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«UNIVERSITÀ». RI-CAPITOLARE - 1997 - Società Amici del Pensiero

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«Università». Ri-capitolare<br />

meta che, per quanto sta a lui, desidera raggiungere con o contro<br />

l’altro.<br />

Il pensiero non è coglibile prima o a prescindere dall’atto di<br />

elaborazione compiuto dal soggetto, in forza <strong>del</strong> quale esso si dà,<br />

essendo tutt’uno con una forma che indica il senso <strong>del</strong> moto (<strong>del</strong>la<br />

relazione) che il soggetto ha intrapreso.<br />

Dal dubbio al giudizio<br />

Chiunque abbia esperienza di nevrosi ossessiva ha certamente<br />

ben presente quella caratteristica indecisione nel procedere <strong>del</strong><br />

pensiero, tale per cui il malato è patologicamente votato alla<br />

perenne irresoluzione. Nei casi più gravi al soggetto può risultare<br />

impossibile prendere una posizione che non sia quella di oscillare<br />

indefinitamente nella morsa di scrupoli che lo paralizzano. Vista<br />

più da vicino, l’oscillazione <strong>del</strong> dubbio consiste nel rinnegamento,<br />

compiuto successivamente, di una conclusione formulata in un<br />

tempo immediatamente precedente, che porta a invalidare un atto<br />

precedentemente compiuto e valido.<br />

In questo movimento – in cui Freud ha mostrato l’esprimersi<br />

<strong>del</strong>la tardiva intenzione <strong>del</strong> soggetto di annullare quanto già<br />

compiuto nel pensiero (una sorta di «far che non sia fatto ciò che è<br />

stato fatto») – possiamo notare che il concetto di annullamento non<br />

è fisico-materiale, ma giuridico, in quanto si tratta di togliere<br />

validità (vale a dire effetti legali di rapporto) a un costrutto che ne<br />

era dotato.<br />

Il dubbio, pertanto, non costituisce il momento <strong>del</strong>la verifica <strong>del</strong><br />

giudizio, ma è una procedura attraverso cui il giudizio viene<br />

metodicamente sabotato, affinché non sia possibile giungere ad<br />

alcuna formulazione giudicante (sanzionatoria). Con formula<br />

sintetica potremmo sostenere che il dubbio sta alla psicopatologia<br />

quanto l’atto <strong>del</strong> giudizio sta alla psicologia.

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