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«UNIVERSITÀ». RI-CAPITOLARE - 1997 - Società Amici del Pensiero

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362<br />

«Università». Ri-capitolare<br />

L’altro che rappresenta l’universo (UA) è quello che fino a oggi<br />

abbiamo indicato come Aq, l’altro qualunque; l’atto che viene da<br />

un altro <strong>del</strong>l’universo, e che lo rappresenta (UA), costituisce il<br />

soggetto come soggetto <strong>del</strong>l’universo: SU. La relazione avverrà<br />

dunque tra SU e AS–A, ovvero con un altro che a sua volta è<br />

soggetto di una relazione. Mi chiedo se non sia questo l’atto<br />

iniziale: «Allattandomi, …». Un altro rappresentativo<br />

<strong>del</strong>l’universo (UA) costituisce il soggetto come soggetto<br />

<strong>del</strong>l’universo (SU), completandone la competenza originaria (di<br />

giudizio e di domanda) in una competenza anche di costituzione di<br />

universo.<br />

Giacomo B. Contri<br />

Sono d’accordo a riguardo di SU, ma manterrei l’esigenza che A<br />

abbia un indice <strong>del</strong> suo essere rappresentante <strong>del</strong>l’universo. Una<br />

volta detto che l’universo è tale, non aggiungerei che si tratta<br />

<strong>del</strong>l’universo in senso giuridico, per non lasciar aperto l’equivoco<br />

che sia possibile parlare <strong>del</strong>la realtà in un altro senso. Dire «realtà»<br />

e «realtà <strong>del</strong>l’universo di tutti gli altri», attivamente costituita<br />

come universo, è una sola cosa.<br />

Il normale è tutto nella realtà? Ma niente affatto: tutto nella<br />

realtà è il malato. Il soggetto fa realtà, ma le fa eccezione: è la<br />

definizione di desiderio; sarà grazie a qualcun altro che diverrà<br />

altro per un soggetto, ossia parte <strong>del</strong>la realtà. Quanto più si è<br />

malati, tanto più si è soltanto realtà, nel senso più sociologico <strong>del</strong>la<br />

parola: il matto è tutto nella realtà, non c’è più nulla in lui che non<br />

sia nella realtà; il catatonico si è ridotto a pura realtà: fine<br />

<strong>del</strong>l’eccezione, fine <strong>del</strong> desiderio. Il giudizio «l’universo esiste» è<br />

possibile se qualcuno dà retta a qualcun altro, che lo sta a sentire,

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