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«UNIVERSITÀ». RI-CAPITOLARE - 1997 - Società Amici del Pensiero

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IV<br />

ERRORE 120<br />

Alberto Colombo<br />

1. I criteri per l’individuazione <strong>del</strong>l’errore<br />

Anche per l’errore vale quanto Aristotele diceva <strong>del</strong>l’essere e<br />

cioè che di esso si dice in molti modi. 121 Conviene chiarire<br />

120<br />

Corso di Studium Cartello 1995-96: «Università». Ri-capitolare, lezione quarta,<br />

16 dicembre 1995.<br />

La lezione si apre con la seguente introduzione di GIACOMO B. CONT<strong>RI</strong>: «Il nesso tra<br />

il primo argomento, l’errore, e il secondo, diritto, è questo: ci sono legami sociali che non<br />

sarebbero, se un errore non li precedesse, predisponendo una strada da esso condizionata.<br />

Non si dà vita psichica disgiunta da legame sociale, come se individuo e società<br />

venissero in rapporto in un secondo tempo: qualsiasi vita psichica costituisce un legame<br />

sociale che riguarda l’universo. Non esiste da una parte l’interiorità e dall’altra il legame<br />

sociale: la vita psichica in sé stessa è già legame sociale. La nostra formula è la formula<br />

<strong>del</strong>la vita psichica ed è un caso di legame sociale.<br />

La formula <strong>del</strong>la legge di natura è il solo caso di legame sociale che non trova la sua<br />

condizione in un errore. Chiamiamo questa legge «pensiero di natura» perché è<br />

pensabile. Ma – c’è subito un «ma…» – è vero che la lettera minuscola v, «verginità»,<br />

significa «non errore come condizione»; ma abbiamo sempre detto che l’errore accade<br />

inevitabilmente (questa è la condizione in cui siamo), cosicché verginità è la correzione<br />

di esso, da cui nasce una riformulazione <strong>del</strong>la legge di moto individuale ovvero di<br />

legame sociale. La v, per esservi ritrovata, deve essere ricostituita in ciò che abbiamo<br />

segnato con la lettera c, il concetto freudiano di «castrazione». La definizione di verginità<br />

non è ovvia: è principio di «non obiezione di principio» all’altro. Qualcuno potrebbe<br />

obiettare che sembra trattarsi di un principio di prostituzione universale.<br />

La legge <strong>del</strong> pensiero di natura rappresenta l’emendamento di un errore, quindi è una<br />

legge scevra da errore solo perché l’errore è emendato. Un errore ne è dunque la<br />

condizione. Quantunque l’emendamento lo corregga, non abolisce l’errore. In questo<br />

senso, usando formule antiche, sarebbe corretto dire che la verginità non è possibile agli<br />

uomini, ma è pensabile e desiderabile per chi sia un po’ avanzato nella concezione <strong>del</strong><br />

desiderio. Abbiamo sempre associato le due parole «impossibilità» e «pensabilità».<br />

«Pensabilità» significa «attualità»: è il concetto di aldilà».<br />

121<br />

Il tema di cui mi curo è già stato affrontato in vari luoghi e occasioni e<br />

ripetutamente ripreso durante l’insegnamento <strong>del</strong>l’anno passato, soprattutto nel contesto<br />

<strong>del</strong> Corso. In particolare ricordo che hanno già offerto contributi Mara Monetti e Pietro

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