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«UNIVERSITÀ». RI-CAPITOLARE - 1997 - Società Amici del Pensiero

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«Università». Ri-capitolare<br />

Questo «dare credito» è addirittura imputabile: mi può essere<br />

attribuito, può essere messo sul mio conto.<br />

Ambrogio Ballabio<br />

Noi sosteniamo che la psicopatologia – e soprattutto certe forme<br />

– non nasce da un non-senso, bensì da un eccesso di senso. Nella<br />

psicosi l’esempio più chiaro è fornito dai fenomeni interpretativi<br />

(<strong>del</strong>irio e allucinazioni), caratteristici di un soggetto che, proprio a<br />

partire dalla scarsità di senso nel rapporto con gli altri, cerca di<br />

ritrovarlo costruendo relazioni che non esistono.<br />

Lo stesso errore di produzione eccessiva di senso è compiuto<br />

anche da alcune scuole fenomenologiche, per le quali la<br />

comprensione diviene il criterio distintivo tra normalità e<br />

patologia. La funzione da Lei attribuita al «connettivo» mi<br />

sembrava simile: dove riusciamo a comprendere il connettivo,<br />

parliamo di normalità e dove non riusciamo a immaginare un<br />

connettivo, parliamo di psicopatologia. L’esperienza psicoanalitica<br />

dimostra invece che bisogna attribuire il senso solo sulla traccia<br />

<strong>del</strong>la parola che avviene nella cura. Non potremo immaginare il<br />

connettivo di una frase che ci sembra psicotica, finché l’interessato<br />

non ci avrà fornito, attraverso la parola, il nesso.<br />

L’ipotetico non-senso di cui si è parlato fino a ora va<br />

nell’ordine di illeciti compiuti su due piani: il piano <strong>del</strong>la malattia<br />

e il piano <strong>del</strong>l’istituzione <strong>del</strong> rapporto mediante l’atto di parola.<br />

Chi interviene a sproposito con uno sconosciuto viola la legge di<br />

rapporto, perché interviene con un moto di parola senza stabilire<br />

rapporto. Si può concludere pertanto che la lingua, come il diritto,<br />

prevede illeciti, ma non per questo decade: chi compie un illecito<br />

non esce dal diritto; anzi, è compito <strong>del</strong> diritto dimostrare l’illecito.<br />

Ugualmente, chi compie un illecito nell’atto di parola, non può<br />

uscire dalla lingua: tutti gli esempi di non-senso che possiamo<br />

portare parlando in italiano, sono comunque pronunciati in<br />

italiano. La questione <strong>del</strong>la fides, allora, riguarda l’universo dei<br />

rapporti. Con lo schiavo <strong>del</strong>l’Etica nicomachea, pur non essendoci

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