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«UNIVERSITÀ». RI-CAPITOLARE - 1997 - Società Amici del Pensiero

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Odio 309<br />

citato si definisce il desiderio come facoltà prodotta dalla passione.<br />

L’odio in quanto passione non può produrre desiderio.<br />

Non riconoscere l’odio, evidentemente vuol dire non<br />

riconoscere la castrazione che significa correzione. Il proprio<br />

<strong>del</strong>l’odio è l’incorreggibilità, mentre la castrazione agisce come<br />

correzione per il pensiero allorché esso ricade nell’errore e agisce<br />

mediante ciò che è sanzionatorio. Il sogno, il sintomo, il lapsus<br />

sono queste sanzioni. Il pensiero non può compiere un errore e non<br />

accorgersene. Quando dal soggetto stesso è stata costituita la<br />

soluzione «castrazione», essa opera come sanzione per il pensiero<br />

stesso: non è permesso rimanere troppo a lungo nell’errore.<br />

L’odio non può riconoscere questa soluzione. Deduzione: l’odio<br />

odia i sessi.<br />

Da qualche parte si parla <strong>del</strong>la stupidità diabolica e in Il<br />

pensiero di natura di stupidità <strong>del</strong>l’odio:<br />

[…] la perversione è quella vera e propria «soluzione finale»<br />

nera in cui un Soggetto compie il suo ultimo atto come atto<br />

suicida <strong>del</strong>la legge in lui. […] Autistico e handicappato<br />

raggiungono la soluzione finale <strong>del</strong>la perversione prima di e<br />

senza questa serie di passaggi, mentre la perversione<br />

propriamente detta sorge dopo. Possiamo allora dire che essi<br />

fanno la spia alla perversione, rivelandola in anticipo come<br />

idiota e cattiva ad un tempo. Quella forma colta di essa che nei<br />

secoli ha preso il nome di «gnosticismo» ritrova nel suo duplice<br />

Dio – alto e idiota, basso e maligno – il Dio degno <strong>del</strong> Soggetto<br />

idiota e cattivo. 408<br />

Sapere che l’odio è stupido non dovrebbe fare paura. L’odio fa<br />

paura in quanto si cela e agisce nella menzogna. Giudicata la<br />

menzogna si scopre che l’odio è debole in sé e non ha consistenza.<br />

Da ultimo, in Lexikon si parla di «inconscio sanzionatorio» o<br />

vendicativo. L’odio infatti è vendicativo, ma la debolezza <strong>del</strong>la<br />

vendetta sta nella sua inconcludenza. Non è una vera soluzione<br />

408 GIACOMO B. CONT<strong>RI</strong>, Il pensiero di natura, op. cit., p. 251.

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