L'India e gli altri Nuovi equilibri della geopolitica - Ispi
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Introduzione<br />
anni e <strong>gli</strong> ultrasessantenni sono passati dall’1% del 1911 a quasi il 7% attuale. Il tasso<br />
di mortalità infantile è sceso dal 74‰ nel 1994 al 48‰ nel 2010. Più lenta appare<br />
la diminuzione del tasso di natalità passato dal 40‰ nel 1951 al 21‰ del 2010,<br />
mentre il tasso di fecondità nel 2010 è sceso a 2,7 nati per donna e quello di morte<br />
7,5‰ (CIA, 2011). Quindi mentre nel periodo 1951-81 la crescita annua ha toccato<br />
il 2,1% e la popolazione si è quasi raddoppiata, ne<strong>gli</strong> anni ’80 il tasso si è stabilizzato<br />
per poi scendere a 1,9% nel decennio successivo e oggi è dell’1,3%. Meno <strong>della</strong><br />
metà dei parti sono assistiti da una levatrice professionale.<br />
Tabella 1 - Struttura <strong>della</strong> popolazione indiana. 2011 stime<br />
Totale % Maschi milioni Femmine milioni<br />
0-14 29,7 187,5 165,4<br />
15-64 64,9 398,8 372,7<br />
65 e più 5,5 30,8 34,0<br />
Fonte: CIA , World FactBook, 2011.<br />
Con un’età mediana di 26,2 anni, quella indiana è una delle più giovani popolazioni<br />
al mondo. I giovani compresi tra 15 e 24 anni sono aumentati di tre volte nelle<br />
ultime decadi del XX secolo e nel 2011 sono circa 240 milioni. Come mostra la Tabella<br />
1. quasi il 30% de<strong>gli</strong> indiani ha meno di 14 anni, il 64,9% tra 14 e 64 anni e il<br />
5,5% più di 65 anni. Il corpo elettorale sfiora i 700 milioni.<br />
Ultimamente, la popolazione dell’India è sempre meno percepita come un “peso<br />
schiacciante” e se ne cominciano a considerare i vantaggi (Nilekani, 2009: 27 e 35).<br />
La finestra di opportunità demografica 1 dell’India dovrebbe restare aperta fino al<br />
2040 ed entro il 2030 la sua popolazione dovrebbe superare quella cinese. Il 39% di<br />
tutti <strong>gli</strong> indiani di 15 o più anni è, però, analfabeta (27% uomini e 52% donne), anche<br />
se la situazione è enormemente mi<strong>gli</strong>orata dal primo censimento del 1951 che<br />
registrò un tasso di analfabetismo pari a 84%. Gran parte dei 14 milioni di giovani<br />
1 Con l’espressione “finestra di opportunità demografica”, ovvero “dividendo demografico”,<br />
s’intende l’aumento del tasso di crescita dovuto all’aumento <strong>della</strong> popolazione in età<br />
lavorativa, o me<strong>gli</strong>o il ridursi del rapporto di dipendenza in favore di un’espansione assoluta<br />
e relativa delle classi in età attiva (15-19 anni), mentre l’impatto relativo<br />
dell’invecchiamento resta debole. La finestra cinese dovrebbe chiudersi nel 2017 quando<br />
l’invecchiamento <strong>della</strong> sua popolazione comincerà a diventare un problema sempre più<br />
grande per il paese. Già nel 2020, la percentuale <strong>della</strong> popolazione di 15-59 anni salirà al<br />
47%, dall’attuale 35%. L’età mediana <strong>della</strong> popolazione indiana è invece 25 anni, con<br />
tendenza a diminuire, il che dovrebbe incentivare il tasso di risparmio e quello di crescita<br />
economica del paese. Circa mezzo miliardo di indiani è al di sotto dei 25 anni. I demografi<br />
hanno anche scoperto che i periodi di accelerazione <strong>della</strong> crescita economica in Europa,<br />
USA e Asia sono sempre coincisi con popolazioni nelle quali abbondavano i giovani e<br />
scarseggiavano le persone a carico. È interessante notare che mentre fino a qualche anno<br />
fa sembrava che la pianificazione familiare comunista avesse avuto successo, là dove<br />
quella democratica indiana era fallita, oggi si capisce che, in effetti, la prima è diventata<br />
una limitazione e la seconda ha generato un dividendo. Aiyar e Mody (2011) hanno calcolato<br />
che il dividendo demografico da<strong>gli</strong> anni ’80 ha contribuito in modo sostanziale<br />
all’accelerazione <strong>della</strong> crescita indiana e che dovrebbe nelle prossime due decadi aggiungere<br />
un 2% al tasso di crescita del paese.<br />
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