L'India e gli altri Nuovi equilibri della geopolitica - Ispi
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L’India e <strong>gli</strong> <strong>altri</strong><br />
essere aboliti l’aborto selettivo 67 , la mercificazione femminile che ha prodotto un aumento<br />
delle violenze sulle donne e la richiesta di dote che sotto l’influenza del dilagante<br />
consumismo è aumentata enormemente, cancellando alcuni dei risultati ottenuti<br />
dal movimento anti dote ne<strong>gli</strong> anni ’80. Inoltre, con l’affermarsi del processo di<br />
globalizzazione sta crescendo la disoccupazione urbana e rurale, si è ridotta la quota<br />
dell’occupazione femminile nel settore manifatturiero e nei servizi, è aumentata la<br />
migrazione, particolarmente di donne, ed è peggiorata la crisi agricola, per cui i suicidi<br />
aumentano – vedi 1.1.2 – e i livelli di sicurezza alimentare vengono erosi dalla ridotta<br />
produzione pro capite.<br />
La rapida diffusione <strong>della</strong> televisione e <strong>della</strong> pornografia ne<strong>gli</strong> anni ’90 ha creato<br />
“un’allarmante continuità tra la destra indù e le femministe laiche in tema di censura”,<br />
ma dal dibattito che n’è seguito riafferma “sempre più l’idea che l’unica posizione femminile<br />
sia quella di promuovere la diffusione dei discorsi sul piacere e il desiderio sessuale,<br />
riconoscendo al tempo stesso che l’identità del ‘femminismo’ sarà sempre oggetto<br />
di contestazioni interne e che vi saranno sempre <strong>altri</strong> discorsi sulla sessualità, non<br />
assimilabili in alcun modo al femminismo”. Anche per questo, “nella politica femminista<br />
indiana si riscontra un crescente apprezzamento dell’incontenibile fluidità <strong>della</strong> sessualità<br />
e del desiderio, e <strong>della</strong> complessità delle pratiche rappresentative” (Menon e Nigam,<br />
2009: 99-101). Continuano, frattanto, la piaga delle molestie e delle violenze sessuali<br />
e quindi la batta<strong>gli</strong>a per mi<strong>gli</strong>orare la legge penale sullo stupro. Solo nel 2005 è<br />
stata approvata la legge che riconosce lo stupro coniugale e assicura alle donne il diritto<br />
di risiedere nella casa già adibita a dimora coniugale. Sono quasi scomparsi <strong>gli</strong> argomento<br />
apertamente omofobici, ma è sempre più chiaro che “le sfide dell’eteronormatività<br />
sono una parte determinante dei programmi politici femministi indiani” (Menon e<br />
Nigam, 2009: 145). Depenalizzando il sesso consensuale tra adulti, l’alta Corte di Delhi<br />
ha anche decriminalizzato l’omosessualità.<br />
Gli ultimi anni hanno visto l’ampliarsi e l’espandersi del movimento femminile per affrontare<br />
tutta una serie di questioni, ma il suo successo non sta tanto nel numero delle<br />
donne con cariche pubbliche o nel numero di leggi approvate, ma nell’essere riuscito a<br />
creare una nuova consapevolezza rispetto all’intera questione <strong>della</strong> donna nella società<br />
68 . Certamente, le femministe urbane sono più visibili e articolate, ma anche quelle<br />
rurali si sono mobilitate. In termini di numero, però, ancora poche sono le donne coinvolte<br />
nel movimento, il cui impatto resta quindi modesto. All’interno del movimento<br />
femminista i gruppi legati ai partiti di sinistra continuano a sostenere che i problemi<br />
legati alla sessualità sono meno urgente di <strong>altri</strong>.<br />
67 Il crescente squilibrio demografico tra i sessi – nel 2010 i nati maschi sono stati 108 per<br />
ogni 100 femmine – è un fenomeno connesso all’uso di tecnologie di individuazione del<br />
sesso e quindi all’aborto selettivo dei feti femminili.<br />
68 Interessante è il caso delle single indiane, molto più accettate che ne<strong>gli</strong> USA, perché la<br />
singleness non è percepita come un problema. Secondo Kay Trimberger (intervistata da<br />
Bella DePaulo, Living Single, Psycology Today, 15.10.2008), la spiegazione dipenderebbe<br />
da come culturalmente i due paesi concepiscono il matrimonio e la singleness. In India,<br />
la singleness culturalmente non presenta l’immagine negativa che la “zitella” ha ne<strong>gli</strong><br />
USA dove il movimento femminista ha creato il mito <strong>della</strong> donna che può tutto: carriera,<br />
fi<strong>gli</strong>, marito. Inoltre, mentre ne<strong>gli</strong> USA far parte di una coppia (coupledom) è considerato<br />
essenziale per raggiungere la felicità, la donna indiana non deve affrontare questo “lascito<br />
culturale”. In India, al matrimonio si attribuisce certamente un valore più alto, ma il suo<br />
scopo sono i legami familiari, non la felicità <strong>della</strong> coppia, la cui compatibilità non è legata<br />
a trovare il partner ideale, ma è il risultato di un paziente lavoro fatto con il sostegno <strong>della</strong><br />
fami<strong>gli</strong>a. La felicità personale ha un significato culturale minore e non è legata al far parte<br />
di una coppia.