L'India e gli altri Nuovi equilibri della geopolitica - Ispi
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Conclusioni<br />
stanno utilizzando anche caratteristiche sociali, come quelle di casta, per mantenere<br />
salari minimi a certe categorie di lavoratori.<br />
Varie forme di outsourcing hanno offuscato le differenze tra attività formali e<br />
quelle informali, per cui il moltiplicarsi dei lavoratori in proprio mal pagati è diventato<br />
uno strumento per ridurre i costi delle grandi imprese e trasferire i rischi <strong>della</strong><br />
produzione a piccole unità che sono essenzialmente parte <strong>della</strong> classe lavoratrice. Il<br />
basso costo del lavoro informale – pulizie e manutenzione de<strong>gli</strong> uffici, amministrazione,<br />
trasporto, sicurezza e catering – viene così a costituire un implicito, e non riconosciuto,<br />
sussidio che permette alle imprese indiane, compreso molte di quelle del<br />
settore dell’IT, di competere anche a livello internazionale.<br />
Ecco perché Ghosh (2011: 1) può sostenere che caste e altre forme di discriminazione<br />
sono funzionali all’accumulazione capitalista dell’India dove hanno “generato<br />
forme peculiari di segmentazione del mercato del lavoro che probabilmente sono<br />
uniche”. Questa discriminazione basata sul sistema castale si riscontra sia nel settore<br />
rurale che in quello urbano e si è scoperto che molte sono le pratiche sociali che<br />
“effettivamente restringono le attività economiche delle caste basse, dei dalit e delle<br />
donne 4 , costringendoli ad accettare lavori mal remunerati e in condizioni dure e precarie”.<br />
Giustamente Ghosh (2011: 2) conclude che “le categorie sociali non sono<br />
‘indipendenti’ dal processo di accumulazione, ma piuttosto permettono una maggiore<br />
estrazione di surplus, perché rafforzando le tendenze che generando occupazione<br />
di basso livello non permettono l’aumento dei salari nemmeno in periodi di rapida<br />
crescita economica”. E anche se si guarda alla situazione delle donne appare che “le<br />
forme particolari che la patriarchia assume in India sono strettamente connesse con<br />
il processo di rapida accumulazione”, per cui “la recente crescita economica non ha<br />
eliminato i modelli esistenti di discriminazione sociale, ma se ne è servita per svilupparsi<br />
ulteriormente” (Ghosh, 2011: 3).<br />
Infatti, la maggioranza <strong>della</strong> popolazione non solo è esclusa da<strong>gli</strong> effetti positivi<br />
<strong>della</strong> crescita economica, ma deve subire le conseguenze di uno sviluppo fondato<br />
sull’intensificazione dello sfruttamento e di un processo di accumulazione basato<br />
sull’espropriazione – quello che Bhaduri (2008) ha chiamato “crescita predatoria”.<br />
Generalmente, la percentuale dell’occupazione informale, in gran parte legata a precarie<br />
condizioni sociali, è cresciuta durante <strong>gli</strong> anni ’90 fino a rappresentare il 93% <strong>della</strong><br />
forza lavoro (Agarwala, 2008: 382 nota). La “crescita predatoria” non è solo<br />
un’importante causa di crisi sociali, ma è strutturalmente connessa al modello di sviluppo<br />
indiano, modello che si fonda necessariamente sull’intensificarsi di sfruttamento,<br />
esclusione, espropriazione <strong>della</strong> maggioranza <strong>della</strong> popolazione (Ebenau e Al-<br />
Taher, 2010: 11) e un differenziale permanente tra due livelli salariali. Quest’ultima è<br />
la caratteristica che Krishna e Nederveen Pieterse (2008) considerano un aspetto centrale<br />
<strong>della</strong> costellazione <strong>della</strong> “integrazione gerarchica”: il primo tra le economie dei<br />
centri capitalisti e quei segmenti dell’economia indiana che sono associati ai mercati<br />
globali e poi tra quei segmenti e i lavoratori precari del settore non organizzato.<br />
Il mantenimento di questi differenziali è una condizione fondamentale per il funzionamento<br />
dell’attuale tipo di sviluppo. Il primo differenziale è essenziale per la<br />
4 I salari reali medi delle lavoratrici aumentarono relativamente poco durante il periodo 1993-<br />
94/2004-05 e per alcune categorie (donne istruite nelle aree rurali e analfabete in quelle urbane)<br />
i salari reali, in effetti, diminuirono. Di conseguenza, le differenze con i salari maschili<br />
sono ora le maggiori al mondo.<br />
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