L'India e gli altri Nuovi equilibri della geopolitica - Ispi
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L’India e <strong>gli</strong> <strong>altri</strong><br />
quali condizioni sociali diventano questioni politiche”, cioè quali priorità vengono<br />
stabilite dal sistema politico. Di conseguenza, il sistema autoritario può apparire più<br />
rapido ed efficiente nel risolvere i problemi, ma è il sistema democratico che, facilitando<br />
la presa di coscienza delle condizioni sociali, porta a fare scelte che producono<br />
effetti più duraturi.<br />
4. L’EVOLUZIONE POLITICA INDIANA<br />
Con la Costituzione del 1950 l’Unione Indiana (cioè Unione di stati) divenne una<br />
repubblica democratica parlamentare e federale con un forte potere centrale 32 , orientamento<br />
laico e l’hindi come lingua ufficiale (ma non nazionale) 33 insieme<br />
all’inglese 34 , quell’inglese che “ha rappresentato per alcuni la repressione, per <strong>altri</strong><br />
l’emancipazione e la libertà sociale” (Nilekani, 2009: 80). In realtà, solo sotto <strong>gli</strong><br />
imperatori Ashoka (273-232 a.C.) 35 e Akbar (dal 1550 circa al 1605) quasi tutto il<br />
territorio dell’India attuale fu governato da un centro, contrariamente alla Cina che<br />
ha goduto di un governo centrale per la maggior parte de<strong>gli</strong> ultimi 2500 anni.<br />
L’impianto di base <strong>della</strong> Costituzione indiana deve molto al Government of India<br />
Act del 1935 con il quale la Corona britannica concedeva una sostanziale autonomia<br />
alle province dell’India Inglese, che insieme ai 565 “stati principeschi” 36 veniva a<br />
32 Proprio sui poteri del governo comune si ebbe la rottura che portò alla partizione del<br />
subcontinente. Per poter governare autonomamente le province a maggioranza musulmana<br />
all’interno dell’Unione Muhammad Ali Jinnah, capo <strong>della</strong> Lega musulmana, chiedeva<br />
un governo centrale relativamente debole i cui compiti fossero esclusivamente la difesa,<br />
<strong>gli</strong> affari esteri e le comunicazioni, mentre Nehru mirava a un governo forte capace di realizzare<br />
le riforme necessarie per lo sviluppo sociale ed economico dell’India. La mobilitazione<br />
popolare organizzata dalla Lega si tramutò in violenza intercomunitaria con epicentro<br />
a Calcutta dove il 16 agosto 1946 ebbe luogo un vero e proprio massacro di indù.<br />
Quando il 14 agosto 1947 <strong>gli</strong> inglesi lasciarono l’India vennero proclamati due stati distinti.<br />
Più di 6 milioni di profughi musulmani lasciarono l’India per il Pakistan, mentre 4,<br />
5 milioni di indù e sikh entrarono in India.<br />
33 L’hindi, come molte delle lingue parlate in India, deriva dal sanscrito, un antico idioma<br />
dalle origini incerte perché l’unica testimonianza <strong>della</strong> sua esistenza è il documento Rig Veda,<br />
datato intorno al 1200 a. C. Il sanscrito venne codificato solo nel 1500. Oggi è ancora la<br />
lingua conosciuta da<strong>gli</strong> eruditi, da<strong>gli</strong> uomini di cultura e dai brahmani, cioè i sacerdoti.<br />
34 Secondo Bahl (2010: 143), la lingua inglese sarebbe parlata ragionevolmente bene da<br />
più di 350 milioni di indiani, ma dal censimento del 2003 la popolazione anglofona arriva<br />
appena a 100 milioni, che grosso modo coincide con quel “un po’ meno del 10% <strong>della</strong><br />
popolazione” che Armellini (2008: 159) stima che parli bene l’inglese, più un altro 20%<br />
che “forse, lo capisce abbastanza e riesce a esprimersi in forma elementare”. Gli indiani<br />
anglofoni rientrano nella classe media emergente che dalla conoscenza dell’inglese trae<br />
notevoli vantaggi.<br />
35 E fu proprio per potere governare un vasto impero caratterizzato da grande diversità religiosa<br />
che, secondo Squarcini (2011-97-98), Ashoka si convertì, e spinse i sudditi a convertirsi,<br />
al buddhismo. Il fatto che questo fosse un sistema allo stesso tempo interiore e<br />
sociale <strong>gli</strong> permise di creare un sofisticato sistema di controllo e di trasformarsi nel sovrano<br />
<strong>della</strong> tolleranza. Osservando la Norma i sudditi ottenevano il Cielo, ma ubbidivano anche<br />
al loro imperatore.<br />
36 Questi stati erano dei veri e propri regni, molti dei quali retti da sovrani di antico lignaggio<br />
e con una lunga storia di potere politico. Poiché anche durante il Raj conservaro-