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L'India e gli altri Nuovi equilibri della geopolitica - Ispi

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L’India e <strong>gli</strong> <strong>altri</strong><br />

con la stratificazione sociale, con le caste e con le minoranze rappresenta una potenziale<br />

minaccia all’unità del paese. Infatti, il governo del BJP iniziò con una forma di<br />

nazionalismo economico (swadeshi) – cioè l’India deve pensare a svilupparsi da sola<br />

– e abbracciò la privatizzazione solo dopo che la crisi asiatica aveva creato un nuovo<br />

clima economico che ne ammorbidì <strong>gli</strong> istinti autarchici.<br />

La situazione cominciò a cambiare ne<strong>gli</strong> anni ’90 e l’India ha potuto reinventare<br />

la propria politica estera, confrontando la Cina, rivolgendo l’attenzione strategica<br />

a<strong>gli</strong> <strong>altri</strong> suoi vicini e cominciando a lavorare strettamente con le esistenti grandi potenze.<br />

Inoltre, la liberalizzazione e la globalizzazione stanno facilitando<br />

l’integrazione dell’economia indiana a livello regionale – la firma del “South Asia<br />

Free Trade Agreement” (SAFTA), vedi 2.5, ne dimostra la reintegrazione in quello<br />

spazio economico che era il sudest asiatico fino all’indipendenza – e globale. Ma per<br />

promuovere la pace e la prosperità <strong>della</strong> regione bisogna prima risolvere sia i conflitti<br />

interni in questi paesi che minano la sicurezza regionale, sia quelli dell’India con<br />

questi vicini. Se fino a poco tempo fa le rivalità delle grandi potenze e i difficili rapporti<br />

dell’India con il Pakistan e la Cina hanno impedito a New Delhi di mantenere<br />

ordine nella regione, “oggi tutte le grandi potenze, inclusi <strong>gli</strong> USA e la Cina, sostengono<br />

l’obiettivo indiano di promuovere l’integrazione economica regionale … Data<br />

la nuova convergenza de<strong>gli</strong> interessi americani e indiani nel promuovere la democrazia<br />

e combattere <strong>gli</strong> estremismi e il terrorismo, New Delhi ha smesso di sospettare<br />

che Washington cerchi di minare la sua influenza nella regione … e<br />

l’amministrazione Bush ha ricambiato cominciando a rimettersi alla leadership indiana<br />

sulle questioni di sicurezza regionale” (Mohan, 2006: 18). L’autonomia strategica<br />

raggiunta e la crescente attenzione de<strong>gli</strong> USA e <strong>della</strong> Cina derivano sono il risultato<br />

anche <strong>della</strong> capacità nucleare sviluppata dall’India che ha riacquistato fiducia.<br />

A volte, però, “tradisce una visione dei propri interessi a livello globale che sfiora<br />

l’arroganza (vecchio vizio, questo, duro a morire)” (Armellini, 2008: 9-10).<br />

Con il mi<strong>gli</strong>oramento simultaneo dei rapporti con tutte le grandi potenze, l’India<br />

ha accresciuto il suo potenziale potere, mentre l’apertura economica le ha permesso<br />

di ristabilire legami commerciali e finanziari con molti vicini e <strong>altri</strong> paesi asiatici.<br />

Infatti, oltre la metà de<strong>gli</strong> scambi indiani avvengono con l’Asia orientale, mentre<br />

Giappone, Corea del Sud e Singapore sono i suoi maggiori investitori esteri. Da non<br />

dimenticare, infine, che la politica indiana, come quella cinese, è dominata<br />

dall’imperativo energetico per cui (i) “la ricerca di fonti energetiche rappresenta una<br />

priorità che viene perseguita del tutto indipendentemente dal colore politico e<br />

dall’organizzazione sociale de<strong>gli</strong> Stati che tali fonti possono fornire”; (ii) “potenzialmente,<br />

Cina e India sono fra di loro in competizione per ottenere queste fonti<br />

energetiche”, e (iii) entrambe “hanno un concorrente potenzialmente ancora più pericoloso<br />

ne<strong>gli</strong> USA” (Torri, 2007: 15) – vedi 2.3.<br />

In realtà, l’impegno indiano verso un’aperta economia di mercato è meno determinato<br />

di quello brasiliano o sudafricano. Inoltre, malgrado che la creazione <strong>della</strong><br />

SAARC nel 1985 – vedi 2.5 – rappresentasse un passo avanti per riconciliarsi con la<br />

regione e un’opportunità di riorientare la bilancia commerciale verso fonti vicine, le<br />

concessioni sono state modeste, per cui la SAARC è rimasta essenzialmente un incontro<br />

diplomatico annuale. Alla riunione del gennaio 2004, i ministri de<strong>gli</strong> esteri<br />

finalmente definirono i punti essenziali di un accordo sulla creazione dell’ALS<br />

dell’Asia meridionale (SAFRA), accordo che prevede anche la creazione di una<br />

banca regionale di sviluppo per promuovere la piena cooperazione tra le banche centrali,<br />

con l’India che insiste sulla proposta di Vajpayee per una moneta unica (Landi,

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