L'India e gli altri Nuovi equilibri della geopolitica - Ispi
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L’India e <strong>gli</strong> <strong>altri</strong><br />
con il Giappone, entrato in vigore ad agosto 2011. L’interesse indiano per <strong>gli</strong> accordi<br />
regionali deriva dalle ridotte possibilità di ottenere risultati soddisfacenti dal negoziato<br />
multilaterale in corso e dall’ormai limitato spazio per scambi commerciali<br />
veramente multilaterali 5 .<br />
Sempre a livello regionale o subregionale interessante è il meccanismo di cooperazione<br />
trilaterale India-Brasile-Sudafrica (IBSA), creato nel 2003 in occasione<br />
dell’“United Nations General Assembly Forum”, volto a promuovere la cooperazione<br />
sud-sud, creare il consenso su questioni d’importanza internazionale, aumentare <strong>gli</strong><br />
scambi commerciali tra i tre paesi e facilitare lo scambio d’informazioni, tecnologie e<br />
conoscenze, contribuendo così a creare quella che l’UNCTAD chiama “la nuova geografia<br />
del commercio internazionale” (Puri, 2007). Il primo vertice IBSA ha avuto<br />
luogo a Brasilia nel 2006 e l’ultimo a Pretoria nel 2011. L’aumento dell’interscambio<br />
commerciale tra i tre paesi derivato da questa cooperazione è stato più che soddisfacente,<br />
infatti dai $13,9 miliardi del 2005 (nello stesso anno il totale del commercio internazionale<br />
di beni e servizi dei tre paesi è stato di $731 miliardi: $233 quello del<br />
Brasile, $357 dell’India e $141 del Sudafrica) ha quasi raggiunto i $20 nel 2010.<br />
Considerata una delle più innovative iniziative <strong>della</strong> politica estera indiana<br />
nell’ultima decade, il partenariato trans-continentale IBSA è unico, perché i tre paesi<br />
che lo costituiscono non sono uniti dalla posizione geografica, ma dal fatto che essi<br />
hanno posizioni comuni su problemi di natura economica, politica e strategica. Infatti,<br />
sono grandi economie emergenti e di conseguenza sempre più attori chiave nel<br />
sistema internazionale, sono democrazie che considerano la trasparenza e<br />
l’adempimento de<strong>gli</strong> obblighi sociali ingredienti centrali <strong>della</strong> governance, sono paesi<br />
ai quali nelle istituzioni globali è stato negato il posto cui avrebbero avuto diritto<br />
e che quindi condividono l’obiettivo di democratizzare l’UNSC 6 , la BM e il FMI e<br />
infine hanno un approccio alla politica che all’uso <strong>della</strong> forza preferisce il dialogo e<br />
la diplomazia. La condivisione di interessi su rilevanti questioni regionali e internazionali<br />
facilita la cooperazione nel campo <strong>della</strong> difesa, diplomazia multilaterale,<br />
commercio internazionale, tecnologia, sviluppo sociale e ambiente. Di conseguenza,<br />
l’IBSA ha gradualmente ampliato la propria agenda e la sfera delle attività, ma alla<br />
fine le possibilità di successo di quest’iniziativa trilaterale dipenderanno principalmente<br />
dalle forze economiche più che da quelle ideologiche. Infatti è ancora da vedere<br />
se la cooperazione sud-sud – finora la parola d’ordine dei PVS e, più recentemente,<br />
di chi si oppone alla globalizzazione – è sufficiente per sostenere<br />
quest’alleanza, visto che i rapporti commerciali ed economici tra i tre membri sono<br />
ancora limitati e l’interazione delle loro società civili quasi inesistente, come dimostra<br />
la scarsa domanda per di maggiori connessioni entro il triangolo. Anche se ristretto<br />
al solo sud, con l’IBSA l’India mira a creare un nuovo multilateralismo sui<br />
5 Per questo Subramanian (2009: xxxvii) sostiene che il regionalismo non riesce più a<br />
soddisfare i bisogni indiani. Perfino l’interesse indiano alla mobilità del lavoro è cambiato,<br />
dato che la crescente richiesta di manodopera specializzata nella stessa India e<br />
l’emergente scarsità di questo tipo di lavoro (un fenomeno che Subramanian (2009: 103)<br />
chiama il “Bangalore Bug”, una variante <strong>della</strong> “Dutch disease” che riguarda i servizi basati<br />
su lavoro specializzato piuttosto che il petrolio), rende meno certo che continuare ad<br />
esportarlo sia una buona opzione.<br />
6 Per i PVS la richiesta dell’India di un seggio permanente all’UNSC è considerata una<br />
questione d’interesse nazionale indiano – ottenere il diritto di veto – piuttosto che il tentativo<br />
di cambiare il sistema.