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L'India e gli altri Nuovi equilibri della geopolitica - Ispi

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La “grande Potenza povera”<br />

ora ha anche sviluppato una cantieristica navale, corroborata da joint ventures tematiche<br />

internazionali, che le permette di progettare e costruire portaerei – la prima entrerà<br />

in servizio nel 2012 e l’altra, ancora allo stato di progetto, nel 2017. Dotata di<br />

155 navi, di cui la metà d’altura, tre portaerei con le relative navi di scorta (carrier<br />

battle group (CVBG), una flotti<strong>gli</strong>a di sei sottomarini nucleari in programma (il primo<br />

già varato nel 2008) e una crescente capacità expeditionary, la marina indiana sta<br />

progressivamente ampliando le proprie ambizioni geomarittime verso il Rim del Pacifico<br />

e fino ai mari del Sud e dell’Antartide, dove peraltro dal 1981 ha condotto 27<br />

spedizioni scientifiche e si propone di installare una terza nuova stazione di ricerca. Il<br />

suo sistema logistico di basi navali sul territorio nazionale include Mumbai, Karvar,<br />

Kochi e Visakhapatman e Port Blair nelle Cayman e poi il triangolo di ascolto e monitoraggio<br />

delle stazioni high-tech nel Madagascar settentrionale, Seicelle e Maurizio.<br />

Sta, inoltre, realizzando una base navale a Karwar a sud di Goa e una a Char<br />

(Shah) Bahar in Iran e progettandone una terza nelle Nicobare che, insieme a quelle<br />

nelle Andamane, permetterebbe di sorve<strong>gli</strong>are me<strong>gli</strong>o lo Stretto di Malacca (Ferrante,<br />

2009: 18, 183, 185).<br />

Naturalmente, la potenza militare, per essere più efficace, deve operare in forte<br />

sinergia con un’attenta diplomazia. Per sottolineare la necessità di questo stretto<br />

rapporto Sikri (2009: 244) ricorda che il successo dell’operazione Bangladesh fu reso<br />

possibile dal trattato indo-sovietico dell’agosto 1971 che ne aveva preparato le condizioni<br />

politiche, mentre fu proprio l’eccesso di fiducia dell’establishment militare a<br />

causare il disastro incorso in Sri Lanka a ridurre l’influenza indiana su quest’isola.<br />

Ne<strong>gli</strong> ultimi anni i rapporti tra il potere civile e quello militare sono gradualmente<br />

cambiati. Dopo aver sempre tenuto i militari fuori dalla gestione delle armi nucleari, il<br />

potere civile ha dovuto riconoscere che il mutamento dell’ambiente nucleare in Asia<br />

meridionale impone l’elaborazione di una dottrina e di una struttura di comando che li<br />

integri maggiormente nel sistema decisionale, anche se, almeno per ora, nessuna<br />

significativa autorità è stata loro delegata. A ogni modo, l’evoluzione dei rapporti tra<br />

questi due poteri sarà determinante per la politica nucleare indiana, e conseguentemente<br />

influenzerà la stabilità di tutta l’Asia meridionale.<br />

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