L'India e gli altri Nuovi equilibri della geopolitica - Ispi
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L’India e <strong>gli</strong> <strong>altri</strong><br />
Naturalmente, Islamabad percepisce la crescente cooperazione indo-russa come<br />
un “fattore destabilizzante” nella regione dove probabilmente contribuisce ad alimentare<br />
la corsa a<strong>gli</strong> armamenti convenzionali e non (Jain, 2008: 118). Da parte loro,<br />
Mosca e New Delhi temono che sia invece l’assistenza militare americana al Pakistan<br />
ad avere un impatto negativo sulla sicurezza a stabilità <strong>della</strong> regione. Malgrado<br />
non possa sfidare la dominante influenza americana, Mosca sembra determinata a ristabilire<br />
il suo ruolo strategico nell’Asia meridionale e quindi cerca di mi<strong>gli</strong>orare il<br />
rapporto con il Pakistan, la cui importanza non va sottovalutata se si considera che<br />
confina con l’Afghanistan e che ha stretti legami con le repubbliche dell’Asia centrale<br />
e con i paesi del Golfo. Anche Beijing segue con preoccupazione la cooperazione militare<br />
e strategica indo-russa, particolarmente la coproduzione del missile supersonico<br />
BrahMos – che sempre insieme cercheranno di vendere ad <strong>altri</strong> paesi –, di carri armati<br />
T-90 e di aerei da caccia Sukhoi. Queste joint ventures non solo disturbano l’<strong>equilibri</strong>o<br />
di potere nell’Asia meridionale, ma accrescono anche le capacità militari indiane rispetto<br />
alla Cina, che reagisce assistendo il Pakistan nella costruzione e mi<strong>gli</strong>oramento<br />
dei suoi programmi nucleare e missilistico (Jain, 2008: 127-28).<br />
***<br />
Per l’India il rapporto con la Russia oggi è molto meno importante di quanto lo<br />
fosse durante la Guerra fredda. Tra i due paesi l’interscambio ormai è essenzialmente<br />
fatto di materiale militare e anche se l’India continua a comprare armamenti,<br />
l’importanza di questi legami militari è in declino. Quando poi New Delhi ha a dato<br />
l’impressione di preferire <strong>gli</strong> armamenti americani, Mosca ha reagito male e sono<br />
nate discussioni sui prezzi, come nel caso <strong>della</strong> portaerei che la Russia stava vendendo<br />
all’India. Sul piano politico, il rapporto indo-russo continua a essere buono,<br />
soprattutto perché nel paese la Russia è considerata un potenziale alleato per contrastare<br />
il dominio <strong>della</strong> Cina in Asia.<br />
Gli scambi commerciali restano, però, modesti – $8,5 miliardi nel 2010 ($1,95<br />
miliardi nel 2004-05) con un notevole disavanzo da parte indiana – ma si punta ora a<br />
raggiungere i $20 miliardi nel 2015. Le cause di questa situazione sono l’assenza di<br />
una strada che connetta direttamente i due paesi, dato che il Pakistan non permette il<br />
transito sul suo territorio, l’enorme difficoltà che <strong>gli</strong> uomini d’affari russi incontrano<br />
nell’ottenere i visti indiani, i deboli legami che esistono tra i sistemi bancari dei due<br />
paesi e la mancanza di rapporti interpersonali per cui le conoscenze che un paese ha<br />
dell’altro sono scarse (Sikri, 2009: 160-61). Per questo, all’inizio del 2011 è cominciata<br />
la negoziazione di un “Comprehensive Economic Cooperation Agreement” 5 ,<br />
che non è un vero e proprio ALS, per abbattere i dazi e accrescere lo scambio di beni<br />
e servizi. L’obiettivo è di stabilire una cooperazione economica che vada oltre lo<br />
scambio di armi e <strong>gli</strong> investimenti in petrolio e gas, da governo a governo. Allo stesso<br />
tempo è stato deciso di creare a Bellary, nel Karnataka un impianto che produca<br />
due milioni di tonnellate l’anno di ferro e acciaio.<br />
Un sicuro settore di cooperazione è quello energetico. Mosca è interessata a partecipare<br />
ai grandi progetti in India per la costruzione di dotti energetici – Gazprom è<br />
stata invitata a partecipare per integrare i connessi progetti petrolchimici ed elettrici<br />
5 L’India ha già accordi commerciali con il Giappone, la Malaysia, la Thailandia e Singapore<br />
e sta negoziando con l’UE e vari <strong>altri</strong> paesi.