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L'India e gli altri Nuovi equilibri della geopolitica - Ispi

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L’India e <strong>gli</strong> <strong>altri</strong><br />

durre quell’abbi<strong>gli</strong>amento che ne costituisce la principale esportazione e il calcare<br />

per il suo cementificio. Per la regione indiana del nordest, e particolarmente per lo<br />

stato di Tripura, le merci del Bangladesh sono le più economiche, perché hanno costi<br />

di trasporto notevolmente inferiori a quelle provenienti da fuori la regione.<br />

Nonostante la loro interdipendenza, i due paesi hanno difficoltà a normalizzare i<br />

loro rapporti, ma a ogni modo c’è stato un consistente aumento dell’interscambio:<br />

nei primi 9 mesi del 2010-11, le esportazioni dirette all’India hanno raggiunto $359<br />

milioni, superando il totale dell’intero anno precedente. Per promuovere il commercio<br />

l’India aveva aumentato del 25% la quota dell’abbi<strong>gli</strong>amento ammesso duty-free<br />

e aveva eliminato i dazi compensativi (countervailing) sulle importazioni di iuta<br />

provenienti dal Bangladesh. Stanno poi aumentando <strong>gli</strong> investimenti privati indiani<br />

in Bangladesh per circa $3,5 miliardi e 50 investitori indiani, tra cui Tata, Birla e<br />

TVS Group, hanno chiesto al Bangladesh di creare una ZES per installarvi joint ventures.<br />

Tutto ciò dovrebbe non solo servire a equilibrare la bilancia commerciale, ma<br />

anche a creare nuove opportunità di lavoro e maggiore valore aggiunto per le esportazioni<br />

del Bangladesh al resto del mondo. Inoltre, il Bangladesh permetterà che i<br />

porti marini di Mongla e Chittagong vengano usati dalle merci indiane che vi sono<br />

trasportate per ferrovia o strada e le connessioni ferroviarie sono state riaperte per<br />

facilitare i movimenti di persone e stimolare scambi commerciali bilaterali e investimenti.<br />

È stata stabilita la connessione tra Agartala in Tripura e Gangasagar in<br />

Bangladesh e si sta studiando come estendere questa ferrovia fino a Sabroom in Tripura<br />

e portarla al porto di Chittagong in Bangladesh. Ma sono i tre corridoi progettati<br />

dalla Cina per collegare i tre paesi senza sbocco al mare – Bhutan e Nepal attraverso<br />

il Tibet e il Bangladesh attraverso il Myanmar – che, secondo Bhattacharyya e<br />

Chakraborty (2011: 123), potrebbero cambiare radicalmente lo scenario.<br />

Per ora, India e Bangladesh si stanno preparando a risolvere la vecchia questione<br />

del conflitto di 162 enclave, cioè gruppi di cittadini di ciascun paese all’interno del territorio<br />

dell’altro (115 indiane in Bangladesh e 51 di questo in territorio indiano), un<br />

contenzioso cui sembrano disposti a porre fine tramite uno scambio. Poiché l’India ha<br />

in Bangladesh più terra che quest’ultimo ha in India, l’India deve essere, però, disposta<br />

a perdere circa 10.000 acri. Indubbiamente, le relazioni del Bangladesh con l’India sono<br />

notevolmente mi<strong>gli</strong>orate e il primo ministro Hasina durante la sua recente visita a<br />

New Delhi ha promesso di cooperare alla risoluzione di una serie di questioni economiche<br />

e di sicurezza. Si sono, invece, raffreddate le relazioni con la Cina che non ha<br />

apprezzato il graduale ritorno del paese nella sfera d’influenza indiana.<br />

***<br />

L’India e il Myanmar (prima chiamato Birmania) condividono una frontiera terrestre<br />

di 1600 km e un lungo confine marittimo e in più sono legati da vincoli religiosi,<br />

culturali ed etnici che durano da due millenni. Quattro stati indiani – Mizoram,<br />

Manipur, Nagaland e Arunachal Pradesh – confinano con il Myanmar, per cui<br />

questo è cruciale per il mantenimento <strong>della</strong> pace e <strong>della</strong> sicurezza nel nordest indiano<br />

e per lo sviluppo economico <strong>della</strong> regione. La prossimità geografica ha naturalmente<br />

generato permanenti relazioni commerciali per via di terra e di mare.<br />

Nei rapporti col Myanmar la politica estera indiana si articola sulla base delle<br />

seguenti priorità: creare sicurezza lungo il confine; assicurarsi le risorse energetiche<br />

del paese; realizzare una strada verso l’Asia sudorientale; e ostacolare l’influenza<br />

cinese nell’Oceano Indiano (Chachavalpongpun, 2011: 102). Riguardo alla prima

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