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L'India e gli altri Nuovi equilibri della geopolitica - Ispi

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Introduzione<br />

indiana il principio <strong>della</strong> non violenza e la resistenza passiva (spesso chiamata satyagraha),<br />

oggi sembrano sempre meno visibili (Armellini, 2008: 157-58 e 183).<br />

D’altra parte, va riconosciuto che per tremila anni <strong>gli</strong> indiani hanno esportato civiltà,<br />

arte e dèi senza mai entrare da conquistatori nelle terre altrui, ma conquistando invece<br />

i propri conquistatori. Su questo si fonda l’idea dell’unicità tutta indiana<br />

dell’“unità nella diversità”.<br />

L’induismo è stato anche considerato un fenomeno collegato al colonialismo,<br />

una risposta a un’esigenza tanto psicologica che politica di affermazione per distinzione,<br />

esigenza che fu funzionale al movimento per l’indipendenza e che continua<br />

ad esserlo, ad esempio rispetto alla minoranza musulmana o per contrastare il movimento<br />

dei dalit, ovvero <strong>gli</strong> intoccabili 14 . In realtà, però, molti dei partiti delle caste<br />

basse, o partiti etnici 15 , non mirano all’eliminazione del sistema castale, ma semplicemente<br />

a mi<strong>gli</strong>orare la propria posizione rispetto ad altre caste. Quando si tratta di<br />

lealtà politiche, il sistema castale non è stato sostituito dalle classi, tanto che, con un<br />

detto intraducibile, si dice che “in India you do not cast your vote, you vote your<br />

cast” (Luce, 2010: 14). Quella che è stata gradualmente ridimensionata, anche nei<br />

villaggi, è l’occupazione ereditaria secondo la casta di appartenenza così come stanno<br />

crescendo, ma raramente nei villaggi, i matrimoni intercastali. In realtà, l’accesso<br />

alle diverse occupazioni è rigorosamente fissato secondo criteri di casta e di genere<br />

dal Manusmriti, uno dei testi fondamentali dell’induismo. La politica democratica<br />

che ha reso l’affiliazione di casta un potente strumento per vincere elezioni sta, però,<br />

alterando completamente la dimensione gerarchica del sistema castale. Per contare<br />

politicamente anche una casta alta deve avere un’ampia base elettorale. Allo stesso<br />

modo la discriminazione positiva utilizzata dalla politica affermativa (affermative<br />

action) non solo comporta la classificazione ufficiale delle caste o comunità da proteggere,<br />

ma appartenervi procura più risorse e benefici, per cui un povero di casta<br />

alta è doppiamente svantaggiato (Rothermund, 2008: 166). L’inegua<strong>gli</strong>anza viene,<br />

quindi, affrontata, sostiene Subramanian (2009: xviii), offrendo opportunità alle élite<br />

e garanzie a<strong>gli</strong> indigenti – vale a dire massicci programmi di “azione affermativa”<br />

nel campo dell’istruzione e nel pubblico impiego. La possibilità che anche i poveri<br />

potessero co<strong>gli</strong>ere le opportunità veniva seriamente limitata dalle inadeguate risorse<br />

assegnate all’istruzione di base, paragonata a quelle destinate invece all‘istruzione<br />

superiore e alla ricerca. Infatti, nel 2000 l’India spendeva 86% del PIL pro capite per<br />

ciascun alunno <strong>della</strong> scuola superiore e solo 14% del PIL pro capite per ogni alunno<br />

delle elementari. La possibilità di accedere alle opportunità grazie a una maggiore<br />

istruzione, e la richiesta di mi<strong>gli</strong>ore istruzione, sono state oscurate dalla lotta per ottenere<br />

garanzie e benefici mirati, ma anche dal fatto che i benefici privati<br />

dell’alfabetizzazione e dell’istruzione di base sono restati decisamente bassi.<br />

Considerando vano cercare una sua essenza, Bartoli (2008: 80) ricorre<br />

all’approccio socio-cognitivo e tratta l’induismo come una rappresentazione sociale.<br />

14<br />

Dalit (broken people, cioè popolo piegato, spezzato) è il termine preferito da<strong>gli</strong> intoccabili,<br />

perché sottolinea il loro assoggettamento, al posto del mistificatorio Harijane (popolo<br />

di Dio) scelto da Gandhi. I dalit sono quelli che hanno “interiorizzato a loro danno la<br />

mentalità castista” (Bartoli, 2008: 76-79), sono addetti alle pulizie di strade, latrine e <strong>altri</strong><br />

lavori caratterizzati da una “impurità” che impone loro una vita separata da quella delle<br />

altre caste e l’obbligo di risiedere in luoghi rigidamente delimitati.<br />

15<br />

Partiti etnici sono quelli che implicitamente o esplicitamente escludono una categoria<br />

(Chandra, 2004: 4-5).<br />

11

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