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L'India e gli altri Nuovi equilibri della geopolitica - Ispi

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L’India e i suoi “vicini”<br />

ple, non dimenticando quella indiana, che albergano nella psiche del Bangladesh rivelano<br />

i molti elementi di irrazionalità e schizofrenia che sembrano caratterizzarla.<br />

Integrato nel Pakistan nel 1947 come provincia orientale separata, fu rapidamente<br />

ridotto a semicolonia, il che alimentò le rivendicazioni d’autonomia che sanguinosamente<br />

represse portarono alla rivolta contro il Pakistan, rivolta che dopo il decisivo<br />

intervento armato dell’India, portò alla secessione e alla proclamazione <strong>della</strong><br />

Repubblica del “Bengala libero” (Bangladesh), una repubblica che, nata secolare, fu<br />

presto convertita in stato islamico, dominato dai militari e politicamente molto violento<br />

e instabile. Anche se c’è stato un ritorno alla democrazia dopo le elezioni generali<br />

del gennaio 2009, la situazione politica resta tesa a causa <strong>della</strong> storica profonda<br />

animosità che corre tra i due principali partiti politici.<br />

Per ridurre la propria vulnerabilità e bilanciare l’ancora forte influenza indiana, il<br />

Bangladesh ha stretto i legami con la Cina che non solo è diventata il suo maggiore<br />

partner commerciale, ma anche la maggiore fonte di aiuti allo sviluppo e la più importante<br />

fornitrice di armamenti e addestramento militare. Per le stesse ragioni, il<br />

Bangladesh non esita a cooperare perfino con il Pakistan, particolarmente con i suoi<br />

servizi di intelligence e con i partiti islamisti anti-indiani, e a ospitare e sostenere i<br />

separatisti indiani e <strong>altri</strong> gruppi militanti. Inoltre, rappresenta una seria minaccia in<br />

quanto è usato dal Pakistan per attacchi terroristici in India e ha frontiere terribilmente<br />

porose. Secondo fonti indiane, oltre confine esistono 172 campi di addestramento<br />

per terroristi appartenenti a gruppi di diversa ispirazione ideologica attivi sul<br />

suolo indiano, tra i quali lo Harkat-ul-Jihad-al Islami Bangladesh (HuJI-B), responsabile<br />

o partecipe di alcuni dei più recenti attacchi avvenuti in India. New Delhi osserva<br />

poi con preoccupazione l'affermarsi di formazioni integraliste nella società<br />

bengalese e la massiccia immigrazione clandestina dal Bangladesh che rischia di destabilizzare<br />

dal punto di vista demografico e politico la situazione ne<strong>gli</strong> stati indiani<br />

posti al confine. Nel 1992 è stata finalmente risolta l’annosa questione di un minuscolo<br />

corridoio con il trasferimento in perpetuo al Bangladesh di Tin Bigha, sul quale<br />

tuttavia l’India mantiene la sovranità.<br />

I rapporti dell’India con il Bangladesh sono stati a lungo resi difficili da questioni<br />

come l’immigrazione illegale dal secondo alla prima, il commercio e l’uso<br />

dell’acqua, ma più recentemente hanno cominciato a mi<strong>gli</strong>orare. Un problema che<br />

da tempo creava irritazione tra i due paesi fu rimosso nel 1996 con il “Ganges Water<br />

Treaty” e a gennaio del 2005, fu raggiunto un accordo per fare avanzare la “Eastern<br />

Corridor Pipeline” per portare in India, attraverso il Bangladesh, il gas birmano,<br />

progetto in seguito abbandonato.<br />

Il Bangladesh ha riserve di gas per almeno 140 miliardi di metri cubici che ha,<br />

però, rifiutato di vendere all’India a causa delle crescenti proteste per la mancanza di<br />

qualsiasi controllo da parte di Dacca sui flussi migratori diretti in India e per l’asilo<br />

concesso a gruppi di insorti contro l’India. Mentre Dacca nega la seconda accusa, è<br />

difficile fare lo stesso con la prima perché <strong>gli</strong> immigrati dal Bangladesh hanno ormai<br />

reso minoritari i nativi del basso Assam e del Tripura, erodendo così la capacità indiana<br />

di mantenere il controllo su questi suoi territori. Frattanto, l’India ha firmato<br />

l’ALS con la Thailandia, lo Sri Lanka e il Nepal, per cui è sempre più difficile per il<br />

Bangladesh evitare la tendenza alla cooperazione regionale, come sembra avere capito<br />

il governo recentemente installatosi a Dacca.<br />

Senza contare il commercio informale, che ammonterebbe a varie volte quello<br />

formale, il Bangladesh è il maggiore partner commerciale dell’India nel sudest asiatico<br />

e da questa dipende per molte delle sue necessità, come il filo di cotone per pro-<br />

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