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L'India e gli altri Nuovi equilibri della geopolitica - Ispi

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L’India e <strong>gli</strong> Usa<br />

Le maggiori categorie d’importazioni americane sono le pietre preziose (diamanti),<br />

prodotti farmaceutici, carburanti minerali, ma<strong>gli</strong>eria e prodotti chimici organici, più<br />

noci, spezie, olii essenziali, riso, frutta e vegetali trattati. Malgrado la forte crescita<br />

dell’interscambio, l’importanza relativa de<strong>gli</strong> USA per le importazioni indiane è in<br />

realtà diminuita ne<strong>gli</strong> ultimi 40 anni, mentre è aumentata la percentuale delle esportazioni<br />

indiane acquistate da<strong>gli</strong> USA.<br />

L’interscambio di servizi è passato da $4,4 milioni nel 2000 a $22,3 miliardi nel<br />

2009 e poiché le esportazioni americane sono state $9,9 miliardi contro $12,4 miliardi<br />

di importazioni, il deficit americano è arrivato a $2,4 miliardi. Molti analisti credono,<br />

però, che il commercio bilaterale dei servizi abbia un potenziale d’espansione maggiore<br />

di quello delle merci e di conseguenza è stata proposta la creazione di un ALS dei<br />

servizi. Frattanto le vendite di servizi in India da parte di affiliate a proprietà maggioritaria<br />

americana sono state $9,3 miliardi nel 2008, mentre le vendite ne<strong>gli</strong> USA da parte<br />

di affiliate a proprietà maggioritaria indiana sono state $6,4 miliardi.<br />

Tra il 1990 e il 2000, <strong>gli</strong> IDE americani in India sono passati da $372 milioni a<br />

$2,4 miliardi e a $18,6 miliardi nel 2009, con un aumento del 12,3% sul 2008. I settori<br />

principali di questi IDE sono stati informazione, manifattura, bancario e servizi<br />

professionali, scientifici e tecnici. Sempre nel 2009, <strong>gli</strong> IDE indiani ne<strong>gli</strong> USA sono<br />

stati pari a $4,4 miliardi, con un aumento del 12,4% sul 2008, concentrati nel settore<br />

dei servizi professionali, scientifici e tecnici, Dal 2004 al 2009 le imprese indiane<br />

hanno investito ne<strong>gli</strong> USA quasi $26 miliardi.<br />

Nonostante quest’aumento di quasi 23 volte in un quindicennio, l’India è solo al<br />

31° posto come destinazione de<strong>gli</strong> investimenti americani che ammontano a meno<br />

<strong>della</strong> metà di quelli fatti in Cina e meno di un quarto di quelli localizzati in Hong<br />

Kong. Per l’India, invece, <strong>gli</strong> USA sono un’importante fonte d’IDE e nel 2005, rappresentavano<br />

il secondo investitore estero con il 16% di tutti <strong>gli</strong> IDE nel paese.<br />

* * *<br />

Chiaramente, la fine dell’Unione Sovietica ha liberato USA e India dalle pesanti<br />

limitazioni strutturali imposte dalla Guerra fredda, ma i primi hanno a lungo avuto<br />

difficoltà a formulare una politica relativa all’Asia meridionale nella quale l’India<br />

venisse presa in considerazione senza essere necessariamente associata al Pakistan.<br />

Il processo di cambiamento ebbe inizio nel 2000 con la visita del Presidente Clinton<br />

a marzo, seguita a settembre dal vertice di Washington quando vennero poste le basi<br />

per una cooperazione strategica indo-statunitense piuttosto intensa, caratterizzata<br />

dalle seguenti linee guida: promozione <strong>della</strong> democrazia nel mondo e lotta al terrorismo,<br />

energia e ambiente (con promozione di tecnologie energetiche pulite), economia<br />

e agricoltura. La ridefinizione dei parametri dell’engagement bilaterale venne<br />

completata dalla determinazione dell’amministrazione Bush, rafforzata dal disastro<br />

dell’11 settembre 2001.<br />

Dalla fine de<strong>gli</strong> anni ’90 forze militari americane e indiane hanno condotto manovre<br />

militari congiunte di terra, mare e cielo e proprio una delle maggiori è stata<br />

tenuta nel 2004 vicino al confine indiano con la Cina. Inoltre, si sono aperte altre<br />

aree di cooperazione strategica tra i due paesi, tanto da far sospettare che l’India vo<strong>gli</strong>a<br />

stabilire rapporti strategici più stretti con <strong>gli</strong> USA che con la Cina (Luce, 2010:<br />

292). Durante la sua visita in India a novembre 2010, il Presidente Obama ha firmato<br />

contratti per $10 miliardi, ha promesso un seggio all’UNSC, quando questo verrà<br />

riformato (Va<strong>gli</strong>, 2010: 6 e 5) e, cosa ancor più importante, ha ratificato la decisione<br />

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