L'India e gli altri Nuovi equilibri della geopolitica - Ispi
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L’India e <strong>gli</strong> <strong>altri</strong><br />
gton era ridurre la forte dipendenza indiana da<strong>gli</strong> armamenti sovietici, attrarre Gandhi<br />
nell’area strategica americana, espandere <strong>gli</strong> scambi commerciali e <strong>gli</strong> investimenti e<br />
dare alle proprie imprese high-tech la possibilità di utilizzare l’abbondante offerta, e<br />
quindi il basso prezzo, di scienziati, ingegneri e tecnocrati indiani. Ma perché queste<br />
possibilità si concretizzassero bisognò attendere l’inizio de<strong>gli</strong> anni ’90, quando liberatisi<br />
finalmente <strong>della</strong> retorica <strong>della</strong> Guerra fredda, questi due paesi da “democrazie straniate”<br />
sono diventate “democrazie impegnate”. Malgrado l’India abbia finito con<br />
l’avvicinarsi a<strong>gli</strong> USA, certamente non vuole però un rapporto che sia ostile alla Cina,<br />
non essendo disposta a diventare una pedina da usare contro quel paese.<br />
Le prime caute aperture erano state tentate dai governi a guida BJP 1 (1998-<br />
2004), mentre stavano maturando le condizioni perché i due paesi diventassero “alleati<br />
naturali”, come anche dimostrato dall’accordo “Vision for 21st Century”, firmato<br />
dai Presidenti Clinton e Vajpayee a New Delhi, che istituzionalizzava il dialogo<br />
per rafforzare la complessa relazione. Durante la sua visita nel 2000 Clinton chiarì<br />
che Washington non era affatto interessata a mediare o portare in sede ONU la<br />
questione del Kashmir, convinto che il problema dovesse essere risolto direttamente<br />
con il Pakistan, al quale fece presente che in caso di guerra con l’India non doveva<br />
aspettarsi un intervento USA in suo favore.<br />
Indubbiamente, sullo sviluppo dei rapporti tra i due paesi ha particolarmente influito<br />
la graduale evoluzione, a partire da<strong>gli</strong> anni ’90, <strong>della</strong> posizione americana<br />
proprio sulla questione del Kashmir. Il sostegno offerto dal Presidente Clinton<br />
all’India durante la breve guerra con il Pakistan nel 1999 rimosse la convinzione che<br />
nei conflitti regionali Washington dovesse inevitabilmente allinearsi con Islamabad.<br />
L’India diffidava, però, dell’approccio iperattivo e normativo dell’amministrazione<br />
Clinton alla questione del Kashmir, perciò si è sentita in sintonia con quella di Bush<br />
che evitava di intromettersi direttamente nel conflitto, aveva pubblicamente additato<br />
il Pakistan quale responsabile per il terrorismo transfrontaliero e per la prima volta<br />
era riuscito a ottenere la promessa di porre termine a<strong>gli</strong> attacchi all’India. Malgrado<br />
che New Delhi non avesse creduto molto a una simile promessa, tuttavia dovette riconoscere<br />
che Washington poteva esercitare un’influenza positiva su Islamabad.<br />
Questa promessa ha certamente convinto New Delhi ad aprire seri negoziati con il<br />
Pakistan che ha accettato una serie di misure di confidence-buildings, mentre l’India,<br />
pur se contraria a concessioni territoriali, ha richiesto misure innovative per mi<strong>gli</strong>orare<br />
le condizioni di vita e istituzioni comuni per stabilire contatti tra <strong>gli</strong> abitanti<br />
lungo la LAC. Il Primo ministro Singh ha, inoltre, assicurato di essere pronto a rischiare<br />
capitale politico per trovare una soluzione diplomatica per il Kashmir (Moham,<br />
2006). Ad ogni modo, dalla fine de<strong>gli</strong> anni ’90 i due paesi intensificarono la<br />
cooperazione relativa alla sicurezza e nel 2002 effettuarono le prime esercitazioni<br />
congiunte nell’Oceano Indiano.<br />
L’impostazione di Clinton fu continuata dall’amministrazione Bush che “ridefinì<br />
i parametri dell’engagement bilaterale tra i due paesi…, rifiutando di guardare<br />
all’India attraverso le lenti <strong>della</strong> non proliferazione 2 e considerandola invece una<br />
1 Nonostante fosse stato l’iniziatore dell’emergente partenariato strategico tra i due paesi,<br />
il BJP non esitò a criticare aspramente l’accordo nucleare.<br />
2 Da sempre l’India è stata contraria al TNP perché limitava la sua autonomia a decidere<br />
secondo quanto richiedeva l’interesse nazionale ed era stata uno dei primi stati a denunciare<br />
l’iniquità e l’instabilità di un regime che lasciava solo a pochi il diritto di possedere<br />
armi nucleari.