14.06.2013 Views

L'India e gli altri Nuovi equilibri della geopolitica - Ispi

L'India e gli altri Nuovi equilibri della geopolitica - Ispi

L'India e gli altri Nuovi equilibri della geopolitica - Ispi

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

64<br />

L’India e <strong>gli</strong> <strong>altri</strong><br />

prevedeva il contenimento dei sussidi alimentari tramite una drastica riduzione del<br />

numero di persone che avevano diritto ad acquistare cereali a prezzi calmierati, mentre<br />

i prezzi di mercato cominciavano a risentire dell’aumento <strong>della</strong> domanda interna<br />

e di quella internazionale. Frattanto, la crescente attenzione per l’industria e le esportazioni<br />

fermava anche lo sviluppo infrastrutturale nelle campagne, contribuendo<br />

così a paralizzare l’agricoltura 9 .<br />

L’aumento del tasso di crescita ne<strong>gli</strong> anni ’80 e ’90 fu dovuto essenzialmente alla<br />

maggiore accumulazione di capitale fisico, in particolare investimenti privati in<br />

macchinari, e al mi<strong>gli</strong>oramento <strong>della</strong> produttività dei fattori di produzione 10 . Il rapido<br />

aumento de<strong>gli</strong> investimenti privati fu facilitato, almeno fin verso la fine de<strong>gli</strong> anni<br />

’80, come spiega Kunal Sen (2009: 370), dall’approfondimento finanziario – un<br />

risultato positivo, ma “unintended”, <strong>della</strong> nazionalizzazione di 14 banche realizzato<br />

nel 1969 da Indira Gandhi per cercare di ridurre la povertà, specialmente nelle aree<br />

rurali, che fece crescere rapidamente il numero di filiali delle banche commerciali in<br />

tutto il paese – e dall’aumento de<strong>gli</strong> investimenti fissi pubblici. Anche l’espulsione<br />

dell’IBM nel 1977 facilitò, sempre unintendly, la nascita dell’industria indiana di IT.<br />

Inoltre, ne<strong>gli</strong> anni ’80 le entrate governative non riuscirono più a tenere dietro alla<br />

crescente spesa pubblica, per cui si allargò notevolmente il divario tra risparmi e<br />

investimenti, aumentò il deficit fiscale e la spinta inflattiva, e naturalmente il loro<br />

crescente impatto sul settore esterno, il cui crescente deficit venne finanziato indebitandosi<br />

all’estero piuttosto che importando capitale azionario. A causa <strong>della</strong> crescita<br />

dei sussidi e <strong>della</strong> diminuzione delle entrate fiscali aumentò il debito interno – che<br />

nel 1990 rappresentava il 75% del PIL – così come aumentò l’indebitamento estero<br />

del settore privato – toccando i $64 miliardi alla fine de<strong>gli</strong> anni ’80.<br />

La posizione indiana si aggravò quando la Guerra del Golfo (1990-91) fece lievitare<br />

il prezzo del petrolio e ridusse le rimesse (più di $4 miliardi l’anno) di circa 200<br />

mila indiani che lavoravano in quell’area. Questo mise in crisi la bilancia dei pagamenti,<br />

il cui disavanzo corrente durante <strong>gli</strong> anni ’80 fu notevole e nel 1991 ammontava<br />

al 3,4% del PIL. Tra il 1984 e il 1990 il debito estero passò dal 17,7% al 24,5%<br />

del PIL, il che ridusse il tasso di crescita del 1992 a 1,2% (Panagariya, 2008: xviixviii<br />

e 101-02). Le restanti riserve arrivarono a coprire le importazioni di soli dieci<br />

giorni e l’India si trovò sull’orlo del fallimento. Per ottenere un prestito d’emergenza<br />

New Delhi dovette trasferire a Londra, come garanzia, gran parte del suo oro e mettere<br />

mano alle riforme in modo più sistematico. Inoltre, tra il 1991 e il 1994 la rupia<br />

si svalutò fortemente.<br />

Va considerata, infine, l’instabilità politica – l’INC era uscito sconfitto dalle elezioni<br />

di fine 1989 – che rendeva più difficile affrontare la crisi economica, ma nel<br />

1991 il governo Rao dell’INC, con il ministro dell’Economia Manmohan Singh, riuscì<br />

ad avviare, pesantemente sollecitato dal FMI al quale l’India si era rivolta per<br />

ottenere <strong>gli</strong> aiuti necessari a fronteggiare la crisi, quelle aperture all’economia di<br />

mercato che, col tempo e insieme alla riduzione <strong>della</strong> quantità di tasse e dell’entità<br />

delle aliquote, particolarmente quelle dell’imposizione indiretta e dell’imposta sulle<br />

9 A causa <strong>della</strong> frammentazione delle coltivazioni e l’insufficienza delle infrastrutture –<br />

strade, camion frigoriferi, centri di stoccaggio, catene del freddo – il 40% del raccolto va<br />

perduto prima che arrivi sul mercato e solo il 2% viene lavorato.<br />

10 La crescita di produttività iniziò nel settore agricolo durante la seconda metà de<strong>gli</strong> anni<br />

’70 con la “Rivoluzione verde”, investì successivamente il settore manifatturiero durante<br />

<strong>gli</strong> anni ’80 e finalmente passò ai servizi.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!