L'India e gli altri Nuovi equilibri della geopolitica - Ispi
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L’India e <strong>gli</strong> <strong>altri</strong><br />
strategica mancante o piuttosto limitata nel duo USA-Cina, o G2, e quello India-<br />
Giappone-Australia la cui rilevanza strategica, dall’approvvigionamento energetico<br />
alla lotta alla pirateria, è più che evidente, ma che potrebbe anche essere utile per<br />
bilanciare un rapporto troppo stretto de<strong>gli</strong> USA con la Cina, con il Pakistan oppure<br />
con entrambi.<br />
La politica di New Delhi tesa a relazionarsi con tutti allo stesso tempo – “multiallineamento”<br />
– trova, però, un grosso limite nell’evoluzione dei rapporti sinoamericani,<br />
in quanto se Washington dovesse sentirsi costretta a contenere l’influenza<br />
cinese, l’India potrebbe trovare difficile mantenere il non allineamento tra queste<br />
due grandi potenze e, non potendo certamente allearsi con Beijing dovrebbe sce<strong>gli</strong>ere<br />
Washington, come forse è già avvenuto con la firma dell’accordo nucleare civile<br />
– vedi 4.3 –, con il quale <strong>gli</strong> USA chiaramente mirano a ricondurre l’India saldamente<br />
nella propria orbita di potere.<br />
Data la sua dimensione, la sua collocazione geografica e il recente sviluppo economico,<br />
l’India ha il potenziale per far parte del ristretto numero di paesi capaci<br />
d’influenzare l’ordine internazionale, ma resta un paese povero, con enormi problemi<br />
interni, per cui la sua “prematura” ascesa, sostiene Wolf (2010: 370), potrebbe<br />
terminare rapidamente, come sperimentato dalla Germania gu<strong>gli</strong>elmina o dal militarista<br />
Giappone. Infatti, questa nuova potenza emergente presenta “al suo interno una<br />
serie di elementi di criticità dal punto di vista <strong>della</strong> sicurezza che potrebbero mettere<br />
in crisi il suo ruolo non solo a livello globale, ma anche a livello regionale”. Non<br />
meno problematici sono i suoi i confini, intorno ai quali s’intrecciano terrorismo<br />
transfrontaliero, guerri<strong>gli</strong>a separatista, traffico di armi e droga e immigrazione clandestina,<br />
controllati solo da organi diversi scarsamente coordinati (Carbonari, 2009).<br />
Considerando anche la graduale riduzione <strong>della</strong> presenza americana, <strong>gli</strong> <strong>equilibri</strong><br />
geopolitici asiatici sono tutti da ridefinire, processo nel quale il ruolo dell’India potrebbe<br />
essere determinante. Resta, però, da vedere se le risorse di cui il paese dispone<br />
saranno sufficienti a permetter<strong>gli</strong> di calcare la scena mondiale non solo come una<br />
potenza economica, ma anche come grande potenza.<br />
Approfondimenti<br />
1. Le forze armate indiane<br />
“Storicamente l’India non è mai stata una potenza aggressiva per la semplice ragione<br />
che non aveva bisogno di esserlo…, le uniche minacce e invasioni cui periodicamente<br />
dovette far fronte provenivano da scorrerie di tribù e imperi del nord-ovest” attra-<br />
dei tre paesi, che devono quindi imparare a gestirla, anche se è inevitabile che Beijing e New<br />
Delhi si preoccupino di come una loro eventuale relazione bilaterale potrebbe influenzare <strong>gli</strong><br />
USA. È difficile pensare che questa relazione a tre, USA-India-Cina, possa evolvere in un<br />
triangolo strategico del tipo USA-URSS-Cina de<strong>gli</strong> anni ’70 e ’80, ma allo stesso tempo la<br />
reciproca e crescente integrazione economica e interdipendenza esclude la possibilità del<br />
gioco a somma zero. Infine, la relazione trilaterale è asimmetrica in quanto le apprensioni<br />
de<strong>gli</strong> USA e <strong>della</strong> Cina circa l’eventuale allineamento dell’altro con l’India sono maggiori<br />
dell’apprensione indiana circa un potenziale allineamento USA-Cina.