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L'India e gli altri Nuovi equilibri della geopolitica - Ispi

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L’India e <strong>gli</strong> <strong>altri</strong><br />

tavolo la propria agenda” (Sikri, 2009: 197). Infatti, Washington considera<br />

l’“Accordo 123” un’alleanza di fatto con l’India per contenere il gigante cinese, certamente<br />

la principale motivazione per appoggiare le ambizioni indiane di diventare<br />

una grande potenza. Il che spinge inevitabilmente a chiedersi se New Delhi sarà una<br />

potenza stabilizzante o invece dirompente per <strong>gli</strong> <strong>equilibri</strong> globali.<br />

Per <strong>gli</strong> Stati Uniti, però, la rilevanza dell’India è tale da indurli a ignorare <strong>gli</strong> appelli<br />

alla cautela avanzati da scienziati e politici di tutto il mondo e da importanti stati europei.<br />

Ma è anche vero che quanto più l’industria nucleare indiana dipenderà da<strong>gli</strong> aiuti<br />

americani, tanto più “Wahington disporrà di una leva di controllo di crescente efficacia<br />

nei confronti dell’India”. Inoltre, a mantenere e aumentare la dipendenza<br />

dell’India da<strong>gli</strong> USA contribuirà anche il fatto che l’accordo nucleare appare “destinato<br />

a mettere in moto un gigantesco giro d’affari che legherà sempre più strettamente il<br />

capitale indiano a quello americano” complice anche “l’operato dell’influente lobby<br />

indiana ne<strong>gli</strong> USA” (Torri, 2007a: 176). Ad ogni modo, Bush è riuscito a recuparare<br />

l’India al campo americano, mentre Islamabad si trova a dipendere sempre più dalla<br />

Cina e a guardare con sempre maggiore interesse all’Afghanistan.<br />

Indubbiamente, l’India è interessata a stabilire strette e stabili relazioni con <strong>gli</strong><br />

USA, ma deve cercare di minimizzare l’inegua<strong>gli</strong>anza che sempre caratterizza il rapporto<br />

con una superpotenza. Gli USA sono inoltre il terzo investitore in India, un importante<br />

fornitore di tecnologia e il maggiore mercato per le esportazioni indiane e oltre<br />

a condividere molti valori, entrambi i paesi sono preoccupati per l’ascesa cinese,<br />

ma alla fine la loro relazione è al massimo un partenariato tattico che serve solo <strong>gli</strong><br />

interessi di breve periodo (Sikri, 2009: 194). Tuttavia, l’India non sarà mai “un altro<br />

alleato de<strong>gli</strong> USA come l’Inghilterra o il Giappone” per cui Washington, per assicurarsi<br />

un lungo partnariato, deve continuare a tenere presente, consi<strong>gli</strong>a Mohan Raja<br />

(2006), l’argomento dell’“eccezionalismo indiano” che ha già utilizzato per difendere<br />

il recente patto nucleare. Inoltre, deve capire che per l’India mantenere buoni rapporti<br />

con la Cina è di capitale importanza e quindi non è assolutamente interessata a essere<br />

coinvolta in una politica di contenimento di quel paese 10 (Mahbubani, 2011 e 2010).<br />

Naturalmente la sua posizione <strong>geopolitica</strong> attrae l’interesse di Washington in quanto<br />

l’India, che con la sua politica estera indipendente ed autonoma cerca di sviluppare<br />

buoni rapporti con il maggior numero possibile di paesi, potrebbe costituire l’elemento<br />

centrale di una struttura di bilanciamento del potere in Asia.<br />

Infine, l’accordo nucleare, fa notare Pant (2008: 20 e 28), è molto di più di una<br />

serie di tecnicalità nucleari, in quanto rappresenta “l’emergere di una nuova configurazione<br />

nel globale <strong>equilibri</strong>o di potere e un più diffuso bisogno di un nuovo ordine<br />

nucleare internazionale considerando che il regione globale di non proliferazione<br />

nucleare sembra essere diventato incapace di affrontare le sfide con le quali la comunità<br />

internazionale si deve attualmente misurare”. Quindi l’accordo India-USA,<br />

“rischia di privare l’India <strong>della</strong> flessibilità per le sue scelte strategiche” (Sikri, 2009:<br />

280), ma offre al paese, che cessa di essere un “rinnegato”, accesso alla tecnologia<br />

nucleare americana e lo trasforma in legittimo membro del sistema nucleare mondiale.<br />

Per questo in India molti accolsero favorevolmente l’accordo che, mettendo fine<br />

all’isolamento nucleare indiano, costituiva “la mi<strong>gli</strong>ore speranza per integrarsi nella<br />

quadro nucleare globale e trarne dei vantaggi” e contribuiva “al crescente profilo<br />

10 Mahbubani (2010) si domanda se sarà l’India a usare il “divide et impera” o verrà di<br />

nuovo usata per “divide et impera” – vedi anche Mahbubani (2011).

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