L'India e gli altri Nuovi equilibri della geopolitica - Ispi
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4 L’India e <strong>gli</strong> USA<br />
4.1 IL MIGLIORAMENTO DEI RAPPORTI INDO-AMERICANI<br />
Secondo un recente sondaggio del Pew, due terzi de<strong>gli</strong> indiani guardano favorevolmente<br />
a<strong>gli</strong> USA, il che fa dell’India uno dei paesi asiatici più filo-americani. Ma mentre<br />
l’importanza de<strong>gli</strong> USA è stata sempre ovvia, ne<strong>gli</strong> USA si riconosce sempre più<br />
quella dell’India su una serie di questioni considerate prioritarie come terrorismo,<br />
cambiamento climatico, energia pulita, libero scambio, sicurezza marittima e promozione<br />
<strong>della</strong> democrazia. Durante la visita in India nel 2010 il Presidente Baral Obama<br />
ha reso atto al paese di essere ormai una “potenza mondiale” o una “potenza globale”.<br />
In realtà, il livello dei rapporti indo-americani era restato abbastanza modesto, e<br />
spesso anche conflittuale, almeno fino al 1998, quando le esplosioni di Pokharan II<br />
fecero emergere l’India come potenza nucleare con la quale anche <strong>gli</strong> USA si affrettarono<br />
ad adottare un approccio qualitativamente differente. Se fu la Guerra fredda a<br />
polarizzare e militarizzare l’Asia meridionale, fu anche il contrasto tra India e Pakistan<br />
a spingere la prima ad avvicinarsi e infine allearsi con l’URSS – il cosiddetto<br />
“India’s pro-Soviet tilt” confermato dal “Trattato d’amicizia” firmato ad agosto del<br />
1971, un valido deterrente per un’eventuale azione militare cinese o americana contro<br />
l’India – e il secondo a diventare lo strumento americano per contrastare l’India e<br />
poi Mosca stessa, quando questa tentò la carta afghana. In questo modo, la regione<br />
fu trasformata in un a zona di continuo conflitto, alimentando la corsa a<strong>gli</strong> armamenti<br />
dei due paesi maggiori e l’insicurezza de<strong>gli</strong> <strong>altri</strong> dell’Asia meridionale.<br />
I rapporti bilaterali indo-americani peggiorarono notevolmente durante il primo<br />
periodo del governo di Indira Gandhi (1966-77), le cui politiche furono considerate<br />
da Washington pro-sovietiche e anti americane, ma toccarono il punto più basso con<br />
l’amministrazione Nixon che accusò l’India di essere anti mussulmana e rafforzò i<br />
legami con il Pakistan – che appoggiò apertamente durante lo scontro con l’India<br />
causato dalla separazione del Bangladesh. L’atteggiamento <strong>della</strong> Gandhi verso <strong>gli</strong><br />
USA cambiò durante il suo secondo periodo alla guida del paese (1980-84), quando<br />
ne ricercò la cooperazione scientifica e tecnologica e <strong>gli</strong> aiuti allo sviluppo, rifiutando<br />
sempre, però, di compromettere l’interesse nazionale indiano. Con l’arrivo al potere<br />
di Rajiv Gandhi, che non aveva pregiudizi politici e non era anti-occidentale, il<br />
modo di guardare a<strong>gli</strong> USA divenne molto più positivo e flessibile. Il cambiamento<br />
di approccio fu ben accolte da Washington per il quale un’India nucleare, che cominciava<br />
a dare segni di modernizzazione e di sviluppo economico, poteva essere<br />
utile per contrastare una Cina che già causava preoccupazioni. Con due importanti<br />
accordi Regan concesse all’India l’acquisto di super computer e la coproduzione di<br />
aerei leggeri da combattimento, nonostante New Delhi avesse dichiarato di non essere<br />
disposta a firmare il TNP, che considerava discriminatorio. Obiettivo di Washin-<br />
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