L'India e gli altri Nuovi equilibri della geopolitica - Ispi
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L’India e <strong>gli</strong> <strong>altri</strong><br />
basato su alcune selezionate priorità che abbiano un significato di lungo periodo per<br />
entrambi” (Grant, 2008).<br />
Molti in India considerano l’UE un semplice blocco commerciale, piuttosto che<br />
un polo emergente in un mondo multipolare, perché non riesce a prendere posizioni<br />
pienamente condivise su questioni care all’India, come la determinazione ad avere<br />
un seggio permanente nell’UNSC. L’UE ha anche fortemente irritato l’India quando,<br />
nel passato, ha criticato <strong>gli</strong> abusi dei diritti umani commessi dalle forze indiane<br />
pesantemente intervenute per reprimere “pacifiche” proteste nel Kashmir. Oltre che<br />
essere scarsamente visibile nel subcontinente, l’UE è accusata di disinteressarsi a<br />
una delle maggiori potenze asiatiche, una mancanza di engagement che riflette una<br />
seria limitazione <strong>della</strong> sua politica estera e che lascia l’India in un vuoto strategico.<br />
Quindi se l’UE è seriamente interessata a promuovere un effettivo multilateralismo<br />
dovrebbe rivedere la propria politica e rafforzare i rapporti con l’India.<br />
Bruxelles riconosce di avere con New Delhi interessi comuni e anche sfide comuni<br />
da affrontare e le due parti stanno imparando a cooperare. In questa direzione<br />
vanno il “Partenariato strategico UE-India” e il “Piano d’azione comune”, che toccano<br />
aree di cruciale importanza come la sicurezza a livello regionale e globale, il<br />
terrorismo, <strong>gli</strong> scambi di intelligence, le iniziative per la risoluzione di conflitti; il<br />
cambiamento climatico; la proliferazione di WMD, la democrazia e i diritti umani.<br />
Tuttavia, contrariamente a Cina e MO, l’India continua a non essere una questione<br />
prioritaria sia per la Commissione europea che per i singoli paesi membri, che<br />
così facendo stanno perdendo una preziosa opportunità per rafforzare la propria economia<br />
e allo stesso tempo contribuire a mi<strong>gli</strong>orare le condizioni economiche indiane.<br />
Le possibilità per una maggiore cooperazione sono promettenti, ma certamente<br />
non sono predeterminate, mentre è sicuro che l’ascesa <strong>della</strong> potenza indiana avrà<br />
conseguenze di vasta portata per l’Europa che senza validi partners non sarà in grado<br />
di perseguire i propri interessi in Asia. Gli stretti rapporti dell’UE con la Cina<br />
hanno bisogno di essere integrati da una coerente strategia per l’India; infatti la simultanea<br />
ascesa di questi due paesi avrà un impatto sulle istituzioni globali e poiché<br />
New Delhi è pronta ad assumere un ruolo prominente ne<strong>gli</strong> affari internazionali,<br />
l’UE deve aprirsi all’India, smettendo di trattarla come uno spazio vuoto sulla sua<br />
mappa strategica, per potere partecipare alla creazione di un mondo multilaterale.<br />
Dopotutto, l’India è una delle maggiori potenze asiatiche e la più grande democrazia<br />
del mondo (euobserver.com/9/27364) ed è evidente che la relazione tra queste due<br />
entità, entrambe unioni nelle quali la democrazia è considerata un ideale fondamentale<br />
e dove molti e differenti popoli convivono per creare una comunità politica,<br />
poggia su valori condivisi che i loro accordi devono riflettere.<br />
Inoltre, rafforzando i rapporti con l’India, l’UE sicuramente mi<strong>gli</strong>orerebbe la propria<br />
influenza, cioè il proprio soft power. Secondo Habermas, questi due blocchi dovrebbero<br />
affrontare insieme questioni di interesse globale come il cambiamento climatico,<br />
i rischi dell’energia nucleare, la necessaria regolamentazione di un capitalismo<br />
dominato dalla finanza, e il rispetto dei diritti umani in tutto il mondo e contemporaneamente<br />
dovrebbero coordinare me<strong>gli</strong>o le rispettive politiche in modo che i vantaggi a<br />
breve termine di ciascuno di essi non finiscano per minare i suddetti valori.<br />
In effetti, però, in passato i paesi europei non contavano molto, separatamente o<br />
collettivamente, per <strong>gli</strong> interessi politici o di sicurezza indiani, né l’UE poteva considerare<br />
un paese così lontano importante per la propria sicurezza, per cui un Dialo-