L'India e gli altri Nuovi equilibri della geopolitica - Ispi
L'India e gli altri Nuovi equilibri della geopolitica - Ispi
L'India e gli altri Nuovi equilibri della geopolitica - Ispi
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
1.1.9 Diversità: unità e frammentazione<br />
132<br />
L’India e <strong>gli</strong> <strong>altri</strong><br />
Smentendo le pessimistiche predizioni di osservatori occidentali e indiani, la Repubblica<br />
Indiana continua a essere una nazione unita e sta anche assumendo un ruolo<br />
centrale nel contesto internazionale.<br />
Contrariamente a quanto avviene in Cina, “dove i governi locali sono responsabili<br />
di gran parte del comportamento predatore dello stato – vedi 7.1 –, in India la responsabilità<br />
del governo centrale e dei singoli stati è quasi sullo stesso livello”, come<br />
dimostra chiaramente “la degenerazione del sistema pubblico di distribuzione dei cereali”<br />
– vedi Jha (2010: 402-04). L’idea dell’India come una coalizione di identità etniche,<br />
linguistiche, regionali, religiose e castali è stata alla base del progetto nehruviano<br />
che, mirando a comporre punti di vista e interessi differenti, riuscì ad assorbire nuove<br />
forze sociali. Quindi le coalizioni politiche, anche se dovute alla necessità del<br />
momento, riflettevano quello spirito accomodante con il quale erano state tenute a<br />
freno le molteplici spinte centripete che naturalmente distinguevano il caso indiano e<br />
giustificavano le predizioni pessimistiche che accompagnarono la nascita <strong>della</strong> Repubblica<br />
Indiana. Con la morte di Nehru nel 1964 il processo di frammentazione del<br />
mosaico indiano acquistò nuova forza, tendenza che col tempo ha portato alla nascita<br />
delle coalizioni nella politica nazionale.<br />
La profonda trasformazione che ha avuto luogo nel paese appare evidente quando<br />
si paragonano i risultati delle prime elezioni generali del 1951 con quelle del 2009. Nel<br />
1951 l’INC ottenne 398 dei 543 seggi nella Lok Sabha, il Partito Comunista, con 17<br />
seggi, divenne il maggiore partito di opposizione e solo quattro partiti ebbero più di 10<br />
seggi. Nel 2009 l’INC ottenne 208 dei 545 seggi <strong>della</strong> Lok Sabha, seguito dal BJP con<br />
116 seggi mentre 10 partiti conquistarono più di 9 seggi ciascuno. Inoltre, mentre nel<br />
1951 l’INC controllava tutti <strong>gli</strong> stati, oggi ne governa meno di dieci.<br />
Nel tempo, la base sociale e geografica <strong>della</strong> visione di Gandhi e Nehru è stata<br />
contestata da vari movimenti, a cominciare da quello induista – vedi 2 – o da quello<br />
dravidico nel Madras, le cui rappresentazioni politiche, il “Dravida Kazhagam” e il<br />
DMK hanno sostenuto che <strong>gli</strong> indiani meridionali, particolarmente i tamil, costituiscono<br />
una nazione linguistica, indipendente dall’India che considerano un’idea brahmanica<br />
<strong>della</strong> parte settentrionale del paese. Le spinte separatiste del movimento<br />
dravidico si sono smorzate dopo che le sue principali richieste furono soddisfatte<br />
dallo stato indiano, ma dal 1967 il Tamil Nadu è governato da partiti che sono suoi<br />
derivati, un successo che ha ispirato la creazione di simili partiti regionali in altre<br />
aree. E tutti continuano a contestare le nozioni unitarie <strong>della</strong> nazionalità indiana.<br />
La morte di Nehru, il collasso dell’agricoltura e la conquista da parte di Indira<br />
Ghandi <strong>della</strong> presidenza dei ministri nel 1966 accentuarono la frammentazione dello<br />
spazio politico. Ne<strong>gli</strong> anni ’80 i principi laici e liberali dello stato indiano furono<br />
oggetto dell’attacco comunalista sferrato dal BJP che consolidò le proprie posizione<br />
e alle elezioni del 1989 ottenne 85 seggi. Il governo di coalizione che formò V.P.<br />
Sing 64 , con il sostegno del BJP durò poco, ma l’attuazione delle raccomandazioni<br />
<strong>della</strong> Commissione Mandal mise in moto un differente processo politico centrato<br />
64 V.P. Singh, già ministro delle Finanze di Rajiv Ghandhi, era stato responsabile <strong>della</strong> liberalizzazione<br />
e delle riforme e una volta diventato Primo ministro cercò di continuare in<br />
questa direzione, ma il suo governo fu presto dimissionario a causa delle lotte interne del<br />
National Front, la coalizione al governo.