L'India e gli altri Nuovi equilibri della geopolitica - Ispi
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L’India e i suoi “vicini”<br />
sione <strong>della</strong> giunta militare birmana di costruire il gasdotto sottolinea i benefici <strong>della</strong><br />
cooperazione energetica in Asia meridionale che, oltre ad avvantaggiare <strong>gli</strong> stati<br />
produttori e consumatori, crea risorse anche per <strong>gli</strong> stati puramente attraversati da<br />
questi flussi. Con <strong>gli</strong> ALS che l’India ha firmato o sta per firmare con la Thailandia<br />
e con Singapore, il nordest potrebbe servire come porta per una più stretta cooperazione<br />
con i paesi dell’ASEAN (Chellaney, 2005: 70-71). L’India dovrebbe convincere<br />
il governo di Myanmar per eventuali esportazioni di “liquefied natural gas”<br />
(LNG) e riaprire la discussione sulla pipeline da far passare attraverso il Bangladesh,<br />
In breve, il mi<strong>gli</strong>oramento dei rapporti bilaterali può essere approfondito inserendovi<br />
questioni energetiche.<br />
I militari dei due paesi hanno ristabilito contatti ai più alti livelli nel 2000 e da allora<br />
si sono incontrati molte volte. Allo stesso tempo, l’India ha cominciato a fornire<br />
supporto militare non-letale alle truppe birmane lungo la frontiera, come gran parte<br />
delle uniformi e de<strong>gli</strong> <strong>altri</strong> equipaggiamenti ed elicotteri dati in prestito per combattere<br />
<strong>gli</strong> insorti etnici che operano da santuari sui due lati <strong>della</strong> frontiera.<br />
Dopo le dimostrazioni pro-democrazia del 1988, l’aiuto militare fornito dalla Cina<br />
si è rafforzato permettendo così alle forze armate del Myanmar di raggiungere il<br />
mezzo milione circa, per cui il paese, che ha una notevole posizione geografica strategica,<br />
oggi possiede la seconda forza militare nell’Asia sud-orientale. I militari indiani,<br />
naturalmente, hanno seguito con apprensione questi sviluppi e sono preoccupati<br />
per la modernizzazione delle basi navali che i cinesi hanno intrapreso a Hanggyi,<br />
Cocos, Akyab, Mergui e Kyauk Phuy.<br />
Non mancano perciò <strong>gli</strong> analisti che pensano – o forse sperano – che anche il<br />
Myanmar comincerà a considerare con sospetto la crescente influenza cinese e guarderà<br />
all’India come l’unica possibilità per controbilanciare quest’invadenza, particolarmente<br />
ne<strong>gli</strong> stati di Kachin e Shan.<br />
Alla fine del 2011 la scena politica interna è fondamentalmente cambiata: Aung<br />
San Suu Kyi non è più a<strong>gli</strong> arresti domiciliari e sta riorganizzando il partito per partecipare<br />
alle prossime elezioni, i sindacati sono stati legalizzati, mi<strong>gli</strong>aia di prigionieri<br />
liberati, i lavori <strong>della</strong> controversa diga di Myitsone sospesi e il Segretario di<br />
Stato Hillary Clinton è atterrata a Rangoon. Ma l’economia del paese è al collasso e,<br />
con $2,2 al giorno, la popolazione è diventata una delle più povere dell’Asia.<br />
Al momento, tutto fa pensare che il governo birmano sia seriamente intenzionato<br />
a ridurre la forte dipendenza dalla Cina e in questo contesto l’India pensa di usare<br />
Rangoon per competere con la Cina in Asia sudorientale (incluso il Mare Cinese<br />
Meridionale), ottenere risorse energetiche e consolidare il controllo sulle proprie<br />
remote provincie nordorientali che dovrebbero così diventare lo strumento per stringere<br />
mi<strong>gli</strong>ori legami con il sudest asiatico.<br />
* * *<br />
“Per lo Sri Lanka l’India è il grande fratello a un tempo troppo vicino e troppo<br />
ingombrante” (Armellini, 2008: 227) anche perché quest’isola a maggioranza singalese<br />
ha una notevole popolazione tamil con stretti legami sentimentali, culturali e<br />
storici con i tamil in India che, particolarmente quelli dello stato meridionale Tamil<br />
Nadu dove rappresentano la maggioranza, sono stati sempre pronti ad aiutare le popolazioni<br />
<strong>della</strong> stessa etnia che abitano l’isola. Con l’avvento dei governi di coali-<br />
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