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L'India e gli altri Nuovi equilibri della geopolitica - Ispi

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L’India e <strong>gli</strong> <strong>altri</strong><br />

ro. Dalla fine <strong>della</strong> Guerra fredda, l’India, tenendo conto del rinnovato rapporto instaurato<br />

con Israele, ha sviluppato una strategia per trattare con il mondo islamico,<br />

strategia che, concentrandosi su cooperazione economica e commerciale, sicurezza<br />

energetica e lotta all’estremismo religioso e al terrorismo, le ha permesso di stabilire<br />

ottimi rapporti con il mondo islamico.<br />

Attualmente, il numero de<strong>gli</strong> indiani che lavorano e vivono nella regione del<br />

Golfo si approssima ai cinque milioni rappresentando, nei paesi più piccoli, anche il<br />

20% <strong>della</strong> popolazione totale, il che rafforza i legami dei paesi ospitanti con l’India,<br />

anche se la difesa del loro benessere è diventata una questione politica molto rischiosa<br />

per il governo centrale e per <strong>gli</strong> stati più coinvolti nei flussi migratori. A ogni<br />

modo le rimesse di questi lavoratori, nonostante siano diminuite, rappresentano<br />

ancora una quota non indifferente <strong>della</strong> valuta estera che l’India riceve dal settore<br />

dei servizi. Anche significativo, e crescente, è il livello de<strong>gli</strong> scambi commerciali tra<br />

l’India e i paesi del Golfo, un commercio che in gran parte passa per Dubai. Il valore<br />

di questo commercio ha raggiunto i $100 miliardi nel 2009-10 e dovrebbe superare i<br />

$130 miliardi nel 2013-14 6 .<br />

Con la fine <strong>della</strong> Guerra fredda, <strong>gli</strong> stretti rapporti di cooperazione militare e<br />

strategica con Israele avrebbero potuto ostacolare quelli con i paesi arabi. Puntando<br />

sul sostegno da sempre offerto alla causa palestinese, New Delhi ha pensato bene di<br />

mi<strong>gli</strong>orare i rapporti con l’Arabia Saudita e con l’Iran. Da notare che l’India possiede<br />

la più grande popolazione mussulmana dopo l’Indonesia e il Pakistan e la seconda<br />

di mussulmani sciiti, grosso modo alla pari con il Pakistan, dopo l’Iran (Pew,<br />

2009: 4 e 10).<br />

* * *<br />

Dopo l’indipendenza, l’influenza indiana in Arabia Saudita era scarsa, nonostante<br />

le mi<strong>gli</strong>aia di pellegrini indiani che ogni anno visitano la Mecca e i due milioni di<br />

indiani che vi lavorano. La stretta cooperazione nel campo <strong>della</strong> sicurezza offerta<br />

dall’Arabia Saudita al Pakistan è stata il frutto <strong>della</strong> politica pro Nasser di Nehru, dei<br />

buoni rapporti che l’India ha sempre mantenuto con l’URSS e delle macchinazioni<br />

del Pakistan, la cui influenza derivava dall’attenta coltivazione dei legami con <strong>gli</strong><br />

ambienti wahabiti di Riyad. La situazione è cambiata con la fine <strong>della</strong> Guerra fredda,<br />

cambiamento segnato dalla visita a Riyad del ministro de<strong>gli</strong> Esteri indiano Jaswant<br />

Singh a gennaio del 2001 quando fu deciso di fare fronte comune al traffico di<br />

droga e al terrorismo e di assicurare sicurezza interna e stabilità politica<br />

all’Afghanistan. Più difficile fu per l’Arabia Saudita sostenere la posizione indiana<br />

rispetto al Pakistan, vecchio e fedele alleato, che non mancava occasione di sottolineare<br />

i rapporti indo-israeliani.<br />

La situazione cominciò a mi<strong>gli</strong>orare nel 2005 con l’ascesa al trono saudita di un<br />

nuovo re che subito si mostrò interessato ad ampliare l’interazione bilaterale con<br />

l’India concernente commercio, investimenti ed energia e già a gennaio 2006 era in<br />

6 L’unico fattore che ha turbato le relazioni di New Delhi con i paesi arabi sono state alcune<br />

risoluzioni dell’“Organization of Islamic Conference” che accettavano acriticamente<br />

la posizione pakistana, risoluzioni alle quali l’India, che non è molto interessata a questa<br />

organizzazione, non ha dato gran peso e non ha permesso che complicassero inutilmente i<br />

suoi rapporti con i paesi membri di questa organizzazione.

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