L'India e gli altri Nuovi equilibri della geopolitica - Ispi
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L’India e <strong>gli</strong> <strong>altri</strong><br />
di vendere armi, per un valore di $5 miliardi, inclusi 10 Boeing C-17 da trasporto e<br />
100 caccia General Electric F-414 al paese del quale <strong>gli</strong> USA diventano, insieme a<br />
Russia e Israele, uno dei tre principali fornitori di armi.<br />
La crescente rilevanza di questa relazione nella politica estera presente e futura<br />
di entrambi i paesi è sottolineata dal nuovo e storico accordo sull’energia nucleare<br />
civile, dalla stretta collaborazione sull’innovazione scientifica e tecnologica,<br />
dall’aumento de<strong>gli</strong> scambi commerciali e dai tanti legami economici, dai comuni<br />
sforzi per stabilizzare l’Asia meridionale e promuovere stabili e democratici governi<br />
nel mondo. Anche se ne<strong>gli</strong> ultimi anni, Washington ha fatto di tutto per cooptare<br />
l’India in un’alleanza “soft”, emergono aspettative e interessi in conflitto. E se<br />
Obama ha insistito che il rapporto USA-India è “il defining partenariato del 21° secolo”,<br />
New Delhi è ben conscia che è con la Cina che Washington ha “la più importante<br />
relazione bilaterale” de<strong>gli</strong> USA.<br />
4.2 L’ACCORDO NUCLEARE<br />
Il 28 giugno 2005, i ministri <strong>della</strong> Difesa indiano e americano firmarono il “New<br />
Framework for the U.S.-India Defense Relationship”, accordo che conteneva detta<strong>gli</strong>ate<br />
misure per esercitazioni militari comuni, commercio di armi e tecnologia, difesa<br />
missilistica, e scambi di strategia militare e intelligence. A questo fece seguito il<br />
18 lu<strong>gli</strong>o il “Joint Statement” firmato da Singh e Bush che ampliava ulteriormente<br />
l’ambito del NSSP e dell’“High Technology Cooperation Group”. Inoltre, Washington<br />
s’impegnava a firmare un “Science and Technology Framework Agreement”<br />
per creare legami più stretti nei campi di esplorazione spaziale, navigazione e lanci<br />
satellitari, e, cosa ancor più importante, prometteva di modificare opportunamente la<br />
legge americana per raggiungere una mi<strong>gli</strong>ore cooperazione nel settore del nucleare<br />
civile e in quello commerciale, incluso il rifornimento di combustibile per reattori.<br />
Inoltre, prometteva di consultare i propri partner circa la possibile partecipazione<br />
indiana all’“International Thermonuclear Experimental Reactor” e al “Generation<br />
IV International Forum”. Infine, il “Joint Statement” conteneva l’impegno americano<br />
di convincere i membri del NSG a concedere all’India il libero accesso ai servizi<br />
e alle merci che il gruppo offre 6 . In questo modo l’India avrebbe accettato di rispettare<br />
le salvaguardie internazionali senza firmare il TNP e il “Comprehensive Test<br />
Ban Treaty”, ma avrebbe così potuto ridurre la dipendenza dall’importazione energetica<br />
e l’impatto negativo sull’ambiente causato dal consumo di petrolio o carbone.<br />
L’accordo USA-India impiegò più di tre anni per essere completato, perché dovette<br />
superare vari e complessi passaggi, inclusi l’emendamento dell’“Atomic Energy<br />
Act del 1954, un Separation Plan del nucleare civile-militare indiano, un accordo<br />
India-IAEA per le ispezioni e la concessione dell’esenzione all’India da parte<br />
del NSG. A lu<strong>gli</strong>o 2006 il Congresso americano approvò la “Henry J. Hyde United<br />
States-India Peaceful Atomic Energy Cooperation Act” che stabiliva che <strong>gli</strong> USA<br />
avrebbero cooperato con l’India nel campo nucleare ed esentava quest’ultima dal<br />
firmare il TNP, Act che a novembre fu seguito da quello del Senato che esentava<br />
6 Interessante notare che il NSG, un cartello per il controllo delle esportazioni di materiali<br />
e tecnologie nucleari, fu creato essenzialmente in seguito al primo test nucleare indiano<br />
nel 1974.