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L'India e gli altri Nuovi equilibri della geopolitica - Ispi

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L’India e <strong>gli</strong> <strong>altri</strong><br />

no dei consumatori è il 12° al mondo. La classe media indiana è più piccola e povera<br />

di quella <strong>della</strong> Cina, ma è più ampia di quanto il livello di reddito del paese normalmente<br />

consentirebbe e grazie a una più equa distribuzione del reddito e alla maggiore<br />

percentuale di PIL nelle mani delle fami<strong>gli</strong>e entro i prossimi dieci anni potrebbe<br />

superarla numericamente (Kharas, 2010: 38). L’espansione dei consumi ha investito<br />

anche i servizi. Per esempio, al momento, <strong>gli</strong> utenti di telefoni mobili sfiorano i 600<br />

milioni; un terzo di essi è nelle aree rurali che in questo modo superano, almeno in<br />

parte, <strong>gli</strong> ostacoli del cattivo sistema stradale e le distanze che finora hanno tenuto i<br />

villaggi molto isolati dal resto del paese e dal mondo. Allo stesso tempo, però, dopo<br />

i primi anni ’90 la disugua<strong>gli</strong>anza dei consumi è notevolmente aumentata nelle aree<br />

rurali come in quelle urbane, ma molto più marcatamente nelle seconde. Infatti, nel<br />

periodo tra 1993-94 e 2004-05, il coefficiente di Gini (più basso il valore del coefficiente,<br />

più uguale la distribuzione) dei consumi rurali passava da 25,8% a 28,1% e<br />

quello dei consumi urbani da 31,9% a 36,4% (Himanshu, 2008: 6 Tab. 3).<br />

***<br />

Due settori che si è tentato di aprire alla partecipazione privata, per rimuovere un<br />

monopolio pubblico che ha miseramente servito i consumatori, sono le telecomunicazioni<br />

e l’elettricità. La riforma del primo ha rappresentato il maggior successo ed è<br />

stata la più riuscita, con risultati anche mi<strong>gli</strong>ori di quelli nell’industria del software.<br />

Ma mentre questo settore è di completa competenza del governo centrale, nell’industria<br />

elettrica intervengono anche <strong>gli</strong> stati.<br />

Anche i vari sistemi di trasporto – strada, ferrovia, aria o acqua – sono infrastrutture<br />

che tendono ad avere le caratteristiche di monopolio naturale e che richiedono<br />

un’organizzazione dei flussi di traffico disegnata specificatamente per ciascuno di essi.<br />

In India si è tradizionalmente fatto ricorso a delle agenzie governative per la costruzione<br />

e il mantenimento delle varie parti dell’infrastruttura, ma all’inizio del secolo si è<br />

cominciato a spostare queste attività, salvo le ferroviarie, al settore privato.<br />

Il settore pubblico controlla la maggior parte di queste infrastrutture, ma una spesa<br />

inadeguata – solo 5% del PIL nel 10° Piano quinquennale (2002-07), però portata<br />

a 9% nell’11° Piano (2007-12) –, inefficienza e corruzione hanno contribuito a generare<br />

un deficit infrastrutturale che si è aggravato a causa <strong>della</strong> maggiore domanda di<br />

servizi generata dalla crescita economica del paese e dei ridotti investimenti pubblici,<br />

anche se i tentativi, quando sono stati fatti, per coinvolgere il settore privato non<br />

sono risultati sempre molto convincenti.<br />

L’analisi dei vari settori infrastrutturali svolta da Haldea (2010: 247-68) porta a<br />

concludere che il deficit infrastrutturale non si è affatto ridotto e che il problema <strong>della</strong><br />

governance è centrale in tutti i settori:<br />

(i) il più importante tra i settori infrastrutturali è quello dell’elettricità, quasi<br />

completamente in mano pubblica, che, però, non riesce a soddisfare la crescente<br />

domanda. La cronica insufficienza de<strong>gli</strong> investimenti per ampliare<br />

l’offerta dipende dalla bassa redditività. Nel 2000 più del 40% dell’elettricità<br />

erogata non fu pagata e sul livello dei prezzi elettrici pesano i sussidi concessi<br />

da<strong>gli</strong> stati e le interruzioni di corrente durante le ore di massimo utilizzo sono<br />

passate da 12 a 17 ore. Di conseguenza, le perdite commerciali delle utilities<br />

elettriche sono aumentate da 214 a 288 miliardi di rupie tra 200-03 e 2006-7,<br />

mentre 300 milioni di indiani non sono ancora connessi alla rete elettrica. La<br />

struttura del settore si basa su una catena di interconnessioni di monopoli che

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