L'India e gli altri Nuovi equilibri della geopolitica - Ispi
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Introduzione<br />
Dal censimento del 2001 risulta che l’82% de<strong>gli</strong> indiani si sono definiti induisti,<br />
anche se Rondinone (2008: 35) avverte che <strong>gli</strong> indiani molto spesso finiscono per<br />
identificarsi (o essere identificati) come induisti quando non appartengono a un’altra<br />
specifica religione. Identità e appartenenza sono essenzialmente definite dalla religione<br />
induista con un criterio del tutto geografico <strong>della</strong> nazione indiana come spazio<br />
sacro. Quindi, vero indiano è, come spiega Torri (2005: 533), solo chi professa una<br />
religione nata entro i confini dell’India e riconosce questa come madrepatria e come<br />
terra santa (oltre a<strong>gli</strong> induisti, sikhisti, giainisti, buddisti e animisti), mentre tutti <strong>gli</strong><br />
<strong>altri</strong> sono esclusi. Per difendere questa concezione induista, nel 1926 nacque la Rashtriya<br />
Swayamsewak Sangh (Organizzazione nazionale dei volontari, o RSS),<br />
un’organizzazione dichiaratamente inspirata al nazismo e al fascismo italiano e con<br />
una struttura gerarchica, quasi militare (Casolari, 2000). Il RSS identifica la nazione<br />
indiana con l’induismo, per cui sono anti indiani tutti quelli che professano una diversa<br />
fede, promuove il comunalismo (communalism, cioè localismo o particolarismo<br />
18 ), ripropone come eticamente valido il sistema castale e ricorre a “la presunta<br />
minaccia islamica per ricompattare la comunità indù sotto la guida de<strong>gli</strong> appartenenti<br />
alle caste alte” (Torri, 2005: 534) e assicurando loro il monopolio del potere attraverso<br />
la costruzione di uno stato teocratico. Il RSS ha tra i due e i cinque milioni di<br />
membri e nel 1980 ha creato il BJP, che ha guidato un governo di coalizione tra il<br />
1998 e il 2004 durante il quale cercò in tutti i modi di ricostruire l’identità nazionale<br />
dell’India secondo linee induiste 19 , anche riscrivendo la storia – vedi Cobalti (2010:<br />
61-64). Oltre al RSS, esiste il Consi<strong>gli</strong>o mondiale indù, una serie di organizzazioni<br />
politiche e culturali 20 e la diaspora indiana.<br />
Indubbiamente, la religione può contribuire a creare coesione, identità, appartenenza<br />
– ma anche differenze, discordia, diffidenza –, in altre parole è un effettivo<br />
strumento per creare consensi, ottenere voti, conquistare il potere, strumento cui in<br />
India si è spesso ricorso – vedi l’ascesa politica del fondamentalismo indù e la questione<br />
del Punjab – prima e molto di più di quanto vi abbiano fatto ricorso i musulmani.<br />
Ma dato che tra società civile e religiosa non c’è nemmeno teoricamente una<br />
divisione – “nella tradizione classica hindu, l’autorità spirituale e il potere temporale<br />
sono elementi reciprocamente vincolanti all’interno di una struttura gerarchica in cui<br />
la prima ingloba il secondo”, per cui “il potere temporale risulta inferiore al potere spi-<br />
18 In India, “communalism” indica fedeltà al proprio gruppo etnico, piuttosto che alla società<br />
in generale, quando il gruppo è normalmente definito in termini religiosi o anche di<br />
casta. Il “communalism”, quindi, presuppone e rafforza un assetto sociale o una visione<br />
delle cose che pone in risalto le divisioni religiose, di casta o d’altro genere, suddividendo<br />
i cittadini in nuclei sociali e politici, detti “comunità”. Poiché una popolazione suddita<br />
segmentata, compartimentalizzata è più controllabile, in India l’imperialismo britannico<br />
agevolò e promosse il comunalismo nelle sue diverse forme. Il comunalismo designa,<br />
quindi, le politiche esclusiviste fondate sull’identità religiosa, spesso promosse da partiti<br />
che si rifanno alla superiorità indù.<br />
19 Già verso la fine del Novecento si erano sviluppati movimenti per la protezione delle<br />
vacche e i riformisti militanti indù dell’Arya Samaj puntarono sulla difesa di<br />
quest’animale per recuperare <strong>gli</strong> indù delle caste basse, una strategia ripresa dal nazionalismo<br />
indù di oggi. Infatti, il BJP non può sperare di ottenere la maggioranza nel Parlamento<br />
nazionale finché non riesce a guadagnarsi il voto delle caste basse.<br />
20 Un’affiliata del RSS è il Vishva Hindu Pariashad, fondato nel 1966 per contrastare<br />
l’eccessiva laicizzazione delle altre organizzazioni, e che dal 1984 ha anche una sezione<br />
giovanile, il Bajrang Dal.<br />
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