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L'India e gli altri Nuovi equilibri della geopolitica - Ispi

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La “grande Potenza povera”<br />

verso la “porta <strong>della</strong> tempesta” – ovvero il passo del Khyber – e perché aveva un hinterland<br />

sufficientemente ampio da assorbire e pragmaticamente assimilare i nuovi<br />

venuti. Per questo, l’India ha sviluppato una mentalità essenzialmente difensiva (Sikri,<br />

2009: 245) che ultimamente, però, non le sta impedendo di portare avanti il continuo<br />

potenziamento delle capacità offensive delle proprie forze armate.<br />

L’esercito indiano, un’altra creazione del Raj, è ancora fortemente segnato<br />

dall’influenza britannica, ma è diventato una macchina da guerra moderna certamente<br />

temibile al livello regionale, avendo finora vinto tre guerre e mezzo con il Pakistan<br />

e perso una 73 con i cinesi. La casta de<strong>gli</strong> ufficiali presenta un saldo spirito di corpo,<br />

un’eccezionale disciplina e una completa apoliticità. Insieme alla lingua inglese e<br />

all’IAS, le forze armate sono le uniche istituzioni veramente nazionali.<br />

Chiaramente, il nazionalismo indiano si è evoluto sensibilmente da quando Gandhi<br />

scelse la non violenza e la non cooperazione come elementi distintivi <strong>della</strong> nascente<br />

nazione. L’India possiede, infatti, un esercito che conta 1,6 milioni di uomini, il<br />

secondo del mondo per numero; una marina, la settima per tonnellaggio e la quarta<br />

per numero di effettivi; e un’aeronautica, la terza del mondo. Nel complesso una crescente<br />

capacità di proiezione alla quale va aggiunto il possesso di armi nucleari.<br />

L’elevato grado di accettazione e prestigio sociale di cui godono le forze armate<br />

spiega la facilità con cui i militari ottengono una consistente quota del PIL. Infatti,<br />

aumentando a una media annua di quasi il 3%, il bilancio militare ha raggiunto $41,3<br />

miliardi nel 2010, pari al 2,5% del PIL, contro quello cinese di $119 miliardi, pari al<br />

2,0% del PIL. Rispetto a quello del 2001, il bilancio indiano del 2010 è aumentato del<br />

54% e quello per il 2012, pubblicato a marzo del 2011, presenta un tasso di crescita<br />

di circa il 12%, pari a quello <strong>della</strong> Cina, solo che mentre la spesa totale di<br />

quest’ultima ammonta a $91,6 miliardi, quella indiana non supera i $34 miliardi 74 (SI-<br />

PRI Yearbook, 2011: 186 e 214 Tab.4A.5). La voce di spesa cresciuta più rapidamente<br />

è quella <strong>della</strong> forza aerea (IISS, 2011: 212-13 Tab. 17).<br />

Malgrado la spesa militare sia in parte giustificabile quando si considerano la posizione<br />

<strong>geopolitica</strong> del paese, le politiche dei suoi vicini e la necessità di proteggere<br />

le linee di rifornimento energetico, l’entità e il tasso di crescita <strong>della</strong> stessa spesa lo<br />

sono molto meno quando si guardano le drammatiche condizioni in cui versa la<br />

maggioranza <strong>della</strong> popolazione. Costruire il ruolo di grande potenza sulle spalle delle<br />

masse non solo non è morale, ma probabilmente nemmeno sicuro e sostenibile. Non<br />

si può dedicare alle forze armate il doppio di quello che si spende per l’istruzione e la<br />

salute sommate, come invece mostra il bilancio del 2011-12.<br />

Nehru non aveva usato molte risorse per <strong>gli</strong> armamenti, ma dopo la sconfitta del<br />

1962 la spesa militare cominciò a crescere rapidamente, allarmando il Pakistan. Oggi<br />

la dotazione delle forze armate indiane è di 4.200 carri armati, 4.355 cannoni, 70 aerei,<br />

più quelli <strong>della</strong> marina militare – vedi sotto – e vari tipi di missili che posso trasportare<br />

ogive nucleari – l’Akash, missile terra-terra con una gittata di 25 km e capacità di colpire<br />

più bersa<strong>gli</strong>; il Trishula, terra-aria; l’Agni, missile a medio raggio con gittata di 2.480<br />

km; il Prithyi, di corto raggio non oltre i 150 km; e il missile anticarro Nag.<br />

73 Oltre che durante la guerra del 1962, India e Cina si sono scontrate a ottobre del 1967<br />

per un giorno a Chola nel Sikkim e di nuovo brevemente a metà del 1987 nell’Arunachal<br />

Pradesh. In entrambi i casi si è trattato di scherma<strong>gli</strong>e senza maggiori conseguenze.<br />

74 In realtà la spesa militare cinese è considerata essere molto più alta, secondo il SIPRI<br />

quella attuale sarebbe almeno un terzo in più. Inoltre, il Dipartimento <strong>della</strong> Pubblica sicurezza,<br />

sempre del ministero <strong>della</strong> Difesa, ha un proprio bilancio di $95 miliardi. Preoccupata<br />

per tutte le nuove strade, ferrovie e aeroporti che la Cina continua a costruire vicino<br />

alle frontiere con l’India, questa nel bilancio 2009-10 ha raddoppiato, a sua volta, portandola<br />

a circa $200 milioni, la spesa per la costruzione di nuove strade nelle vicinanze delle<br />

frontiere con la Cina (IISS, 2011: 212).<br />

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