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L'India e gli altri Nuovi equilibri della geopolitica - Ispi

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L’India e <strong>gli</strong> Usa<br />

dell’India nell’ordine globale”. All’estero le reazioni sono state abbastanza positive<br />

e anche le maggiori potenze, con l’eccezione <strong>della</strong> Cina che ha già deciso di vendere<br />

per $10 miliardi sei reattori al Pakistan, non si sono opposte all’accordo indoamericano,<br />

a loro volta ansiose di vendere all’India carburante, reattori e altre apparrecchiature<br />

nucleari.<br />

4.3 UN INCERTO FUTURO<br />

Dai primi anni ’90 New Delhi ha guardato con interesse a Washington convinta che<br />

solo cambiando fondamentalmente il rapporto con <strong>gli</strong> USA potesse raggiungere <strong>gli</strong><br />

obiettivi di mi<strong>gli</strong>orare la propria posizione globale e avere maggior peso presso le<br />

altre potenze.<br />

Le relazioni indo-americane si sono considerevolmente evolute dal tempo <strong>della</strong><br />

Guerra fredda quando l’India era considerata un stato de facto cliente dell’URSS.<br />

Oggi USA e India condividono una serie di preoccupazioni su importanti questioni<br />

di sicurezza con le quali si confronta la regione dell’Asia-Pacifico, come la diffusione<br />

del radicalismo islamico, la proliferazione delle WMD e, naturalmente, l’ascesa<br />

<strong>della</strong> Cina.<br />

Se i legami indo-americani si sono rafforzati, la crescita del loro interscambio resta<br />

debole e sono particolarmente lente la penetrazione del mercato indiano da parte<br />

delle esportazioni americane e la liberalizzazione dei settori bancario, assicurativo e<br />

<strong>della</strong> distribuzione indiani. Esistono, però, anche altre aree nelle quali il rapporto<br />

indo-americano potrebbe incontrare serie difficoltà. Infatti, per soddisfare la sua<br />

domanda energetica l’India deve trattare anche con paesi come Iran, Venezuela e<br />

Myanmar, paesi che Washington vorrebe tenere isolati; rifiuta le critiche americane<br />

allo scarso rispetto dei diritti umani nel Kashmir; e alcuni settori militari continuano<br />

a non fidarsi troppo di una Washington che nel passato ha sostenuto i tentativi di Islamabad<br />

di creare seri problemi all’India nutrendo e sostenendo in ogni modo il<br />

fondamentalismo islamico e che, nonostante tutto, continua a fornire consistenti aiuti<br />

militari al Pakistan. In <strong>altri</strong> termini, New Delhi non comprende come Washington<br />

possa pensare di normalizzare la situazione afghana fino a quando il Pakistan resta<br />

un sicuro rifugio per i gruppi jihadisti (Agrawal, 2011: 70) e dubita che <strong>gli</strong> USA<br />

possano accettare un partenariato basato sull’equità.<br />

Anche Washington, però, resta divisa rispetto alla relazione con New Delhi e<br />

non sono pochi quelli che insistono che un paese tradizionalmente non allineato come<br />

l’India non potrà mai essere un sicuro alleato. Chiaramente, il futuro di questa<br />

relazione dipenderà da come entrambi i paesi si adatteranno a questa nuova realtà,<br />

adattamento che potrebbe essere facilitato dal fatto che entrambi stanno scoprendo<br />

di avere vitali interessi comuni, più di quanti generealmente si pensi. Agrawal<br />

(2011: 72) sostiene anche che avendo la terza o seconda popolazione mussulmana al<br />

mondo, e buone relazioni con l’Iran e la maggior parte dei paesi arabi, l’India rappresenta<br />

“un ponte strategico con il mondo islamico”.<br />

In un periodo caratterizzato dal rapido mutare delle posizioni geopolitiche,<br />

l’India ha saggiamente diversificato le opzioni di politica estera, ma deve mantenere<br />

una certa flessibilità se vuole perseguire una politica estera indipendente che, oltretutto<br />

riscuota un largo consenso interno. Non sono più i tempi del non allineamento,<br />

ma un chiaro allineamento con <strong>gli</strong> USA cambierebbe l’<strong>equilibri</strong>o strategico globale<br />

e avrebbe un’inevitabile ricaduta negativa sui rapporti con la Cina e la Russia, il che<br />

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