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L'India e gli altri Nuovi equilibri della geopolitica - Ispi

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L’India e <strong>gli</strong> <strong>altri</strong><br />

Sikri (2009: 45) sostiene che l’Afghanistan rappresenta “una possibile area di<br />

cooperazione”, cosa però che almeno per ora sembra poco probabile, perché il nazionalismo<br />

intransigente, che sembra essere in crescita tra i giovani indiani, potrebbe<br />

ostacolarla (Armellini, 2008: 246) 13 . Molti poi pensano che per un vero accordo sia<br />

necessario attendere un governo pakistano che abbia un ampio appoggio popolare,<br />

ma poiché questo potrebbe non verificarsi ancora per molto tempo, forse sarebbe più<br />

realistico pensare a come negoziare con i militari. Per ora, il ritiro de<strong>gli</strong> USA<br />

dall’Afghanistan rischia di lasciare quest’ultimo sotto l’influenza di un Pakistan<br />

sempre più anti occidentale, per cui potrebbe trasformarsi in una comoda base per i<br />

terroristi in guerra contro l’India. Nel tentativo di evitare di mettere in pericolo la<br />

sicurezza indiana, Washington sta incoraggiando Afghanistan e India a cooperare<br />

ulteriormente, anche se quest’ultima sta già contribuendo con $1,5 miliardi alla ricostruzione<br />

del primo. Il problema è che in Pakistan alcuni considerano il sostegno ai<br />

talebani come un modo per assicurarsi un regime amico a Kabul e per contrastare<br />

l’influenza indiana al momento del ritiro de<strong>gli</strong> americani, ma <strong>altri</strong> che inseguendo<br />

mire espansioniste pensano di poter costruire un impero pakistano in Asia centrale.<br />

Il rapporto India-Pakistan non può essere compreso appieno se non si considera<br />

contemporaneamente quello Cina-Pakistan che per quest’ultimo è estremamente importante.<br />

Nel 1996 Beijing non esitò a fare da prestatore di ultima istanza assicurando<br />

la solvenza <strong>della</strong> Banca centrale pakistana e nel 2006 la Cina è diventò il primo<br />

partner commerciale del paese, di cui è il maggiore fornitore di armi – inclusi aerei<br />

da caccia e fregate – e dove investe nelle infrastrutture, nelle telecomunicazione e<br />

nei settori bancario ed elettrico. Per la Cina, il Pakistan è diventato quasi un alleato<br />

militare che, in modo poco ostentato, influenza politicamente, economicamente e<br />

militarmente, e usa, oltre che per combattere il terrorismo e la diffusione dell’Islam<br />

militante, quale strumento per esercitare un’azione indiretta di disturbo nei confronti<br />

dell’India. Infatti, <strong>gli</strong> stretti rapporti che ne<strong>gli</strong> anni la Cina ha sviluppato con la<br />

leadership pakistana mirano a sostenere il ruolo di Islamabad come contrappeso strategico<br />

a New Delhi. Un Pakistan stabile, indipendente, amico e regionalmente influente<br />

può ostacolare il dominio e l’influenza indiani nell’Asia sud-orientale e può<br />

impedire che New Delhi si concentri esclusivamente sulla rivalità strategica con la<br />

Cina. Per questo Beijing non ha esitato, direttamente o tramite la Corea del Nord, ad<br />

aiutare “il Pakistan a diventare una potenza nucleare, stabilendo una parità strategica<br />

nel subcontinente e infliggendo un duro colpo all’India” (Lizza, 2009: 128), per destabilizzare<br />

la quale Islamabad usa anche i militanti talebani.<br />

Il Pakistan evita un’azione decisiva contro questi ultimi, perché pensa che possano<br />

rappresentare un freno all’aumento de<strong>gli</strong> investimenti <strong>della</strong> rivale India in Afghanistan,<br />

investimenti che ne<strong>gli</strong> ultimi anni sono cresciuti rapidamente e a fine<br />

2009 hanno toccato $1,2 miliardi 14 , il doppio del 2006, un terzo dei quali sono andati<br />

per la costruzione di canali e dighe idroelettriche che potrebbero permettere il controllo<br />

dei fiumi afghani che alimentano i flussi che poi finiscono in Pakistan. In real-<br />

13 Non solo quello indiano, ma “il nuovo nazionalismo asiatico è strettamente collegato<br />

all’arma nucleare” ed è antioccidentale, in quanto “la Bomba rende giustizia delle umiliazioni<br />

del passato” (Paul Bracken, Fuochi a Oriente, Milano, Corbaccio 2001: 66 e 111, citato<br />

da Landi (2004: 268-69).<br />

14 Il Pakistan teme che l’India miri a ottenere il controllo dell’acqua proveniente da due<br />

fiumi afgani che fluiscono nelle sue regioni di confine dove la scarsità d’acqua potrebbe<br />

scatenare rivolte.

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