14.06.2013 Views

L'India e gli altri Nuovi equilibri della geopolitica - Ispi

L'India e gli altri Nuovi equilibri della geopolitica - Ispi

L'India e gli altri Nuovi equilibri della geopolitica - Ispi

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

2. L’INDUISMO E GLI INDÙ<br />

8<br />

L’India e <strong>gli</strong> <strong>altri</strong><br />

La religione de<strong>gli</strong> indù è l’induismo, una religione profondamente legata alla tradizione,<br />

prodotta da una civiltà che ha origini antiche quanto l’egiziana o la sumera, e<br />

che continua a essere un elemento fondamentale dell’esistenza di svariate centinaia<br />

di milioni di persone. “L’induismo non ha una chiesa organizzata né un dio unico,<br />

non si regge su testi religiosi infallibili né su principi morali codificati, e non si rifà a<br />

nessun manuale di forme rituali prestabilite. A dominare è il concetto di salvezza<br />

individuale, un percorso in cui il singolo è fondamentalmente solo con il suo karma<br />

e il suo dio” (Varma, 2008: 147). La lingua sacra dell’induismo è quasi esclusivamente<br />

il sanscrito, rimasto immutato da oltre tremila anni, tuttora capito abbastanza<br />

bene dalle persone colte. Nella sua lunga vita l’induismo ha assorbito facilmente aspetti<br />

essenziali di fedi molto differenti, per cui è insieme politeista, monoteista, enoteista,<br />

dualista, panteista e animista e i suoi fedeli venerano molti dèi e molte dee<br />

– nominalmente <strong>gli</strong> dèi sono 330 milioni, e quasi sempre ognuna di queste divinità<br />

significa una cosa e il suo esatto contrario. Forse ha visto bene Manganelli (1992:<br />

94) per il quale in India la scoperta de<strong>gli</strong> dèi “si alimenta di una vocazione ai sogni…<br />

non è un luogo di vero e di falso, ma di una potenza fantastica”.<br />

Al centro <strong>della</strong> filosofia indiana vi è la profonda convinzione <strong>della</strong> malvagità e<br />

dell’illusorietà del mondo dei sensi, da cui deriva la ricerca <strong>della</strong> liberazione o salvezza<br />

– moksha – dal dolore e dalla sofferenza – per pervenire alla realtà assoluta<br />

che si cela dietro le varipinte e labili apparenze <strong>della</strong> maya. Sono, infatti, quattro milioni<br />

<strong>gli</strong> asceti erranti che per cercare la moksha hanno rinunciato al mondo e spesso<br />

vivono di elemosine. E Terzani, come tanti <strong>altri</strong> visitatori occidentali, percepisce in<br />

questo un divino presente nella quotidianità <strong>della</strong> gente come in nessun altro paese.<br />

I principali elementi dell’induismo sono i seguenti:<br />

(i) la maya 6 , l’illusione che il mondo sia reale, mentre solo il brahman esiste 7 ;<br />

(ii) la reincarnazione e il principio teologico del karma 8 , il destino di ogni uomo<br />

è condizionato dalle azioni commesse in una precedente esistenza con<br />

l’anima immortale che passa da un corpo all’altro fino a riunirsi al Tutto;<br />

(iii) l’aspirazione a ottenere la liberazione dal ciclo delle rinascite;<br />

(iv) la descrizione <strong>della</strong> storia dell’universo come un percorso discendente in<br />

quattro fasi, da un’età aurea a un’epoca nefanda in cui tutto, alla fine, si distrugge,<br />

per poi ricominciare e così via;<br />

(v) un vasto pantheon di divinità (devas) 9 tra le quali le più popolari sono Siva,<br />

Devi, Krishna e Rama;<br />

6 Oltre che illusione, la maya si configura anche come potere artistico, creatore e trasformatore,<br />

un gioco di prestigio che crea forme che prima non esistevano – vedi Wendy Doniger,<br />

Sogni, illusioni e altre realtà, Adelphi, 2005.<br />

7 Il Brahman è l’essere supremo dell’induismo e la sua manifestazione nel mondo è<br />

un’illusione, un miraggio, mentre la realtà profonda è l’Atman, l’individualità <strong>della</strong> persona,<br />

un’emanazione del Brahman ospitata nel cuore dell’uomo.<br />

8 Rimandando a un’altra vita la possibilità di mi<strong>gli</strong>orare la propria condizione, il dharma<br />

da sempre costituisce lo strumento ideale per giustificare, e fare accettare, le disugua<strong>gli</strong>anze,<br />

il punto più critico dell’organizzazione castale (Torri, 2005: 742-43).<br />

9 Nonostante che le divinità indù siano entità sopranaturali, esse sono create e più vicine<br />

all’uomo che a Dio, essere supremo non creato. Inoltre Dio è Dio solo quando crea, <strong>altri</strong>menti<br />

ne deriverebbero un prima e un dopo che sarebbero illogici e impensabili.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!