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L'India e gli altri Nuovi equilibri della geopolitica - Ispi

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L’India e <strong>gli</strong> <strong>altri</strong><br />

una grossa sfida per l’India considerando la dimensione <strong>della</strong> sua popolazione e <strong>gli</strong><br />

alti livelli di povertà e denutrizione che l’affliggono. Benché il paese sia un esportatore<br />

netto di prodotti agricoli, particolarmente latte, frutta, verdure e cereali,<br />

l’accessibilità alimentare è minacciata da<strong>gli</strong> effetti del cambiamento climatico e dalla<br />

riduzione delle risorse idriche sulla produzione agricola. Per questo, l’accesso economico<br />

al cibo da parte di circa un terzo (secondo la commissione Tendulkar), o<br />

di due terzi (secondo Patnaik) <strong>della</strong> popolazione, resta abbastanza problematico, nonostante<br />

i progressi fatti ne<strong>gli</strong> ultimi anni. Se poi si considera che in effetti <strong>gli</strong> indici<br />

nutrizionali sono stagnanti e il consumo pro capite di calorie è di fatto diminuito si<br />

capisce perché Jayati Ghosh (2011: 1) tema che “il problema <strong>della</strong> fame potrebbe<br />

aggravarsi piuttosto che mi<strong>gli</strong>orare”.<br />

Malgrado l’impegno politico, l’India ha perso due posti nel “Global Hunger Index<br />

2010” (“International Food Policy Research Institute” di Washington) essendo<br />

scesa dal 65° al 67° posto de<strong>gli</strong> 84 paesi inclusi e il suo indice è passato da 31,7 nel<br />

1990 a 24,1, leggermente inferiore anche a quello del Bangladesh.<br />

Torri (2009: 249) fa anche notare che ora i salari dei lavoratori rurali non comprendono<br />

più pasti o viveri, che prima “erano parte integrante” dei loro compensi, “ma<br />

che erano stati sottovalutati nel definire la linea di povertà ufficiale”. Inoltre, “la popolazione<br />

rurale non ha oggi più accesso a risorse gratuite o semigratuite che erano allora<br />

a sua disposizione (ad esempio, attraverso l’accesso a terre comuni, oggi diventate di<br />

proprietà privata). Anche il costo di una serie di beni indispensabili – vestiario, casa,<br />

salute, trasporti e istruzione – è cresciuto assai più velocemente del tasso ufficiale<br />

d’inflazione. A questo ha anche contribuito, dopo l’avvio delle riforme liberiste, il<br />

venir meno di una serie di sussidi statali che calmieravano i prezzi di tali beni”. In<br />

effetti, la spesa per lo sviluppo rurale dal 3,8% del Prodotto netto nazionale (PNN)<br />

nel periodo 1985-90 è progressivamente scesa fino a 1,9% nel 2000-01 ed è passata,<br />

sommandovi la spesa per le infrastrutture, rispettivamente da 11,1% a 5,8% 50 .<br />

sono l’“Integrated Child Development Scheme” messo in atto nel 1975 per offrire servizi<br />

almentari e sanitari a bambini e donne incinte; l’“Antyodaya Anna Yojana” del 2000 per<br />

distribuire cibo a prezzi abbordabili alle fami<strong>gli</strong>e sotto l’LdP; e quello del 1995 per offrire il<br />

pasto di mezzogiorno ai bambini delle scuole elementari pubbliche. A queste misure si può<br />

aggiungere l’NREGS del 2005 – vedi par. 1.1.2. – che dovrebbe anche contribuire ad accrescere<br />

la produttività rurale e i redditi familiari. L’NREGS fu preceduto dal “National Food<br />

for Work Programme” del 2004 che identificava 150 distretti dei più sottosviluppati cui assegnare<br />

risorse addizionali per creare lavoro e mi<strong>gli</strong>orare la sicurezza alimentare. Nel 2007 è<br />

stata istituita la “National Food Security Mission” per accrescere la produzione di riso, grano<br />

e pulses. Per evitare che si ripetano <strong>gli</strong> errori che hanno segnato la formulazione e<br />

l’attuazione di molte politiche, sono stati creati forti meccanismi di monitoraggio e valutazione.<br />

Infine, sempre nel 2007, il governo ha messo in campo due iniziative – la “National<br />

Policy for Farmers” e la “Rashtriya Krishi Vikas Yojana” – che usano un approccio olistico<br />

allo sviluppo agricolo. Il “National Food Security Act” approvato nel 2010 offre alle fami<strong>gli</strong>e<br />

che sono sotto la LdP 25 chilogrammi di grano o riso al mese al prezzo di 3 rupie al<br />

chilo, prezzo che però potrebbe variare se nuove condizioni lo richiedessero.<br />

50 Questa è un’altra dimostrazione che in India l’attenzione alla povertà è stata essenzialmente<br />

retorica e declamatoria e forse non è un caso che due stati a lungo governati dalla<br />

sinistra come il Kerala e il Bengala occidentale siano anche quelli nei quali la povertà si è<br />

ridotta maggiormente. Specialmente nel Kerala la povertà è fortemente diminuita e <strong>gli</strong> indicatori<br />

dello sviluppo umano sono di gran lunga i mi<strong>gli</strong>ori di tutta l’India (Dreze e Sen,<br />

2002), senza per questo che il tasso di crescita dello stato sia inferiore alla media naziona-

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