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L'India e gli altri Nuovi equilibri della geopolitica - Ispi

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L’India e i suoi “vicini”<br />

le dire se questo porterà la pace sociale e mi<strong>gli</strong>orerà la situazione dei tamil locali 40 ,<br />

ma forse sta contribuendo a mi<strong>gli</strong>orare i rapporti tra Colombo e New Delhi che ha<br />

evitato qualunque diretto coinvolgimento, limitandosi a monitorare attentamente <strong>gli</strong><br />

sviluppi <strong>della</strong> situazione.<br />

I rapporti tra i due paesi si sono rinsaldati a seguito de<strong>gli</strong> aiuti dati dall’India in<br />

occasione del disastro causato dallo tsunami del 2004, ma già nel 2000 l’entrata in<br />

funzione dell’ALS aveva raddoppiato l’interscambio e aumentato notevolmente la<br />

quota indiana del commercio dello Sri Lanka. L’India è il maggiore partner commerciale<br />

dell’isola, la sua maggiore fonte di turismo e uno dei maggiori investitori e<br />

inoltre ha contribuito aiuti allo sviluppo, $300 milioni per la costruzione di case per i<br />

50 mila tamil profughi <strong>della</strong> guerra civile terminata nel 2009, alla costruzione di una<br />

centrale elettrica e al rinnovo delle ferrovie e di un porto. Inoltre, i due paesi stanno<br />

per concludere un “Comprehensive Economic Cooperation Agreement” (CECA),<br />

mentre l’accordo per la cooperazione militare firmato alla fine del 2004 ha accresciuto<br />

i programmi indiani per l’addestramento delle truppe dello Sri Lanka, ha rafforzato<br />

lo scambio di intelligence e l’offerta di apparecchiature militari (inclusi <strong>gli</strong><br />

elicotteri da trasporto) e il ricondizionamento di una nave da guerra. A dicembre del<br />

2004 ci sono state esercitazioni congiunte <strong>della</strong> Guardia costiera indiana con la marina<br />

di Colombo. La cooperazione si sta estendendo anche alla lotta per contrastare<br />

il commercio illegale, anche di armi e droga.<br />

Indubbiamente il rapporto dell’India con lo Sri Lanka è entrato in una nuova e<br />

più matura fase, anche perché ormai la popolazione “oggi non percepisce le forze<br />

armate indiane come una minaccia” (Sikri, 2009: 79). New Delhi appare preoccupata,<br />

però, dal terreno guadagnato dai suoi rivali e per controbilanciare la crescente<br />

presenza cinese sull’isola sta intessendo con essa uno stretto dialogo. Dopo la guerra<br />

la costruzione da parte <strong>della</strong> Cina del porto di Hambanthota è stata ampiamente discussa<br />

da<strong>gli</strong> analisti strategici. Il fatto è che qualsiasi porto dello Sri Lanka è strategicamente<br />

rilevante grazie alla localizzazione dell’isola nell’Oceano Indiano. Hambanthota<br />

è il più lontano possibile dall’India, ma è il più vicino alle maggiori rotte<br />

commerciali.<br />

Oggi lo Sri Lanka è un paese molto stabile e più che capace di gestire le proprie<br />

relazioni internazionali senza destabilizzare il suo unico vicino. In effetti, il porto di<br />

Hambanthota non è un punto di discussione in questa relazione bilaterale che ha naturalmente<br />

aspetti commerciali e di assistenza allo sviluppo. La rapida espansione<br />

de<strong>gli</strong> scambi commerciali e l’intensificarsi dei rapporti economici tra i due paesi testimoniano<br />

che Colombo vede un’opportunità nella rapida crescita indiana. Infatti,<br />

lo Sri Lanka è stato il primo paese a formare un ALS con l’India nel 1998 per promuovere<br />

le proprie esportazioni e attrarre <strong>gli</strong> investimenti indiani. Chiaramente, lo<br />

Sri Lanka ha deciso di rafforzare i propri rapporti economici con l’India, perché spera<br />

che ciò possa alla lunga giovare alla risoluzione <strong>della</strong> questione tamil. Per le stesse<br />

ragioni è interessato alla costruzione di un ponte che colleghi i due paesi, proposta<br />

che ha trovato la completa disponibilità indiana. Il pacchetto di aiuti che l’India<br />

ha offerto allo Sri Lanka comprende fondi per la ricostruzione del dopoguerra, pro-<br />

40 La maggior parte dei tamil si sentono sconfitti e la riconciliazione nazionale appare ancora<br />

un ideale retorico piuttosto che una politica governativa. Anzi il Presidente Mahinda<br />

Rajapaksa ha recentemente dichiarato che i partiti tamil “devono capire che non daremo<br />

ad <strong>altri</strong>, quello che abbiamo rifiutato di dare a Prabhakaran”, il capo <strong>della</strong> LTTE (TE,<br />

27.11.2010).<br />

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