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L'India e gli altri Nuovi equilibri della geopolitica - Ispi

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L’India e <strong>gli</strong> <strong>altri</strong><br />

Finora, l’interscambio tra India e Indonesia non è stato all’altezza del potenziale<br />

che esiste tra queste due economie. Il “New Strategic Partnership” concluso a novembre<br />

2005 puntava a duplicare l’interscambio da $5 a $10 miliardi nel 2010, interscambio<br />

che è stato invece di $11,7 miliardi, tanto che per il 2015 si spera di arrivare<br />

a $20 miliardi. Sulla base di quest’accordo si è sviluppata un’intensa cooperazione<br />

anche su questioni relative alla difesa e al contro-terrorismo, mentre con un<br />

MOU è stato istituito un gruppo di studio per esaminare la fattibilità di un CECA e<br />

grazie alla buona dinamica mostrata finora da<strong>gli</strong> scambi commerciali i relativi negoziati<br />

sembrano procedere rapidamente.<br />

Nel periodo 2005-2010, le esportazioni indiane sono più che raddoppiate, ma<br />

poiché le importazioni sono quasi triplicate, il disavanzo <strong>della</strong> bilancia commerciale<br />

è notevolmente aumentato. Le principali voci delle esportazioni indiane sono gemme<br />

e gioielleria, apparati meccanici e minerali non lavorati, mentre quelle delle esportazioni<br />

indonesiane sono prodotti chimici, pelli e cuoio, prodotti d’ingegneria,<br />

minerali e pietre preziose.<br />

Imprese indiane hanno cercato di acquistare diritti minerari in Indonesia e hanno<br />

anche formato joint ventures con imprese locali per assicurarsi nel lungo periodo<br />

rifornimenti di carbone. A metà 2007, “Tata Power” ha acquistato per circa $1,3 miliardi<br />

il 30% <strong>della</strong> grande impresa energetica indonesiana “PT Bumi Resources”.<br />

Anche “Reliance Power”, dell’“Anil Dhirubhai Ambani Group”, ha comprato miniere<br />

di carbone e a giugno 2010 ha annunciato l’intenzione di acquistare due imprese<br />

carbonifere. “GMR Energy” ha ottenuto pieno controllo su<strong>gli</strong> interessi in Indonesia<br />

<strong>della</strong> “Barasentosa Lestari”. La quarta grande impresa indiana che ha acquistato miniere<br />

di carbone (Aries) è l’“Essar Group”. Con un CECA che riduca i dazi sulla<br />

maggior parte delle merci e aumenti la cooperazione nel settore dei servizi la relazione<br />

tra queste due economie potrebbe diventare veramente simbiotica.<br />

* * *<br />

Fra Thailandia e India fu creata un’ALS già nel 2003 e da allora le relazioni tra i<br />

due paesi si sono venute sviluppando grazie anche alle crescenti preoccupazioni di<br />

Bangkok per la presenza di militanti islamici nel sud del paese. Ufficiali<br />

dell’intelligence di entrambi i paesi si scambiano visite e le forze armate cercano di<br />

coordinarsi per quanto concerne l’area dello Stretto di Malacca, ma anche, secondo<br />

un MOU del maggio 2005, per controllare i vari gruppi di rivoltosi del nordest indiano.<br />

Bangkok guarda con interesse all’ascesa dell’India, essendo storicamente<br />

contraria a che singole potenze – l’Inghilterra o la Francia nel XIX secolo e la Cina<br />

oggi – siano egemoni nel suo vicinato. Per questo sostiene il tentativo indiano di rita<strong>gli</strong>arsi<br />

nel Myanmar un’area d’influenza – potenzialmente a spese <strong>della</strong> Cina.<br />

* * *<br />

Grazie alla crescente partecipazione indiana nei vari organismi regionali i rapporti<br />

con le Filippine si stanno sviluppando e il commercio bilaterale è più che raddoppiato,<br />

passando da $339 milioni nel 2003 a $987 milioni nel 2009. Vari accordi<br />

di cooperazione sono stati firmati dai due paesi che hanno anche istituito un foro annuale<br />

per sincronizzare i loro punti di vista su questioni bilaterali e regionali e nel<br />

2006 è stato concluso un accordo militare per approfondire la cooperazione marittima<br />

e scambi militari bilaterali.

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