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L'India e gli altri Nuovi equilibri della geopolitica - Ispi

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La “grande Potenza povera”<br />

L’establishment indiano ha certamente ambizioni geopolitiche planetarie, ma<br />

l’India, come Russia e Giappone, non appare in grado di affermarsi come potenza<br />

globale, ma solo come elemento di bilanciamento (Khanna, 2009: 22 nota 17). Anche<br />

così, però, la sua posizione non è facile, perché è proprio con i vicini più diretti<br />

che l’India incontra i maggiori ostacoli per avviare processi di integrazione economica<br />

regionale che rimpiazzino i blocchi geopolitici emersi dalla divisione del 1947.<br />

La politica estera indiana è poi condizionata dalla forte e crescente dipendenza del<br />

paese dalle risorse estere d’energia e dall’ostilità di molti paesi musulmani che considerano<br />

pericolosa per la grande comunità musulmana indiana il revival induistico.<br />

Anche per questo, il conseguimento di una stabile pace con il Pakistan rappresenta<br />

uno dei più importanti obiettivi <strong>della</strong> politica estera indiana.<br />

Per mi<strong>gli</strong>orare i rapporti diplomatici e commerciali con i vicini e il resto del<br />

mondo, New Delhi, messa da parte la nehruviana “autonomia” – “appropriata per un<br />

debole paese che cerca di proteggersi dalla competizione di grandi potenze, non per<br />

una forza emergente come l’India” di oggi – preferisce presentarsi come una “potenza<br />

responsabile”. Dal punto di vista indiano, continua Mohan Raja (2006: 23 e 17-<br />

18), il mondo è suddiviso in tre cerchi concentrici:<br />

(i) nel primo vanno posti i paesi più vicini, cioè Pakistan Cina, Nepal,<br />

Bhutan, Bangladesh, Sri Lanka e Myanmar, sui quali l’India ha cercato<br />

di acquistare preminenza e potere di veto sulle azioni di potenze esterne,<br />

un’area che per <strong>gli</strong> estremisti costituisce l’“Akhand Bharat”;<br />

(ii) nel secondo cerchio si trovano i paesi nei quali l’India ha cercato di bilanciare<br />

l’influenza di altre potenze, impedendo loro di minare i propri<br />

interessi. Quest’area d’influenza allargata comprende tutta l’Asia e in<br />

più si proietta su l’intera area litoranea dell’Oceano Indiano – i punti (i)<br />

e (ii) sono trattati nei capitoli 2 e 3;<br />

(iii) nel terzo cerchio si trova il resto del mondo, e principalmente USA, Russia,<br />

e UE, area nella quale l’India aspira al ruolo di grande potenza e di attore<br />

chiave per la sicurezza e la pace internazionale – vedi capitoli 4 e 5.<br />

L’India non è ancora riuscita a realizzare questi grandi obiettivi strategici, prima<br />

di tutto perché la partition del subcontinente asiatico secondo criteri religiosi ha creato<br />

un insanabile contrasto con il Pakistan e una profonda divisione tra indù e musulmani<br />

indiani, l’ha separata da paesi cui era storicamente legata come Afghanistan,<br />

Iran, e le nazioni dell’Asia sudorientale e ha reso difficili i rapporti con il Medio Oriente<br />

(MO). Queste tensioni e le rivalità regionali e globali delle grandi potenze<br />

hanno sicuramente ristretto il campo di manovra dell’India in tutti e tre i cerchi. Altri<br />

ostacoli che fino a<strong>gli</strong> anni ’90 hanno contribuito a limitarne l’influenza sono stati la<br />

Guerra fredda, che vide l’India nel campo perdente, la modesta crescita economica e<br />

la chiusura verso il resto del mondo.<br />

Allo stesso tempo, però, la sua complessa eterogeneità socio-politica e la sua ineguale<br />

crescita economica hanno limitato lo sviluppo e il consolidamento di<br />

un’identità nazionale appropriata per una grande potenza. La prevalenza de<strong>gli</strong> interessi<br />

interni nella sua politica estera, e particolarmente le persistenti tensioni tra la<br />

maggiorana indù e la minoranza musulmana, spiegano le relazioni perennemente<br />

tese con il Pakistan e le difficoltà incontrate verso la fine de<strong>gli</strong> anni ’80 con lo Sri<br />

Lanka. Lo sforzo per tenere in <strong>equilibri</strong>o queste tensioni interne alla fine ridusse la<br />

capacità dell’INC di agire in maniera efficace. Più recentemente, l’ascesa del BJP al<br />

governo nel 1998 ha fatto sorgere nuove preoccupazioni circa l’influenza del nazionalismo<br />

indù sulla politica estera, anche perché la politica induista e il suo rapporto<br />

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