L'India e gli altri Nuovi equilibri della geopolitica - Ispi
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L’India e <strong>gli</strong> <strong>altri</strong><br />
su, 2005: 46). Tuttavia, con l’aggravarsi del deficit fiscale nella seconda metà de<strong>gli</strong><br />
anni ’80 il tasso d’investimenti pubblici si ridusse. Inoltre, il ricorso alle banche da<br />
parte di uno stato che stava perdendo il controllo sulle proprie finanze – spinto ad<br />
adottare politiche populiste per far fronte a una crescente crisi di governabilità – riduceva<br />
anche la capacità delle banche di finanziare <strong>gli</strong> investimenti privati. Nel 1977-78<br />
cominciarono a diminuire anche i controlli sulle importazioni e il nuovo regime per le<br />
importazioni di beni capitali contribuì decisamente a elevare il tasso di crescita del paese.<br />
Per questo, l’accelerazione <strong>della</strong> crescita indiana può “essere attribuita nella fase<br />
iniziale a un classico modello statalista di sviluppo e nella sua fase successiva a riforme<br />
economiche che ridussero il prezzo dei macchinari permettendo così alle imprese<br />
del paese l’impiego di beni capitali di prima qualità” (K. Sen, 2009: 372-74). Se questa<br />
riforma non era ancora a favore dei consumatori, certamente favoriva i produttori, frutto<br />
com’era di una stretta alleanza tra stato e mondo de<strong>gli</strong> affari.<br />
Tutto questo cominciò a cambiare il clima economico del paese con effetti che<br />
furono subito registrati dall’aumento al 4,8% del tasso medio di crescita<br />
dell’economia nel periodo 1981-88 e del 7,6% nel 1988-91 (10,5%, 6,7% e 5,6% per<br />
ognuno dei tre anni). La crescita raggiunta con il sesto piano quinquennale (1980-<br />
85) permise “una riduzione <strong>della</strong> percentuale di popolazione al di sotto <strong>della</strong> linea di<br />
povertà e un mi<strong>gli</strong>oramento <strong>della</strong> situazione infrastrutturale e <strong>della</strong> capacità produttiva<br />
delle industri di base”. L’aumento del tasso di crescita ne<strong>gli</strong> anni ’80 e ’90 fu<br />
dovuto primariamente all’accumulazione del capitale fisico 8 e all’aumento <strong>della</strong><br />
produttività di tutti i fattori di produzione, cioè capitale, lavoro e terra, con il ruolo<br />
centrale assunto da<strong>gli</strong> investimenti fissi, ovvero meccanizzazione, mentre dalla fine<br />
de<strong>gli</strong> anni ’70 continuavano a crescere <strong>gli</strong> investimenti privati per le abitazioni.<br />
Malgrado che i cambiamenti fossero più del tipo probusiness, cioè a favore essenzialmente<br />
delle imprese esistenti, che del tipo promarket, cioè a favore delle<br />
nuove imprese e dei consumatori, essi contribuirono all’aumento <strong>della</strong> produttività,<br />
per cui l’importanza di questa fase non è del tutto trascurabile, anche rispetto a<br />
quella iniziata nel 1991-92. Infatti, secondo Rodrik e Subramanian (in Subramanian,<br />
2009: 7-9), più che delle riforme, <strong>gli</strong> alti tassi di crescita che cominciarono a realizzarsi<br />
a fine anni ’80 furono il frutto dell’ambiente favorevole che si stava creando,<br />
particolarmente grazie a<strong>gli</strong> effetti <strong>della</strong> “Rivoluzione verde” – in questo decennio<br />
l’agricoltura raggiunse un tasso di crescita annuo del 4,2% – e al nuovo atteggiamento<br />
del governo a favore del settore privato, sopratutto delle imprese esistenti. Il<br />
sistema economico rispose aumentando la produttività – il PIL per lavoratore aumentò<br />
del 2,30 e dell’1,87% rispettivamente ne<strong>gli</strong> anni ’50 e ’60, si ridusse dello<br />
0,69% ne<strong>gli</strong> anni ’70, ma tornò a crescere fino a 3,53% ne<strong>gli</strong> anni ’80 e 4,32% nei<br />
’90 (Sivasubramonian, 2004: 4 Tab. 1.1) – e l’offerta dei manufatti. Cominciavano a<br />
nascere, inoltre, le prime imprese informatiche, come Wipro e Infosys. Sono questi<br />
sviluppi che hanno permesso a Nayyar e <strong>altri</strong> economisti di sostenere che<br />
l’accelerazione <strong>della</strong> crescita economica precedette l’avvio delle riforme economiche<br />
neoliberiste de<strong>gli</strong> anni ’90.<br />
La prima timida e parziale liberalizzazione de<strong>gli</strong> anni ’80 avvenne “di soppiatto”<br />
per non allarmare troppo “i potenti interessi costituitisi attorno” al modello economico<br />
prevalente, un blocco sociale costruito sullo strato “intermedio” dei piccoli<br />
8 Il tasso lordo di crescita del capitale fisso passò dal 7,2% ne<strong>gli</strong> anni ’90 al 15,7% nel periodo<br />
2004-08, seguito, però, da una caduta al 5,8% nel 2009-11 (Mohanty, 2011: 2 Tab. 1).