L'India e gli altri Nuovi equilibri della geopolitica - Ispi
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L’India e i suoi “vicini”<br />
zionali e intorno alle isole, particolarmente a rischio di attacchi pirati. Recentemente<br />
ci sono stati numerosi casi di pirateria nelle vicinanze delle isole Minicoy nella Lakshadweep,<br />
ma anche le Seychelles, Maurizio e Maldive, potrebbero diventare basi<br />
ideali per attività terroriste.<br />
L’India si trova quindi a dover aumentare la capacità di lanciare testate nucleari<br />
dal mare, rendere credibile la sua capacità di eseguire il secondo attacco (second<br />
strike) e difendere i propri interessi in ogni direzione. Il crescente ruolo dell’India<br />
nell’Asia-Pacifico è pienamente sostenuto da Washington, il che ha anche facilitato<br />
le relazioni indiane con i paesi <strong>della</strong> regione – molti dei quali nel sudest asiatico più<br />
Giappone, Corea del Sud e Australia – che hanno forti legami con <strong>gli</strong> USA e hanno<br />
qualche riserva sulla Cina (Ladwig, 2010: 116).<br />
Per ora la strategia cinese è basata sul soft power – uno strumento poco caro per<br />
proiettare influenza in nuove aree senza il costoso supporto <strong>della</strong> forza militare – e<br />
una volta assicurato il controllo dei mari orientali, il che implica la soddisfacente<br />
risoluzione <strong>della</strong> questione di Taiwan, anche quello sull’Oceano Indiano, che significa<br />
sicurezza energetica, potrebbe essere assicurato allo stesso modo. Naturalmente,<br />
però, ogni “tentativo cinese di controllare eventi nelle vicinanze geografiche<br />
dell’India genererebbe prontamente le contromisure di quest’ultima”. Ma anche la<br />
LEP dell’India verso l’ASEAN contiene implicazioni navali, quando dall’attuale<br />
cooperazione economica – circa la metà del suo commercio ha luogo con l’Asia orientale<br />
e sudorientale – si passerà alle questioni politiche e di sicurezza. Non meravi<strong>gli</strong>a,<br />
quindi, che Beijing, riconoscendo quando tenue sia la propria posizione nel<br />
bacino dell’Oceano Indiano, stia sviluppando una sofisticata e vigorosa strategia di<br />
lungo periodo mirata a rafforzare le proprie prospettive economiche e il proprio accesso<br />
militare nell’area. I prodromi di questa strategia sono rappresentati dalle teste<br />
di sbarco che la Cina si sta assicurando attorno a questo bacino, dove, però, per ora e<br />
ancora per qualche tempo, l’India conserva la superiorità (Holmes, 2007: 1-2, 9).<br />
Nutrendo entrambe aspirazioni da grande potenza, India e Cina sono, quindi, alla<br />
ricerca di sicurezza energetica e guardano con crescente interesse al mare, in particolare<br />
all’Oceano Indiano, ormai al centro <strong>della</strong> politica di potere in quanto in molti<br />
pensano che chi controlla l’Oceano Indiano controlla l’Asia orientale. Il rapido sviluppo<br />
dei loro rapporti economici “non deve far dimenticare che la partita politica è<br />
ancora aperta e che, un giorno, India e Cina dovranno definire i limiti delle rispettive<br />
egemonie, e i margini di convivenza possibili” (Armellini, 2008: 257).<br />
* * *<br />
Nonostante che sfiducia e sospetti continueranno a caratterizzare i rapporti tra<br />
questi due paesi, la Cina rappresenta ora e in futuro una delle più complesse sfide alla<br />
diplomazia indiana. Poiché la Cina mira a contenerla nell’Asia meridionale, l’India<br />
deve cercare di ridurre la minaccia rappresentata da Cina e Pakistan e contrastare i legami<br />
strategici che si sono creati trai due e <strong>gli</strong> <strong>altri</strong> suoi vicini (Sikri, 2009: 111 e 283).<br />
A ogni modo, costretti a convivere, India, Cina e Pakistan devono accettare di trattare<br />
tutto e ripetutamente, perché i punti di <strong>equilibri</strong>o sono instabili, e il pragmatismo è ormai<br />
l’unico metodo utilizzabile, un pragmatismo al quale, paradossalmente, potrebbe<br />
avere contribuito proprio la loro nuclearizzazione. La situazione è complicata dal fatto<br />
che mentre l’India vede il supporto che Beijing offre al Pakistan e <strong>gli</strong> sforzi per mi<strong>gli</strong>orare<br />
le relazioni con <strong>gli</strong> <strong>altri</strong> vicini come un tentativo di limitare, contenere la sua<br />
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