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L'India e gli altri Nuovi equilibri della geopolitica - Ispi

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L’India e l’Europa<br />

* * *<br />

In India, l’UE si è concentrata sulla lotta alla povertà e sull’integrazione dei tre<br />

pilastri dello sviluppo sostenibile, cioè sviluppo sociale, economico e ambientale. Il<br />

Piano d’azione elaborato nel 2004 definisce come aree di collaborazione <strong>gli</strong> sviluppi<br />

globali politici, economici e sociali, particolarmente nel campo del commercio e nelle<br />

questioni a questo relative. Il “The Trade and Investment Development Programme”<br />

costituisce un importante elemento dell’assistenza UE volto a rafforzare i legami<br />

tra investimenti e scambi commerciali e a smussare <strong>gli</strong> ostacoli a entrambi i flussi<br />

tramite addestramento, assistenza tecnica e fornitura di apparecchiature.<br />

Il fatto che la maggioranza dei progetti e programmi di sviluppo realizzati durante<br />

la più che ventennale cooperazione abbiano ottenuto risultati positivi, giustifica<br />

che l’UE rimanga un importante donatore per questo paese. I risultati positivi sono<br />

dovuti al passaggio dai “classici” progetti di sviluppo rurale e infrastrutturale a programmi<br />

di sostegno a settori come la salute e l’istruzione, contribuendo alla good<br />

governance e all’efficienza e assicurando un’attenzione più sistematica al targeting<br />

the poor e alla sostenibilità dei risultati. Nel periodo 2007-10 l’UE ha contribuito<br />

€260 milioni., il 70% dei quali assegnati a sostegno di settori sociali, come istruzione<br />

e salute, e il resto a supporto dell’attuazione del “Joint Action Plan”. Altri €180-<br />

240 milioni sono stati allocati per il periodo 2011-13.<br />

Da notare che molti dei progetti finanziati dall’UE coinvolgono organizzazioni<br />

non governative (ONG) e attori <strong>della</strong> società civile e che questi progetti in generale<br />

funzionano me<strong>gli</strong>o di quelli eseguiti dal governo, apparentemente grazie alla maggiore<br />

flessibilità manageriale. Il “Country Strategy Paper 2007-2013” dell’UE estende<br />

l’area d’intervento a importanti settori, come l’utilizzo delle risorse naturali.<br />

* * *<br />

Come deciso al vertice UE-India di Helsinki nel 2006, l’anno dopo iniziarono i<br />

negoziati per creare un ALS per accrescere l’interscambio, eliminando praticamente<br />

tutti i dazi sulle esportazioni di entrambi, mi<strong>gli</strong>orare l’accesso all’offerta di servizi e<br />

a<strong>gli</strong> investitori, e affrontare le barriere non tariffarie al commercio. I negoziati riguardavano<br />

anche la liberalizzazione dei beni e servizi, l’inclusione di barriere tecniche<br />

al commercio, misure sanitarie e fitosanitarie, investimenti, concorrenza, IPR<br />

e commesse pubbliche. Finora i negoziati sono andati avanti molto lentamente e sono<br />

diventati ancor più difficili quando l’India ha rifiutato l’introduzione nell’ALS di<br />

un capitolo su Commercio e Sviluppo Sostenibile. Se l’UE spera di ottenere una riduzione<br />

tariffaria e non tariffaria e una maggiore apertura ai propri investimenti nel<br />

campo delle telecomunicazioni, servizi legali e assicurazioni, l’India mira a ottenere<br />

per i propri cittadini un più facile accesso al mercato del lavoro dell’UE, a vendere<br />

più servizi, come IT e back office processing e a ridurre le barriere che le esportazioni<br />

di tessuti, prodotti chimici, cuoiame e cibo incontrano nell’UE.<br />

La cooperazione economica dell’UE viene realizzata tramite programmi orizzontali<br />

e bilaterali. I programmi orizzontali mirano a creare nuovi legami e rinforzare<br />

quelli esistenti, ma promuovono anche pratiche europee relative all’ambiente e facilitano<br />

business cooperation con l’Asia in generale. I programmi bilaterali includono<br />

oltre alla cooperazione scientifica, quella tra UE e India per <strong>gli</strong> standard relativi ai<br />

prodotti, i trasporti marittimi e aviazione civile.<br />

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