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L'India e gli altri Nuovi equilibri della geopolitica - Ispi

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L’India e il resto dell’Asia<br />

tra quest’ultima regione e la Cina in modo da offrire non solo mezzi di trasporto a<br />

buon mercato per merci, turisti e pellegrini tra l’India e i paesi dell’Indocina, ma anche<br />

per mettere in contatto via terra, proprio attraverso il sudest asiatico, le zone interne<br />

(heartland) indiane con quelle cinesi (Battacharya, 2008). Infine, la liberalizzazione<br />

dell’aviazione civile indiana ha di molto accresciuto le connessioni<br />

dell’India con l’ASEAN e con tutta la regione. Tuttavia, solo alla fine <strong>della</strong> Guerra<br />

fredda i rapporti dell’India con il sudest asiatico si normalizzarono, dopo che per varie<br />

decadi la SEATO, l’alleanza militare voluta da<strong>gli</strong> USA e invisa a New Delhi, aveva<br />

isolato politicamente ed economicamente le due aree.<br />

All’origine <strong>della</strong> politica LEP ci fu la decisione indiana di imbarcarsi nella riforma<br />

economica, abbandonando un orientamento volto all’interno (l’inward looking<br />

economic orientation) per entrare a far parte integrante dell’economia mondiale,<br />

mediata dall’integrazione regionale, che avrebbe ridotto la dipendenza del paese<br />

dai mercati occidentali. Un’altra considerazione che certamente ebbe un ruolo importante<br />

per l’elaborazione <strong>della</strong> LEP fu la realizzazione che la rapida crescita cinese<br />

stava risucchiando nella sua sfera d’influenza una buona parte del sudest asiatico,<br />

con il pericolo per l’India di restare confinata nell’Asia meridionale alle prese esclusivamente<br />

con vicini riottosi, litigiosi e poveri. Ultimo fattore che contribuì alla nascita<br />

<strong>della</strong> LEP fu la necessità di aiutare la regione del nordest a superare l’isolamento<br />

dovuto alla posizione geografica. La LEP era quindi diretta a rafforzare le relazioni<br />

con i paesi dell’Asia orientale e sudorientale, cioè la Cina, i dieci dell’ASEAN, più<br />

Giappone, Corea del Sud, Australia e Nuova Zelanda, un’area dove già avveniva il<br />

35% de<strong>gli</strong> scambi indiani, più importante quindi dell’UE e de<strong>gli</strong> USA e alla quale fino<br />

ad allora New Delhi aveva riservato scarsa considerazione. In risposta all’interesse indiano,<br />

l’Asia sudorientale cominciò a “guardare a ovest” per ragioni economiche e per<br />

controbilanciare l’ascesa cinese, ma anche perché con questa iniziativa l’India dimostrava<br />

di non rappresentare un pericolo per lo loro sicurezza.<br />

Per realizzare quella che era la scelta fondamentale alla base <strong>della</strong> LEP, cioè salvaguardare<br />

il suo futuro dell’India e i suoi interessi economici tramite l’integrazione<br />

con l’Asia sudorientale e la presenza nell’Asia-Pacifico, l’India diventò prima “partner<br />

di dialogo” nel 1992, poi “full dialogue partner” nel 1995 e membro effettivo<br />

dell’ARF nel 1996. Dal dicembre 2002 è stato istituito il vertice annuale India-<br />

ASEAN, o “ASEAN più uno” – il primo dei quali fu tenuto a Phnom Penh a novembre<br />

del 2002 e l’ultimo a Bali a metà novembre 2011 – nel cui ambito alla fine<br />

del 2004 è stato firmato un patto per la pace, il progresso e una prosperità condivisa,<br />

più cooperazione alla lotta al terrorismo e alla proliferazione delle armi di distruzione<br />

di massa (WMD). L’India ha poi promesso di formare un’ALS con Brunei, Indonesia,<br />

Malaysia, Thailandia e Singapore ed entro il 2016 con il resto dei membri<br />

dell’ASEAN, ovvero Filippine, Cambogia, Laos, Myanmar e Vietnam.<br />

Di conseguenza, mentre nel 1993-94 l’interscambio India-ASEAN ammontò a<br />

$2,5 miliardi, nel 2010 ha raggiunto $55 miliardi, pari a 2,7% del commercio totale<br />

dell’ASEAN, e potrebbe raggiungere $70 miliardi nel 2012. Sono anche cresciuti <strong>gli</strong><br />

IDE dell’ASEAN nelle infrastrutture indiane. Gli IDE indiani che nel 2010 si sono<br />

diretti nell’ASEAM sono ammontati a $2,6 miliardi, pari a 3,4% di quelli arrivati<br />

nell’ASEAN. Dirigendo e coordinando verso est la propria politica estera, l’India sta<br />

economicamente e militarmente contribuendo alla creazione dell’emergente struttura<br />

<strong>della</strong> sicurezza e dell’ordine regionale dell’Asia-Pacifico.<br />

* * *<br />

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