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L'India e gli altri Nuovi equilibri della geopolitica - Ispi

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L’India e i suoi “vicini”<br />

disti in Pakistan e la riduzione <strong>della</strong> presenza militare straniera nella regione, cioè in<br />

Afghanistan come in Pakistan.<br />

Infine, molti abitanti del Kashmir non intendono rinunciare all’autodeterminazione<br />

e vo<strong>gli</strong>ono l’indipendenza sia dal Pakistan che dall’India per cui Islamabad e New<br />

Delhi non possono pensare di raggiungere un accordo su qualcosa che non sia accettabile<br />

anche per la regione. Chiaramente, quello che appare assolutamente necessario è<br />

un approccio comune, ma tutti trovano ancora difficile superare la dinamica del reciproco<br />

sospetto messa in moto dalla partition.<br />

* * *<br />

I grandi fiumi dell’Asia meridionale sono ormai divenuti un’area importante sulla<br />

quale si dispiega la rivalità tra India, Pakistan e Cina. L’India non ha molti argomenti<br />

per fare pressione sul Pakistan, ma, essendo a monte, può certamente esercitare<br />

il controllo sul flusso delle acque dell’Indo e del Sutlej che sono essenziali per il<br />

Pakistan, dove l’80% <strong>della</strong> terra coltivata dipende dall’irrigazione.<br />

L’“Indus Water Treaty” (1960) stabilisce detta<strong>gli</strong>atamente quale uso India e Pakistan<br />

possono fare dell’acqua dei fiumi tributari che dal Kashmir, attraversando le<br />

frontiere, affluiscono all’Indo, linfa vitale del Pakistan. Il trattato attribuisce al Pakistan<br />

l’uso esclusivo delle acque dei fiumi Indo, Jhelum e Chenab (“Western Rivers”),<br />

mentre l’India ha quello sui fiumi Sutlej, Beas e Ravi (“Eastern Rivers”).<br />

Tuttavia, il Pakistan teme che l’India possa esercitare un qualche controllo su alcune<br />

delle acque a monte e sta ora moltiplicando le critiche alla diga costruita da<strong>gli</strong> indiani<br />

a Ba<strong>gli</strong>har – che già genera 450 MW (mega watts, cioè 10 6 watts) per lo Jammu-<br />

Kashmir, quantità che dovrebbe raddoppiarsi a lavori ultimati – diga che <strong>gli</strong> esperti<br />

ascoltati nell’ambito dell’arbitraggio internazionale avevano ritenuto che non presentasse<br />

alcuna minaccia per il Pakistan. Malgrado entrambi i governi abbiano accettato<br />

il verdetto, cresce il timore che questo enorme reservoir permetta all’India di<br />

controllare l’afflusso di acqua, situazione inaccettabile per il Pakistan. Inoltre, altre<br />

33 dighe per la produzione di elettricità, per un totale stimato pari a 3.000 MW, sono<br />

in costruzione nelle vicinanze delle frontiere. L’effetto cumulativo di tutte queste<br />

dighe potrebbe, secondo un rapporto del Senato americano (TE, 19.11.2011), permettere<br />

all’India di immagazzinare tanta acqua da limitare seriamente<br />

l’approvvigionamento pakistano nei periodi cruciali del ciclo di produzione agricola.<br />

Una situazione che può facilmente scatenare un nuovo conflitto. Intanto, stanno crescendo<br />

le tensioni a causa delle due dighe sul fiume Kishanganga che India e Pakistan<br />

si apprestano a costruire, nei pressi <strong>della</strong> frontiera. Il Pakistan, infatti, sostiene<br />

che quella indiana riduce il flusso dell’acqua che arriva alla sua diga a valle, non<br />

permettendole, quindi, di generare tutta l’energia per la quale è stata progettata.<br />

A sua volta, la Cina controlla le sorgenti, nel Tibet, di tre dei maggiori fiumi che<br />

entrano in India, cioè Sutlej, Brahmaputra e Karnali/Ghagara (importante affluente<br />

del Gange) e potrebbe, quindi, utilizzare le acque per sviluppare, come da tempo<br />

teme l’India, l’agricoltura locale. Inoltre, l’iniziata costruzione di una grande diga<br />

sul Brahmaputra poco prima <strong>della</strong> frontiera indiana, che dovrebbe racco<strong>gli</strong>ere acqua<br />

non solo per irrigazione ma anche per produrre elettricità (38 gigawatt che permetterebbero<br />

un risparmio di 200 milioni di tonnellate di carbone l’anno), ha scatenato la<br />

reazione <strong>della</strong> popolazione indiana che accusa il governo di politiche di appeasement<br />

verso la Cina che unilateralmente sta procedendo alla costruzione di questa diga,<br />

quando convenzioni internazionali obbligano la nazione dove origina il fiume a<br />

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