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L'India e gli altri Nuovi equilibri della geopolitica - Ispi

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L’India e <strong>gli</strong> <strong>altri</strong><br />

Indubbiamente, <strong>gli</strong> squilibri che da sempre caratterizzano l’economia indiana nel<br />

complesso non si sono per nulla ridotti – Basu (2009: 403) si riferisce a “un’estesa e<br />

abissale povertà e crescenti disegua<strong>gli</strong>anze” – e la rapida crescita del settore dei servizi<br />

non deve far dimenticare un’agricoltura e un’industria che non riescono ad andare<br />

oltre i modesti livelli raggiunti prima <strong>della</strong> riforma. Frattanto, l’integrazione<br />

nell’economia globale non ha certamente ridotto, anzi ha rafforzato, le disegua<strong>gli</strong>anze,<br />

né ha ridotto l’enorme povertà di cui soffre il paese. Il rischio è, quindi, che la<br />

crescita economica possa restare schiacciata dal peso di una povertà che il sistema<br />

sociale e valoriale rende “intoccabile”.<br />

Nel frattempo, nota Jain (2008: 224 e 228), lo stato indiano da istituzione neutrale<br />

“si sta trasformando nel servitore de<strong>gli</strong> interessi di una minuscola elite,… per cui<br />

viene sempre più visto come un inquinante sociale e un parassita economico”. Le<br />

crescenti richieste di efficienza, responsabilità, integrità pubblica e stato di diritto<br />

trovano sempre meno una risposta e questo demoralizza la parte mi<strong>gli</strong>ore <strong>della</strong> burocrazia<br />

e accresce lo spazio per la corruzione, per cui si amplia la distanza tra “la retorica<br />

pubblica e le realtà socio-economiche, generando uno sviluppo sempre più<br />

sbilanciato e ineguale”. Una situazione che i compromessi e <strong>gli</strong> “inciuci” propri <strong>della</strong><br />

“politica competitiva” generata dalle coalizioni governative rappresenta un ulteriore<br />

ostacolo all’affermarsi del paese in un mondo globalizzato.<br />

Per tutte queste ragioni, l’India, benché non cessi di affascinare, continua a essere<br />

fonte di crescenti frustrazioni per <strong>gli</strong> indiani e di inquietanti dubbi per indiani e<br />

stranieri circa la sua futura crescita economica e la tenuta del suo sistema politico.<br />

7.2 SERVIZI E CRESCITA ECONOMICA<br />

I servizi rappresentano più del 70% del PIL dei paesi sviluppati e più del 50% di<br />

quello dei PVS. Le esportazioni di servizi di questi ultimi stanno crescendo più rapidamente<br />

di quelle dei beni, per cui la loro quota delle esportazioni mondiali di servizi<br />

è passata dal 14% nel 1990 al 21% nel 2008. Chiaramente, “la globalizzazione dei<br />

servizi ha permesso ai PVS di accedere a una nuova, dinamica fonte di crescita” che<br />

sta contribuendo al loro sviluppo economico più di quanto faccia il settore industriale.<br />

Ghani et al. (2011: 2) mostrano che in 58 dei 94 paesi per i quali si hanno dati, la<br />

crescita <strong>della</strong> produttività nei servizi è superiore a quella dell’industria.<br />

Fino a qualche tempo fa si pensava che la tradizionale sequenza temporale dello<br />

sviluppo economico di un paese cominciasse con la modernizzazione dell’agricoltura.<br />

A questa seguiva l’industrializzazione che, caratterizzata da alta produttività ed economie<br />

di scala, permetteva di assorbire la manodopera rurale ridondante. Solo quando<br />

il sistema industriale raggiungeva la maturità – fase che la globalizzazione può sostenere<br />

e anche estendere nel tempo, grazie alla possibilità di esportare parte <strong>della</strong> produzione<br />

manifatturiera – si sviluppava il settore dei servizi, dove peraltro la produttività è<br />

notoriamente bassa e le economie di scala e le esportazioni non sono sempre possibili.<br />

Contrariamente al modello tradizionale di sviluppo dei PVS, la crescita economica<br />

indiana ha invertito questa sequenza perché il suo settore più dinamico è quello<br />

dei servizi, per cui il suo processo di sviluppo è basato sulla conoscenza, piuttosto<br />

che sulla produzione di manufatti a basso costo. Un risultato reso possibile grazie<br />

all’abbondante disponibilità di risorse umane molto specializzate e alla presenza di<br />

una rete d’interconnessioni tra aziende, università, centri di ricerca che facilita la<br />

creazione e la diffusione dell’innovazione.

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