L'India e gli altri Nuovi equilibri della geopolitica - Ispi
L'India e gli altri Nuovi equilibri della geopolitica - Ispi
L'India e gli altri Nuovi equilibri della geopolitica - Ispi
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
294<br />
L’India e <strong>gli</strong> <strong>altri</strong><br />
Indubbiamente, <strong>gli</strong> squilibri che da sempre caratterizzano l’economia indiana nel<br />
complesso non si sono per nulla ridotti – Basu (2009: 403) si riferisce a “un’estesa e<br />
abissale povertà e crescenti disegua<strong>gli</strong>anze” – e la rapida crescita del settore dei servizi<br />
non deve far dimenticare un’agricoltura e un’industria che non riescono ad andare<br />
oltre i modesti livelli raggiunti prima <strong>della</strong> riforma. Frattanto, l’integrazione<br />
nell’economia globale non ha certamente ridotto, anzi ha rafforzato, le disegua<strong>gli</strong>anze,<br />
né ha ridotto l’enorme povertà di cui soffre il paese. Il rischio è, quindi, che la<br />
crescita economica possa restare schiacciata dal peso di una povertà che il sistema<br />
sociale e valoriale rende “intoccabile”.<br />
Nel frattempo, nota Jain (2008: 224 e 228), lo stato indiano da istituzione neutrale<br />
“si sta trasformando nel servitore de<strong>gli</strong> interessi di una minuscola elite,… per cui<br />
viene sempre più visto come un inquinante sociale e un parassita economico”. Le<br />
crescenti richieste di efficienza, responsabilità, integrità pubblica e stato di diritto<br />
trovano sempre meno una risposta e questo demoralizza la parte mi<strong>gli</strong>ore <strong>della</strong> burocrazia<br />
e accresce lo spazio per la corruzione, per cui si amplia la distanza tra “la retorica<br />
pubblica e le realtà socio-economiche, generando uno sviluppo sempre più<br />
sbilanciato e ineguale”. Una situazione che i compromessi e <strong>gli</strong> “inciuci” propri <strong>della</strong><br />
“politica competitiva” generata dalle coalizioni governative rappresenta un ulteriore<br />
ostacolo all’affermarsi del paese in un mondo globalizzato.<br />
Per tutte queste ragioni, l’India, benché non cessi di affascinare, continua a essere<br />
fonte di crescenti frustrazioni per <strong>gli</strong> indiani e di inquietanti dubbi per indiani e<br />
stranieri circa la sua futura crescita economica e la tenuta del suo sistema politico.<br />
7.2 SERVIZI E CRESCITA ECONOMICA<br />
I servizi rappresentano più del 70% del PIL dei paesi sviluppati e più del 50% di<br />
quello dei PVS. Le esportazioni di servizi di questi ultimi stanno crescendo più rapidamente<br />
di quelle dei beni, per cui la loro quota delle esportazioni mondiali di servizi<br />
è passata dal 14% nel 1990 al 21% nel 2008. Chiaramente, “la globalizzazione dei<br />
servizi ha permesso ai PVS di accedere a una nuova, dinamica fonte di crescita” che<br />
sta contribuendo al loro sviluppo economico più di quanto faccia il settore industriale.<br />
Ghani et al. (2011: 2) mostrano che in 58 dei 94 paesi per i quali si hanno dati, la<br />
crescita <strong>della</strong> produttività nei servizi è superiore a quella dell’industria.<br />
Fino a qualche tempo fa si pensava che la tradizionale sequenza temporale dello<br />
sviluppo economico di un paese cominciasse con la modernizzazione dell’agricoltura.<br />
A questa seguiva l’industrializzazione che, caratterizzata da alta produttività ed economie<br />
di scala, permetteva di assorbire la manodopera rurale ridondante. Solo quando<br />
il sistema industriale raggiungeva la maturità – fase che la globalizzazione può sostenere<br />
e anche estendere nel tempo, grazie alla possibilità di esportare parte <strong>della</strong> produzione<br />
manifatturiera – si sviluppava il settore dei servizi, dove peraltro la produttività è<br />
notoriamente bassa e le economie di scala e le esportazioni non sono sempre possibili.<br />
Contrariamente al modello tradizionale di sviluppo dei PVS, la crescita economica<br />
indiana ha invertito questa sequenza perché il suo settore più dinamico è quello<br />
dei servizi, per cui il suo processo di sviluppo è basato sulla conoscenza, piuttosto<br />
che sulla produzione di manufatti a basso costo. Un risultato reso possibile grazie<br />
all’abbondante disponibilità di risorse umane molto specializzate e alla presenza di<br />
una rete d’interconnessioni tra aziende, università, centri di ricerca che facilita la<br />
creazione e la diffusione dell’innovazione.