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L'India e gli altri Nuovi equilibri della geopolitica - Ispi

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L’India e <strong>gli</strong> <strong>altri</strong><br />

indiane di carbonio aumenteranno di circa due volte e mezzo, per cui la sola produzione<br />

elettrica del paese contribuirà un decimo all’aumento globale di emissioni.<br />

L’aumento delle emissioni di carbonio impatteranno negativamente sulla distribuzione<br />

delle precipitazioni, ecosistemi, potenziale agricolo, foreste, risorse d’acqua e<br />

marine; aumenteranno, infine, le malattie. Da non dimenticare che i ghiacciai<br />

dell’Himalaya sono una delle maggiori fonti di acqua dolce del bacino gangetico dalle<br />

quali dipende il sostentamento di mezzo miliardo circa di persone. Nel lungo periodo,<br />

lo scio<strong>gli</strong>mento dei ghiacciai e la conseguente riduzione d’acqua avrebbero effetti devastanti<br />

per questa regione, come l’avrebbe un innalzamento del livello del mare sulla<br />

numerosa popolazione costiera. Secondo il World Development Report 2010 (2010:<br />

145 Mappa 3.3 e 155) <strong>della</strong> BM, la produzione agricola potrebbe seriamente ridursi<br />

entro il 2050 a causa dell’impatto del cambiamento climatico sulla fertilità dei campi,<br />

il che non solo peggiorerebbe ulteriormente le condizioni di questo settore, ma metterebbe<br />

in pericolo l’autosufficienza alimentare indiana e anche la crescita economica<br />

del paese. Un “mega arco d’insicurezza idrica” – dal lago Vittoria all’Indocina, passando<br />

per il MO e l’Himalaya – descritto da Sundeep Waslekar, che mostra la vulnerabilità<br />

dell’Asia meridionale sia allo scio<strong>gli</strong>mento dei ghiacciai che all’indebolimento<br />

o minore prevedibilità dei monsoni. Cresce, frattanto, l’inquinamento delle acque e in<br />

tutta la regione si sta abbassando il livello delle falde acquifere. Si moltiplicano così<br />

anche i rischi di conflitto tra i paesi <strong>della</strong> regione.<br />

Per un’economia emergente come l’India, il cambiamento climatico presenta una<br />

terribile sfida che necessita di interventi e che il paese non può ignorare, perché per<br />

crescere annualmente dell’8-10% nelle prossime due decadi deve aumentare di 3-4<br />

volte l’offerta di energia primaria (primary energy) e di 5-6 volte la capacità di generare<br />

elettricità. Attualmente, il 75% del consumo energetico è generato da carbone<br />

e petrolio e il 70% circa dell’elettricità consumata proviene da centrali elettriche alimentate<br />

a carbone, carbone che è destinato a mantenere un ruolo centrale<br />

nell’economia indiana. Da notare che in India l’efficienza energetica (PIL (ppa) per<br />

unità d’energia utilizzata) nel 2005 era $4,5, quasi uguale alla media mondiale<br />

($5,0) e maggiore di quella cinese ($3,1), mentre il consumo per persona era 0,5 chilogrammi<br />

equivalenti di petrolio, contro 1,3 <strong>della</strong> Cina e una media mondiale di 1,8.<br />

Poiché il consumo energetico aumenterà notevolmente nel futuro – l’IEA (2007,<br />

Tab. 2.1) prevede un aumento del 142% entro il 2030 –, l’accesso alle risorse energetiche<br />

rappresenta la maggiore preoccupazione strategica del paese (Wolf, 2010:<br />

380-81: Grafico 11.3). Ad ogni modo, le emissioni indiane di gas serra antropogenici<br />

(anthropogenic green house gas, GHC), particolarmente il CO2, in termini assoluti<br />

sono un quarto di quelle cinesi o americane e in termini pro capite solo un decimo<br />

circa di quelle americane e un terzo <strong>della</strong> media mondiale. Tuttavia, l’India, già al<br />

quarto posto nel mondo, dovrebbe veder aumentare queste emissioni di circa il 50%<br />

entro il 2020, la più alta crescita al mondo (Patodia, 2011: 127-28).<br />

Anche la “Rivoluzione verde” ha contribuito ad amplificare <strong>gli</strong> effetti <strong>della</strong> crisi<br />

ambientale. Garantendo i prezzi di riso, grano e zucchero il governo ha spinto <strong>gli</strong><br />

agricoltori a coltivare questi prodotti che richiedono molta acqua anche in regioni aride,<br />

con un enorme consumo di acqua freatica e conseguente abbassamento delle falde<br />

acquifere. I sussidi elettrici, l’assenza di prezzi per l’acqua freatica e il cattivo utilizzo<br />

dei fondi per l’amministrazione dell’acqua si sono sommati per causare eccessivo uso<br />

di questa preziosa risorsa e quindi scarsità. Inoltre, l’uso di fertilizzanti e pesticidi sussidiati<br />

ha causato la dissalazione e l’avvelenamento dei terreni, scatenando nei villaggi<br />

malattie e alti tassi di mortalità. Il degrado dei terreni dovuto all’eccessivo utilizzo di

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