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L'India e gli altri Nuovi equilibri della geopolitica - Ispi

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L’India e <strong>gli</strong> <strong>altri</strong><br />

New Delhi bilanciare questo rapporto bilaterale con l’Iran che influenzano la politica<br />

indiana come quella iraniana visti i crescenti legami e impegni con <strong>gli</strong> USA e il<br />

resto dell’Occidente, dove l’attivismo nucleare e il crescente ruolo assunto in Iraq<br />

causano notevoli preoccupazioni. Infine, l’Iran, con l’atomica o senza, sta minando<br />

la stabilità del MO, il che rappresenta un grave pericolo per una potenza fortemente<br />

dipendente dalle importazioni energetiche.<br />

* * *<br />

I rapporti indo-israeliani, già difficili a causa del sostegno che da sempre New<br />

Delhi offre alla causa palestinese, hanno un impatto sulle relazioni tra l’India e il<br />

mondo arabo. Memore <strong>della</strong> sua, l’India votò contro la partition <strong>della</strong> Palestina<br />

all’Assemblea Generale dell’ONU del 1947 e fu il primo paese non arabo a riconoscere<br />

il PLO (Palestine Liberation Organisation) e poi ad accettare Yasser Arafat<br />

come Presidente <strong>della</strong> Palestina. Fino a<strong>gli</strong> anni ’80 formò un blocco con i paesi arabi<br />

e con il NAM – che sosteneva le lotte per l’indipendenza e quindi anche il PLO – in<br />

difesa del diritto dei palestinesi ad avere il proprio stato sovrano. L’India aveva le<br />

sue buone ragioni per agire in questo modo: temeva che il mondo mussulmano avrebbe<br />

sostenuto le richieste del Pakistan riguardo al Kashmir; era preoccupata, vista<br />

la dipendenza dal MO, per la sua sicurezza energetica; e doveva proteggere le rimesse<br />

dei tanti espatriati indiani che lavoravano nei paesi del Golfo e che ne<strong>gli</strong> anni ’80<br />

e ’90 le permettevano di tenere sotto controllo il pericoloso disavanzo <strong>della</strong> bilancia<br />

dei pagamenti. Inoltre, i due paesi erano finiti per trovarsi sui fronti opposti creati<br />

dalla Guerra fredda.<br />

L’India aveva riconosciuto lo stato d’Israele nel 1950, ma attese fino al 1992 per<br />

stabilire piene relazioni diplomatiche 11 , dopo di che, però, il rapporto si è sviluppato<br />

rapidamente. Infatti dopo l’11 settembre 2001 l’allora consi<strong>gli</strong>ere per la sicurezza<br />

nazionale indiana Brajesh Mishra arrivò a ipotizzare la nascita di un triangolo strategico<br />

India-Israele-USA parlando all’American Jewish Committee l’8 maggio 2003.<br />

A settembre 2003, per la prima volta il premier israeliano Sharon visitò l’India, alla<br />

quale si stava preparando a vendere sistemi tecnologici militari avanzati per un valore<br />

di $1 miliardo. Si trattava di sistemi radar “Aew” o arei-spia “Phalcon”, cioè aerei<br />

russi equipaggiati con radar israeliani, una tecnologia sviluppata da Israele in collaborazione<br />

con <strong>gli</strong> USA, che assentirono alla vendita. A meno di dieci anni di distanza<br />

dall’apertura dei rapporti diplomatici, Israele era il secondo fornitore, dopo Mosca,<br />

di armi a New Delhi, con contratti stimati superiori ai $10 miliardi, che a sua<br />

volta era il suo principale partner commerciale nella regione. Naturalmente questo<br />

rapido cambiamento fu dettato da considerazioni di realpolitik, visto che il mondo<br />

era mutato, ma fu stimolato anche da specifici eventi interni, in particolare l’ascesa<br />

11 Ma già all’inizio de<strong>gli</strong> anni ’60 i due paesi avevano stabilito segreti contatti militari e di<br />

intelligence.L’India fu tacitamente aiutata e sostenuta da Israele durante lo scontro con la<br />

Cina nel 1962 e durante la guerra con il Pakistan nel 1965. La loro relazione si deteriorò<br />

all’inizio de<strong>gli</strong> anni ’70 con il peggioramento <strong>della</strong> disputa arabo-istreliana che seguì la<br />

guerra del 1967. Pant (2008: 132-33) ci tiene a sottolineare che “<strong>gli</strong> ebrei sono stati parte<br />

dell’India per più di un millennio” e, cosa ancor più notevole, “in completa assenza di discriminazione<br />

da parte <strong>della</strong> maggioranza ospitante”. Sempre Pant (2008: 140) ci ricorda<br />

che le organizzazioni ebree ne<strong>gli</strong> USA sono in ottime relazioni con la comunità indoamericana<br />

e insieme hanno contribuito a creare e cementare i legami indo-israeliani.

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