121228-vicario - Udine Cultura

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RHOmBUm, REW 7291.
UdiCalBCU1348/V c. 79v r. di Piery e di Domeny di Carlins inguile
ij pasire iij e ronp j pesa ll. v ÷ in çobia s.ta ‘ricevetti da Pietro e da
Domenico di Carlino due anguille, tre platesse e un rombo per peso
di cinque libbre e mezza in giovedì santo’; c. 79v sporcela j e j ronp
‘una sporcela e un rombo’.
ros agg. ‘rosso’, nP 898 ròs, dal lat. RUssUm, REW 7466.
Frequente, nei Rotoli, anche come soprannome (Ros e Aròs,
con prostesi di vocale). UdiCalBCU1348/III c. 8v resta a
dar marchas iiij or di dinars et dnr. xxxiiij et duchati viij d-oro
per una chavala rosa ‘deve ancora dare quattro marche di
denari e trentaquattro denari e otto ducati d’oro per una
cavalla rossa’; c. 37v duchati iiij or d-oro per j chavala rosa
‘quattro ducati d’oro per una cavalla rossa’; c. 56r dè dar uno
boy del pelo roso lu qual bo mi costà marchas ij ÷ adì xij in
december ‘deve dare un bue dal pelo rosso, il quale bue mi
costò due marche e mezza oggi dodici dicembre’; c. 152r
la vacha rosa in soco per megità ‘la vacca rossa in soccida per
metà’. UdiCalBCU1348/V c. 25v ll. xxij per una pugera
rosa adì xviij in çulg ‘ventidue lire per una puledra rossa,
oggi diciotto luglio’.
rosa vd. ros.
roson vd. rason.
rosta s.f. ‘diga, costruita nei torrenti o lungo i torrenti per sviare
le acque e difendere le sponde’, nP 901 ròste, dal long.
*rosta, REW 7385.
UdiCalBCU1348/III c. 135v marcha j di soldi per la corte dela rosta
‘una marca di soldi per la corte della diga’. UdiCalBCU1348/V c. 62r
dè pagar lu fit dela chasa dela rosta sol. lxxx per ano ‘deve pagare l’affitto
della casa della diga ottanta soldi all’anno’. UdiDuoBCU1200/VII
c. 10r una casa posta oltra la rosta ‘una casa situata al di là della diga’.
rot p.p. ‘rotto’, vd. *rompi, anche con prostesi di vocale.
UdiOspBCU1337/III c. XVIv espendey per fà medeà un infantulin lu
qual avè rot lu brac frx. xij ‘spesi dodici frisachensi per far medicare
un bambino che ebbe rotto il braccio’. UdiDuoBCU1200/VI c. 45v
per lx breis fraidis e rotis chi io gli vendey ‘per sessanta tavole marce e
rotte che io gli vendetti’; c. 46r per iij centenar di planelis chi iarin in
bune par arotis ‘per tre centinaia di pianelle che erano in buona parte
rotte’; c. 63v Niculau marangon di borgo di Auleie chi fes j e arode in j e