121228-vicario - Udine Cultura

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a Dreio ss. xx entello me stuvo ‘il giorno dopo san martino
imprestai ad Andrea venti soldi nella mia camera’. Udi-
CalBCU1348/IV c. 21v r. siridura j in la stuva ‘ricevetti
una serratura nella camera’.
su: su, vd. dat e dac per la formazione di verbo analitico con significato di
‘alienare, cedere, vendere’. UdiOspBCU1337/III item
recevey d-un camp lu qual jo fes semenà stars di sorch x lo
qual fo dat su 10v ancora ricevetti di un campo che io feci
seminare dieci stai di grano che fu regalato.
sueç s.m. ‘soccio, soccida, forma di contratto agricolo’, nP
1148 ant. suèz, dal lat. sOCIUm, REW 8056, DEI 3522
sòccio ‘soccida’ e sòccida ‘accomandita di bestiame a metà
guadagno e metà perdita’; per la loc. in sueç ‘a soccida, in
società, in comproprietà’, cfr. DEI 2050 it. ant. insocciare
‘assocciare, porre il bestiame a soccio’. CivBCU372 c. 2v
prisint Denel Miliana e Ponteleon so visin e la vachio raman
pur in sueç per meytat ‘presente Daniele miliana e Pantaleone
suo vicino e la vacca rimane pure in soccida per la metà’;
c. 4r chest è oltro la rason ch’el hà cun me in sueç ‘questo è
oltre il conto che lui ha con me in soccida’. trimarBCU147
c. 29r per licofç di vachis d-in sueç ed asay altris chiossis s.
xxij ‘per i termini (riscatti) di vacche in comproprietà e
molte altre cose’. UdiCalBCU1348/III c. 152r la vacha
rosa in soco per megità ‘la vacca rossa in soccida per metà’.
UdiCalBCU1348/V c. 46v j manço in soço del pel çimul
‘un manzo in soccida dal pelo pezzato’.
sueç soccio, soccida, forma di contratto agricolo, dal lat. sO-
CIUm, REW 8056, vd. nP 1148 e DEI 3522 sòccio ‘soccida’
e sòccida ‘accomandita di bestiame a metà guadagno
e metà perdita’; nella loc. in sueç ‘a soccida, in società, in
comproprietà’, cfr. DEI 2050 it. ant. insocciare ‘assocciare,
porre il bestiame a soccio’. la voce, segnalata da Joppi
(1878: 340), è commentata a pie’ di pagina dallo stesso
Ascoli, che osserva come si tratti della “notevole e regolare
elaborazione vernacola del lat. ‘socio-’ non meno notevole
e regolare di quel che sia il tosc. soccio”. Il termine ricorre
anche nel Frammento di rotolo cividalese, presentato una
prima volta da Joppi (1878: 205, “la vachio raman pur in
suez par meytat”) e ripreso da Corgnali (1933: 136, “ela