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Ettore Majorana: Appunti di Fisica Teorica - Università degli studi di ...

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Volumetto 3: 28 giugno 1929<br />

Perché le αi+2 siano Hermitiane si richiede solo che lo siano le γi, e con ciò<br />

il nostro problema è pienamente ricondotto a quello analogo con n ′ = n/2<br />

e p ′ = p − 2. Se ancora p ′ > 2, si può procedere finché si ricade in uno<br />

dei casi già noti: n <strong>di</strong>spari in cui si hanno n + 1 soluzioni fondamentali se<br />

contemporaneamente è p = 1, mentre altrimenti non se ne hanno, oppure<br />

p ′ ≤ 2 che abbiamo risolto sotto 1) e 2).<br />

Abbiamo così risolto il problema ottenendo un proce<strong>di</strong>mento che permette<br />

<strong>di</strong> costruire tutte le possibili soluzioni fondamentali. La risposta<br />

generale sulla possibilità e numero delle soluzioni suona ovviamente:<br />

Posto p sotto la forma p = 2k oppure p = 2k + 1, il problema ammette<br />

soluzioni solo se n è <strong>di</strong>visibile per 2 k e precisamente ne ammette una sola se<br />

p è pari mentre se p è <strong>di</strong>spari ne ammette (n/2 k )+1. Come casi particolari<br />

si hanno le conclusioni già segnalate per p = 1 e p = 2.<br />

Come caso particolare possiamo considerare quello in cui p ha il valore<br />

massimo possibile, essendo dato n. La risposta suona: sia t l’esponente<br />

<strong>di</strong> 2 nella scomposizione in fattori primi <strong>di</strong> n; si avrà: pmax = 2t + 1 e il<br />

numero delle soluzioni fondamentali è (n/2 t ) + 1 ≥ 2, (valendo il segno <strong>di</strong><br />

uguaglianza solo se n è potenza intera <strong>di</strong> 2).<br />

Operatori non Hermitiani. Togliamo la restrizione che α1, α2, . . . , αp<br />

siano operatori Hermitiani. Ascriveremo allora a un’unica soluzione fondamentale<br />

tutte le soluzioni che si ottengono l’una dall’altra, per trasformazione<br />

qualunque <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nate. Cioè data una soluzione αi riguarderemo<br />

come equivalente la soluzione α ′ i = SαiS −1 , in cui S è un operatore<br />

qualunque con determinante <strong>di</strong>verso da zero. Per la rappresentazione delle<br />

αi scegliamo un sistema non normale <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nate procedendo esattamente<br />

come nel caso precedente, tolta dove occorre la con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> ortonormalità<br />

dei vettori fondamentali e sostituita con quella <strong>di</strong> “in<strong>di</strong>pendenza”. Giungiamo<br />

allora alle stesse matrici Hermitiane che abbiamo ottenuto prima:<br />

soltanto non essendo normale il sistema <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nate, esse non rappresentano<br />

in generale operatori Hermitiani. Tornando alle coor<strong>di</strong>nate normali, le<br />

matrici <strong>degli</strong> operatori Hermitiani si ottengono per trasformazione unitaria<br />

da certe fondamentali, mentre le matrici <strong>degli</strong> operatori non Hermitiani si<br />

ottengono per trasformazione non unitaria delle stesse fondamentali; tali<br />

matrici non saranno in generale Hermitiane.<br />

Esempi. Diamo alcuni esempi <strong>di</strong> matrici fondamentali limitatamente al<br />

caso: n = 2 t , p = 2t + 1 in cui p ha dunque il valore massimo possi-<br />

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