31.05.2013 Views

L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

La successione delle forme di governo in <strong>Cina</strong> 85<br />

corrente» per svolgere le funzioni governative, processo reso più facile dalla scarsa<br />

disponibilità di molti aristocratici a sporcarsi le mani in com piti amministrativi.<br />

Nel Nord vennero presi provvedimenti decisivi, anche se non fatali, contro l’aristocrazia<br />

con l’abolizione ufficiale del sistema dei nove gradi, nel 583. Il passo fu<br />

importante, ma non eliminò l’aristo crazia come classe.<br />

La dinastia Sui (589­617) riunificò la <strong>Cina</strong>, ma non riuscì a durare a lungo.<br />

Dimostrò, come aveva fatto la Ch’in in precedenza, la praticità di un impero e<br />

lasciò non solo un’eredità di unificazione politica, ma anche di unità geografica, visibile<br />

soprattutto nel sistema di canali che unì per la prima volta in tre secoli il Nord<br />

e il Sud ricco di grano. Se i suoi sovrani non avessero tentennato un po’ troppo<br />

nella scelta di un’i deologia (a volte, gli impulsi buddhisti finirono per prevalere sul<br />

confu cianesimo) e se non si fossero impegnati in costose guerre espansionisti che<br />

e in progetti di costruzione troppo vasti, la dinastia sarebbe riuscita ad affermarsi<br />

Poiché il sistema amministrativo T’ang era molto più sal do e poiché mantenne gran<br />

parte delle pratiche Sui, esaminiamo diret tamente il periodo T’ang.<br />

La dinastia T’ang (618­907), anche se sotto molti aspetti voleva imi tare la Han,<br />

costituì un’importante epoca di transizione nella storia cinese 11 . Intellettualmente<br />

veniva reso omaggio al taoismo, in parte perché la casa regnante affermava di discendere<br />

da Lao Tzu, ma dopo il tentativo non riuscito dell’imperatore Hsuantsung<br />

di fare del taoi smo la religione di stato, l’ispirazione intellettuale del taoismo<br />

non fu più un importante fattore politico. Quanto al buddhismo, che fino al l’epoca<br />

T’ang aveva ispirato molti pensatori, si ridusse, alla fine <strong>della</strong> dinastia, a una religione<br />

consolante, ma priva degli interessi filosofici precedenti. Ciò lasciò libero<br />

il campo a un ritorno del confucianesimo. Questo era la dottrina ufficiale dello<br />

stato fin dall’inizio <strong>della</strong> dinastia, ma nei primi tempi aveva destato poco interesse.<br />

Socialmente, all’inizio del periodo, l’aristocrazia dominava sia la scena politica sia<br />

quella socia le, ma con l’inizio <strong>della</strong> dinastia Sung nel 960 l’aristocrazia aveva perso<br />

gran parte del proprio peso. Il governo T’ang effettuò (o meglio conso lidò) cambiamenti<br />

che avrebbero irrobustito l’elemento burocratico al l’interno <strong>della</strong> struttura<br />

imperiale.<br />

La longevità <strong>della</strong> dinastia T’ang dimostrò ancora una volta la possibilità<br />

di un impero esteso sia in senso geografico sia nel senso <strong>della</strong> du­<br />

11 Denis Twitchett (a cura di), The Cambridge History of China, vol. 3, Sui and T’ang China, 589-906,<br />

parte 1, Cambridge, Cambridge University Press, 1979, fornisce un’accura ta storia politica dei<br />

periodi Sui e T’ang.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!