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L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

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Donne, matrimonio e famiglia nella storia cinese 243<br />

grado di nonno. Inoltre, anche per coloro che avevano il diritto di fare sacrifici,<br />

questi non dovevano essere fatti alle tombe, ma alle tavolette, negli altari domestici<br />

30 . Tuttavia, l’abitudine di visitare le tombe e di fare sacrifici laggiù ricevette<br />

l’approvazione imperiale nella grande gui da T’ang ai riti, il K’ai-yuan li, con la spiegazione<br />

che le tombe erano l’unico posto dove i comuni cittadini potessero effettuare<br />

i riti ancestrali. Nel periodo Sung, l’adeguamento dell’ideologia alla prassi<br />

andò ancor oltre quando il filosofo Ch’eng I (1033­1107) sostenne che i riti alle<br />

tombe erano un’espressione di pietà filiale e che i comuni cittadini dovevano poter<br />

venerare un numero di generazioni di antenati pari a quello dei funzionari. Queste<br />

affermazioni vennero ribadite da Chu Hsi (1130 1200), la più importante figura<br />

intellettuale del periodo, il quale incluse. queste revisioni nella sua influente guida<br />

ai rituali familiari.<br />

Con l’accettazione di queste pratiche rituali, divenne possibile per í letterati<br />

svolgere un ruolo più importante nei gruppi locali di discen denza comune. Quando<br />

da un gruppo locale di agnati uscivano dei let terati, cosa abbastanza frequente nel<br />

secolo XIII, questi uomini cerca vano di dare al gruppo il prestigio legato ai termini<br />

e alle idee dei classi ci, e reinterpretavano il gruppo nei termini dell’ideologia<br />

del gruppo di discendenza classico. Scrivevano genealogie, le commemoravano in<br />

iscri zioni e favorivano la costruzione di un padiglione ancestrale. Allorché i gruppi<br />

di discendenza comune si diffusero, entrarono nel normale re pertorio politico. Ad<br />

esempio, i membri dell’élite potevano cercare di organizzare i loro consanguinei al<br />

fine di rafforzare la propria base loca le: in questo modo, l’accettazione dei riti alla<br />

tomba permise ai letterati di incanalare i fenomeni sociali e culturali che si svolgevano<br />

tra i comu ni cittadini e spesso anche di controllarli 31 . Si trattava di un processo<br />

dinamico: i cambiamenti nella religione e nell’organizzazione sociale lo cale portarono<br />

a cambiamenti intellettuali; questi cambiamenti a loro volta influenzarono il<br />

comportamento delle élite e così trasformarono l’organizzazione locale.<br />

Progressivamente, cominciamo a comprendere meglio la nascita<br />

e lo sviluppo dei gruppi di discendenza comune nei periodi Ming e Ch’ing.<br />

Questi gruppi non si svilupparono nello stesso modo, né contemporaneamente,<br />

né dappertutto. A Hui-chou, provincia di Anhwei, i gruppi<br />

30 I cinesi credevano che l’uomo avesse due anime: una più terrena che rimaneva con il corpo<br />

e una più spirituale che sí separava dal corpo e «andava dappertutto». La gente de stinava le offerte<br />

a quella spirituale, dopo averla concentrata nella tavoletta, e non all’anima terrena contenuta nella<br />

tomba.<br />

31 Si veda Robert P. Hymes, «Marriage, Descent Groups, and the Localist Strategy in Sung and<br />

Yuan Fu­chou» in P. Buckley Ebrey e J. L. Watson (a cura di), Kinship Organiza tion in Late Imperial China,<br />

1000-1940 cit.

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